Premier League, tutte le regole per la ripresa del campionato

Le norme comportamentali per la ripresa della Premier League in nome della sicurezza sanitaria, alcune delle quali contraddittorie

I due grandi dilemmi del calcio europeo al momento: se e quando i campionati riprenderanno e come fare per farli riprendere. Sono i temi che mandano in confusione anche paesi che fanno dell’ordine e del protocollo un vanto, come la Germania, perché si può metterla come si vuole ma il calcio è uno sport di contatto e se si gioca i contatti ci sono e ci saranno per più di novanta minuti. Per questo il rischio zero non esiste e si potrebbe aprire un infinito dibattito su una società occidentale moderna che all’improvviso si è trovata a fare i conti con una fetta del proprio ambiente vitale non addomesticabile e ha scoperto di non essere disposta ad ammettere che i rischi hanno sempre fatto parte della vita e dei progressi umani in ogni campo. Sul campo da calcio si tornerà a correre, ma una partita di calcio professionistico inizia molto prima e finisce molto dopo gli eventi che si svolgono sul prato. Questa è una lista iniziale di come la Premier League proverà a renderlo possibile.

Protocollo Premier League

  • Il giorno della partita i giocatori della squadra di casa potranno arrivare individualmente con i propri mezzi di spostamento.
  • La squadra ospite arriverà su più pullman per evitare affollamenti a bordo.
  • Tutti i giocatori nella fase del prepartita dovranno indossare mascherine su naso e bocca.
  • Gli spogliatoi saranno separati possibilmente in tre zone distinte: i titolari da una parte, i sostituti da un’altra, lo staff in un’altra ancora.
  • Tutti gli ambienti saranno preventivamente sterilizzati.
  • I calciatori dovranno portarsi cibo e bevande da casa.
  • Si giocherà a porte chiuse e negli stadi sarà consentito l’accesso a un massimo di trecento persone autorizzate.
  • Tutto il personale che avrà accesso allo stadio, dirigenti, operatori sanitari, operatori tv, staff tecnico, dovranno essere sottoposti al controllo della temperatura e al test del tampone.
  • Gel igienizzanti saranno presenti in ogni angolo dello stadio e porte e strutture di accesso dovranno essere mantenute aperte il più possibile per favorire il passaggio di aria tra gli ambienti.
  • Le squadre non entreranno in campo insieme ma da due accessi diversi.
  • Se non sarà possibile, entreranno prima una e poi l’altra.
  • Non saranno consentiti bambini in campo e mascotte.
  • In panchina ogni giocatore e membro dello staff dovrà essere distanziato di due metri.
  • Vietata la zona mista a fine partita, le conferenze stampa continueranno a essere virtuali.
  • I calciatori potranno fare la doccia a piccoli gruppi e nel caso non fosse possibile si laveranno a casa o in albergo per la squadra ospite.

Sono chiaramente norme che a occhio nudo generano alcune incongruenze, come per esempio il fatto che le due squadre non dovranno entrare in campo nello stesso momento ma i giocatori, compagni di squadra e avversari, staranno a contatto ravvicinato per oltre novanta minuti. In Germania si era addirittura ipotizzato che ai giocatori venisse imposto l’uso delle mascherine durante la partita da sostituire ogni quindici minuti, come se fosse veramente possibile giocare a pallone e correre con un elemento che complica la respirazione, in un periodo dell’anno in cui si va verso il caldo. Vedremo se e quali di queste norme verranno confermate in un protocollo ufficiale. Di sicuro il calcio che verrà potrebbe iniziare a non piacere molto presto non tanto ai tifosi, che se lo godranno da casa, quanto ai suoi stessi protagonisti.