Sport e fase 2 in Italia, cosa si potrà fare dal 4 maggio

Cosa si potrà fare in Italia dal 4 maggio? Sì all'attività sportiva individuale lontano da casa, no agli sport di squadra

A prima vista, la fase 2 che in Italia scatterà dal 4 maggio (ma in alcune regioni, vedi la Liguria, già da oggi) non sembra particolarmente diversa dalla prima. Tanto che somiglia più a una fase 1.2 soprattutto per quanto riguarda le attività commerciali ancora costrette ad aspettare prima di ripartire. Sostanzialmente si è cercato di operare nella massima cautela (anche se con alcune evidenti contraddizioni, sarà permesso andare a trovare i parenti negli ambienti familiari, cioè le persone più a rischio all’interno di uno dei tre luoghi insieme a ospedali e rsa che ad aprile hanno contribuito maggiormente al contagio) ma tra i beneficiati delle riaperture ci sono gli sportivi italiani. Non tutti, ma buona parte. Vediamo nella sostanza cosa si potrà fare.

Sportivi, professionisti e non

Dal 4 maggio potranno tornare ad allenarsi atleti professionisti e non professionisti che preparano la partecipazione ai giochi olimpici e paralimpici e a quelli di interesse nazionale. Vale soltanto per gli sport individuali. Il Coni, le federazioni sportive e e il comitato paralimpico compileranno l’elenco delle autorizzazione. Il ministero dello sport emanerà delle linee guida dopo essersi consultato con il comitato scientifico e le federazioni medico-sportive. Tutti gli allenamenti dovranno naturalmente rispettare il distanziamento minimo tra le persone.

Sport di squadra

Capitolo che coinvolge anche il calcio ovviamente e non è stata prevista la ripartenza per gli sport di squadra. La serie A potrebbe tornare ad allenarsi il 18 maggio ma il ministro Spadafora da questo punto di vista sembra prendere tempo più che impostare un calendario definito. Il Coni, il comitato tecnico-scientifico e il Politecnico di Torino dovranno inoltre elencare sia il livello di rischio di contagio per i singoli sport che definire con chiarezza quali sport possono essere definiti di squadra e quali individuali.

Impianti

Gli impianti sportivi che potranno riaprire saranno indicati dal Coni e dalle varie federazioni e saranno a disposizione esclusivamente di atleti di interesse nazionale. Resteranno chiusi perciò centri sportivi, piscine, centri benessere e palestre, dei quali al momento non si conosce la data di riapertura.

Attività motorie e sportive

Verrà abolito il limite che riguarda la distanza dalla propria abitazione, ovvero ci si potrà allenare allontanandosi da casa. Vale per chi corre e per chi va in bici, ma vale naturalmente anche per gli sportivi professionisti come i calciatori che non potranno tornare ad allenarsi in gruppo ma potranno fare attività sportiva fuori di casa. I ciclisti professionisti e quelli amatoriali potranno tornare a uscire e al momento è certo che non potranno lasciare la propria regione mentre sembra possibile raggiungere un comune diverso. E’ stato stabilito che per l’attività sportiva individuale è necessaria la distanza minima di due metri, mentre per la semplice attività motoria (che possiamo tradurre con camminare per strada) si riduce a uno. Riapriranno parchi, ville e giardini comunali ma l’ingresso sarà contingentato e i sindaci potranno disporne la chiusura o la non riapertura se non fosse possibile mantenere e garantire il distanziamento sociale.