Angela Adamoli, Argento a Brno nel 1995 e 23 anni dopo Oro a Manila col 3×3

Il team leader della squadra che ha vinto l'Oro al Mondiale di 3x3 ci racconta la storia di questo trionfo.

Nel 1995 Angela Adamoli, da giocatrice, ha vinto la medaglia d’Argento all’Europeo di Brno con la Nazionale Femminile di Riccardo Sales e Catarina Pollini. Da quel giorno, in manifestazioni FIBA Senior, le Azzurre non sono più salite sul podio e l’incantesimo è stato spezzato qualche settimana fa dalle ragazze del 3×3 che a Manila hanno vinto il Campionato del Mondo. La loro team leader? Angela Adamoli. Toscana di nascita, romana di adozione, colonna della nostra pallacanestro femminile e riferimento assoluto. E tra qualche settimana sarà l’assistente di Marco Crespi al raduno della Nazionale Senior.

Nel 3×3 Venivate da stagioni con risultati sfiorati e poi svaniti. Cosa è cambiato?
Avevamo nella testa esperienze importanti, che hanno bruciato ma al tempo stesso sono rimaste indelebili e ci hanno aiutato a capire dove migliorare. Siamo cresciuti come mentalità certi che con la giusta concentrazione e la consueta professionalità avremmo potuto sognare.

La Sliding Door con gli Stati Uniti nei quarti del Mondiale?
Sì. I Quarti erano sempre stati il nostro scoglio, volevo gli Stati Uniti subito perché immaginavo che una vittoria ci avrebbe sbloccato definitivamente a livello psicologico. Le ragazze hanno giocato quella partita in maniera magistrale.

E’ cambiato qualcosa anche nel vostro modo di giocare?
Non più di tanto, negli anni mi sono creata un’idea di gioco e tutte le mie proposte vanno in quella direzione. Semmai è cambiato il modo col quale le ragazze hanno interpretato questo sistema. Lo dico sempre, il 3×3 è un puzzle, ogni pezzo è diverso ma deve combaciare perfettamente con gli altri. E noi a Manila abbiamo completato un puzzle bellissimo.

Senza nulla togliere alle ragazze che si sono avvicendate negli anni scorsi, cosa hanno portato in più Rulli e Ciavarella?
Tutte le giocatrici che hanno fatto parte della Nazionale 3×3 negli anni scorsi devono sapere che un pezzo di questa Medaglia è la loro. Parlo di Quarta, Visconti, Tognalini, Richter e Barberis e chiedo scusa se ho dimenticato qualcuna. Ciavarella e Rulli erano le novità, hanno portato entusiasmo, libertà mentale e leggerezza col massimo della professionalità.

Come si gestisce l’energia contagiosa di Rae D’Alie?
Non va gestita, va vissuta e goduta. Una forza della natura, in campo e fuori.

Angela Adamoli Campionessa del Mondo. Quanto fa effetto?
Non lo so, davvero. E’ un effetto magico e che non si descrive, ti apre il cuore e la testa e ogni volta che ci penso mi passano davanti infinite scene della mia carriera, da giocatrice e allenatrice. E’ stata una gratificazione fantastica e condivisa con un gruppo eccezionale, non voglio dimenticare nessuno, tra FIP e FISB. Questa gioia va condivisa, campioni del mondo lo siamo tutti.

Importante anche la qualificazione all’Europeo di Bucarest, ci poteva stare un po’ di rilassamento e invece…
C’era questo rischio, ad Andorra. Il clamore dopo il Mondiale è stato tanto, ragazze semplici si sono ritrovate catapultate in un frullatore mediatico al quale non erano abituate. Dopo tre giorni di riposo le ragazze sono tornate in palestra e hanno abbassato la testa, non guardando quello che avevano al collo ma quello che avevano dentro.

Foto Ufficio Stampa FIP