Serbia-Italia, gli azzurri cercano l’impresa agli ottavi di Eurobasket

Serbia-Italia pronostici Eurobasket, per gli azzurri ottavi di finale ad altissimo livello di difficoltà contro i serbi battuti lo scorso anno nel preolimpico

Fase a eliminazione diretta di Eurobasket 2022 e per l’Italia si è materializzato lo scenario più duro, quello dello scontro con la Serbia che è tra le grandi favorite alla vittoria finale della competizione già agli ottavi di finale. Gli azzurri non sono riusciti a evitare il quarto posto nel gruppo D a causa della sconfitta contro l’Ucraina e agli uomini di Pozzecco servirà un’impresa per provare a raggiungere i quarti ed entrare tra le prime otto del torneo che era l’obiettivo minimo tracciato prima dell’inizio del torneo.

Le quote

Serbia Italia
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Pronostici

La Serbia non ha avuto un girone particolarmente difficile e il D era il gruppo con una sola vera potenza del basket continentale, che Jokic e compagni hanno vissuto come una sorta di preparazione aggiuntiva per la fase a eliminazione diretta vincendo sempre con un divario in doppia cifra e dando 24 punti all’Olanda, 13 alla Repubblica Ceca, 30 alla Finlandia e 11 a Israele per prendersi il primo posto nel girone. In un discorso simile a quello fatto nella sfida degli azzurri alla Grecia, ma anche amplificato per quanto riguarda la potenza offensiva vicino al canestro, l’incognita potenzialmente non risolvibile è come una squadra senza un centro di ruolo possa anche solo limitare Jokic, doppia doppia di media da 19.8 punti e 10.5 rimbalzi, e risolto questo problema bisogna pensare a Micic sul perimetro, uno che ha portato l’Efes a due finali consecutive in Eurolega e più di una partita l’ha risolta da solo anche se sta tirando con basse percentuali dall’arco a Eurobasket, più Kalinic che viaggia con il 63.6% da due, con Milutinov che deve ancora esordire nella competizione, Marinkovic che dopo un inizio stellare dall’arco a 14.5 punti di media si è fermato per una gastroenterite ma che dovrebbe essere in campo e con l’interrogativo riguardo alle condizioni di Nedovic che ha un problema al polpaccio, e bisognerebbe citare anche Lucic e Guduric che sono altri due uomini della rotazione potenzialmente in grado di andare in doppia cifra ogni sera.

Quello che servirebbe all’Italia è una prestazione che vada al di là dei limiti della squadra come successo nel Preolimpico della scorso anno ed evidenziati dalla fase a gironi e sintetizzati dalla gara contro l’Ucraina, la sconfitta che ha costretto gli azzurri a scontrarsi con la Serbia agli ottavi di finale. Ovvero percentuali più alte dall’arco, una capacità di produrre punti in maniera pulita dentro l’area e di conseguenza aumentare il numero di tiri liberi tentati e un paio di protagonisti alternativi a Fontecchio che lui pure ha bisogno di tirare con più precisione. In quella gara contro i serbi sia Mannion che Polonara segnarono più di venti punti, e tre uomini in grado di garantire una sessantina di punti sembrano il punto di partenza per provare a giocarsela contro una squadra che rispetto ad allora ha Jokic, uomo sul quale Melli e Ricci spenderanno molte in energie che si potrebbero pagare in attacco. Per questo gli uomini chiave potrebbero essere Tonut e Datome e se il primo in questi Europei un paio di volte è salito di livello in attacco, il secondo sta giocando da uomo secondario della rotazione con generosità nelle pieghe della partita ma poco coinvolto e spesso freddo in attacco. Se Pozzecco deciderà di allargare ancora le rotazioni anche a Pajola si può chiedere intensità e ferocia contro gli esterni avversari ma realisticamente non più di un paio di fiammate offensive e se per battere una Serbia priva di un riferimento dentro l’area come uno che ha vinto l’Mvp nella Nba servì una gara oltre i cento punti, adesso potrebbe non bastare nemmeno correre e tenere altissimi i ritmi.

E’ chiaro che la suggestione riporta con il pensiero al 102-95 a Belgrado che lo scorso anno permise agli azzurri di costruire l’impresa più grande degli ultimi anni e di andare alle Olimpiadi, ma quella Serbia non aveva Jokic, Micic e Kalinic erano praticamente in vacanza e c’era invece Teodosic che oggi è assente, l’Italia ebbe un Mannion da 24 punti che oggi è fantascienza e nel divario tra le due nazionali bisogna aggiungere anche Pesic, una delle più grandi menti cestistiche contemporanee e uomo che ha attraversato il basket europeo in ogni latitudine e ha esperienza e letture che Pozzecco non può avere. Mescolate tutto insieme e considerando che i serbi non commetteranno l’errore di sottovalutare gli azzurri e con lo spirito di rivalsa che caratterizza gli animi balcanici avrete lo scenario di questa partita e le possibilità di ripetere quell’impresa. Ipotizzando una prestazione di alto livello di entrambe le nazionali un divario intorno alla doppia cifra è quello che realisticamente le separa ed è una scelta simile a quella fatta nella gara degli azzurri contro la Grecia, con l’Italia in handicap tra 10.5 e 11.5 punti.

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