Cosa succede al calcio europeo con la sospensione della Ligue 1

La sospensione definitiva della Ligue 1 avrà profonde ripercussioni sul calcio europeo a cominciare dalla Champions League

Poco più di una settimana fa si era ipotizzato che la Ligue 1 potesse ripartire il 17 giugno ed essere tra i primi, se non il primo in assoluto, grandi campionati europei a ripartire. Il governo francese ha invece stabilito che la stagione agonistica degli sport professionistici 2019-20, in particolare quella del calcio, non potrà riprendere. Lo ha detto il premier Edouard Philippe specificando che si autorizzerà la ripresa dello sport individuale ma non quello collettivo, da praticare all’aperto nelle giornate di sole. Quindi la Ligue 1 non tornerà almeno fino ad agosto e a quel punto quasi certamente ripartirà dalla nuova stagione, congelando quella in corso e ripartendo da un nuovo contratto da 1,1 miliardi di euro di diritti televisivi anche se esiste l’ipotesi portata avanti da alcuni club di completare questo campionato entro settembre, comunque ben oltre la data del 3 agosto indicata dall’Uefa, se non di portarlo avanti fino a dicembre e giocare la stagione 2021 sul calendario solare (scenario gradito alla Fifa). La domanda che viene di conseguenza è inevitabile: cosa succederà al calcio europeo?

Il caos europeo

In un continente che negli ultimi anni non ha mai brillato per coesione, non stupisce che anche nel calcio ognuno vado per conto proprio. In Germania i Lande hanno dato l’autorizzazione alla ripresa della Bundesliga che potrebbe avvenire entro maggio. In Inghilterra la Premier League sta lavorando per la ripresa del campionato entro giugno. In Olanda e Belgio i campionati sono stati dichiarati conclusi. In Italia sappiamo che c’è un palleggio di responsabilità tra governo e Lega che non sta portando a niente di concreto. Ogni paese va per conto proprio, anche oltre le fisiologiche distanze che li separa nella diffusione del virus. Quello che succede in Francia, oltre potenzialmente ad avere ripercussioni anche sul Tour de France che dovrebbe partire a fine agosto, ne avrà naturalmente anche sul calcio europeo e in particolare sulle competizioni Uefa. Vediamo perché.

Competizioni Uefa

Se il campionato francese venisse congelato e si ripartisse da una nuova stagione, nella prossima Champions League ci sarebbero il Psg primo in classifica, il Marsiglia secondo e il Rennes terzo. Non ci sarebbe invece il Lione, al momento settimo. E qui subentra la prima vera anomalia immediata, visto che la squadra di Garcia potrebbe non partecipare alla prossima edizione ma è attualmente in corsa in quella sospesa, con prospettive di accesso ai quarti di finale dopo l’1-0 all’andata degli ottavi contro la Juve. Olanda e Belgio hanno potuto dichiarare conclusi i campionati anche perché non hanno squadre coinvolte nella fase a eliminazione diretta della Champions League e dell’Europa League. Per la Francia il discorso è diverso. Ci sono il Psg e il Lione in corsa in Champions anche se nessuna squadra transalpina ha raggiunto gli ottavi di finale in Europa League. Che succede se l’Uefa decide di completare le due competizioni ad agosto ma queste due squadre non giocheranno partite ufficiali, e forse non potranno allenarsi a pieno regime, proprio fino ad agosto? Come potrebbero giocare, e in che condizioni? E anche se fossero in grado di farlo, l’Uefa potrebbe giustificare una totale mancanza di equilibrio competitivo tra squadre come quelle inglesi o tedesche che hanno potuto completare il loro campionato e altre che sono state inattive per cinque mesi? Si tratterebbe di un torneo falsato comunque la si voglia vedere. Ecco perché la sospensione definitiva della Ligue 1 è destinata in ogni caso ad avere risvolti profondi su quello che succederà nel calcio europeo nei prossimi due mesi. E allo stato attuale è un passo che avvicina all’ipotesi più drastica, l’impossibilità di riprendere la stagione 2019-20 senza lasciare altra possibilità che considerarla conclusa.