Francia-Italia, la nazionale prova a entrare tra le prime quattro a Eurobasket

Francia-Italia pronostici Eurobasket, gli azzurri dopo avere eliminato a sorpresa la Serbia affrontano i transalpini per entrare tra le prime quattro del torneo

L’Italia ha confezionato la prima grande sorpresa della fase a eliminazione diretta a Eurobasket 2022 e gli azzurri eliminando la Serbia in una gara sospesa tra la follia e la perfezione racchiuse nella prestazione di Spissu hanno scritto una delle pagine più belle nella storia della pallacanestro italiana moderna. Adesso la nazionale di Pozzecco, che ha raggiunto l’obiettivo di entrare tra le prime otto del torneo, senza pressione addosso sfiderà un’altra delle favorite per la vittoria finale come la Francia che ha rischiato lei pure di essere eliminata agli ottavi contro la Turchia vincendo soltanto al supplementare.

Le quote

Francia Italia
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Pronostici

La Francia ha talento in abbondanza e in questo ricorda i serbi e condivide con loro la tendenza ad accendere e spegnere all’interno della stessa partita. Lo si è visto all’esordio nella sconfitta a sorpresa 76-63 contro la Germania, nel faticoso 77-73 contro la Lituania in un crocevia della fase a gironi, nella sconfitta 88-82 contro la Slovenia e poi ancora nella vittoria 87-86 ai supplementari contro la Turchia in una partita iniziata con un parziale di 18-11 e poi complicata da un terzo periodo da appena 6 punti segnati per poi salire a 28 nell’ultimo quarto e risolta con due triple di Heurtel e Fournier in un finale dell’overtime caotico. Con la Serbia i transalpini condividono anche la presenza in area che sposta gli equilibri di Gobert, 20 punti e 17 rimbalzi agli ottavi ma non necessariamente l’uomo su cui punti a occhi chiusi se ti serve una scelta lucida in un momento decisivo della partita, con Heurtel e Fournier, Luwawu-Cabarrot e M’Baye che portano sostanza in una rotazione solida ma non sempre efficace. La nazionale di Collet sta segnando 78 punti di media con il 53.4% da due e il 35.3% da tre, può fare la differenza a rimbalzo offensivo ma perde 17.2 palloni a partita che a questo livello sono una cifra quasi senza senso ed elevano all’estrema potenza il concetto di squadra da parziali, segnati e subiti.

Al netto dell’epica della vittoria contro la Serbia, che non ha vendicato l’affronto di Belgrado ma è anzi di nuovo entrata dalla parte sbagliata nella storia del basket azzurro, l’Italia agli ottavi di finale ha fatto esattamente quello che era stato previsto alla vigilia per provare ad avere una possibilità. Uno, affiancare a Fontecchio un violino di riserva ma meglio due e se il punto di riferimento offensivo ha chiuso con 19 punti e 5 rimbalzi, i 21 punti di Melli con la difesa su Jokic sono stati da antologia e i 22 punti con 6/9 dall’arco di Spissu hanno rimandato direttamente a certe serate ispirate di Steph Curry (il che è un paragone troppo banale e allora qualche nostalgico delle competizioni di un tempo ricorderà la sagra delle triple orchestrata da Claudio Capone, onesto esterno di rotazione, con la maglia della Telemarket Roma in Coppa Korac nel 1996-97 contro Granada) ed è chiaro che se il tuo migliore marcatore è un play che viaggiava a 3.8 punti a partita le tue prospettive cambiano. Due, le percentuali dall’arco lievitate al 42.1% per 16/38 da tre, un numero tale da rendere la nazionale una squadra di giocarsela oltre i novanta punti anche contro Micic e compagni e il numero chiave della vittoria sta nei 21 liberi tirati, quasi il doppio rispetto alla media della fase a gironi perché aggiunge una dimensione tridimensionale a un gioco fatto quasi esclusivamente di perimetro, come dimostra anche un Polonara da 16 punti, 8 rimbalzi e 3 assist. Numeri che ti permettono di avere Datome come specialista del primo tempo, di fare a meno dei canestri di Tonut, dei minuti di Mannion e di usare Ricci come arma difensiva che deve solo pensare a spendere falli.

Come contro la Serbia, anche la sfida contro la Francia rimanda all’estate dello scorso anno con i transalpini che ancora ai quarti di finale alle Olimpiadi eliminarono gli azzurri 84-75 all’interno di una striscia di vittorie attualmente aperta di sette di seguito. La domanda principale è se la nazionale di Pozzecco, che ha rimediato un’espulsione altamente scenografica ma scarsamente utile, riuscirà a replicare numeri e intensità contro un’avversaria che potrebbe essere meno indolente dei serbi e fiutare il pericolo prima che sia troppo tardi come del resto era successo anche a Tokyo. Il gap fisico e atletico potrebbe tornare a presentare il conto e continuiamo a credere che un trionfo come quello degli ottavi di finale sia praticabile per potenzialità ma difficilmente replicabile per intensità. Avere tessere che si incastrano nel mosaico tutte insieme è la discriminante, averne anche solo tre o quattro potrebbe non bastare ma l’Italia rimane una squadra scorbutica da affrontare e la scegliamo ancora in handicap +6.5 in una partita che potrebbe risolversi solo nei minuti finali, circostanza già vista in molte delle gare recenti dei transalpini.

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