Warriors e Rockets vanno a braccetto, si fermano Celtics e Thunder

Durant e Harden trascino Warriors e Rockets allungando la striscia di vittorie, Boston si ferma a Chicago, crisi acuta per i Thunder sconfitti in casa dagli Hornets

I risultati della notte Nba.

Golden State-Portland 111-104

Warriors e Rockets continuano a correre in testa alla Western Conference. La squadra di Kerr trova la settima vittoria consecutiva in un’insolita gara a punteggio medio nella quale emerge con un secondo periodo da 33-19 e tiene a distanza di sicurezza i Blazers per tutto il secondo tempo. Portland non ha la forza di reagire e finisce sotto di 24 nel terzo periodo nonostante un Lillard che sceglie l’Oracle Arena per produrre una delle migliori prestazioni della stagione, 39 punti con 4 rimbalzi, 2 assist e 2 recuperi. Anche McCollum è in vena, 21 punti e 2 assist, ma gli ospiti non hanno praticamente niente dal resto della rotazione, tirano 7/28 dall’arco e vengono travolti difensivamente. I Warriors tirano con il 55% dal campo e con il 50% dall’arco. Senza Curry e Green la squadra è in mano a Durant e Thompson che sono trascinatori, il primo con 28 punti, 9 rimbalzi e 3 stoppate, il secondo con 24 e 3 assist in una partita meno difensiva del solito. West e Young aggiungono pepe dalla panchina e Golden State è 22-6 in stagione.

Houston-New Orleans 130-123

La decima vittoria consecutiva di Houston invece non ha niente di insolito, ritmi alti e sparatoria innescata con New Orleans al Toyota Center. I Pelicans se la giocano fino alla fine e sono avanti 101-88 nei pressi del quarto periodo. Qui però entrano in scena Capela e Harden, il primo vivendo la migliore prestazione offensiva della carriera e il secondo segnando 12 punti consecutivi e il canestro del 121-119 a tre minuti dalla fine che lancia la volata dei padroni di casa. Ma New Orleans nonostante la sconfitta lascia una buona impressione, segna 76 punti nel primo tempo che sono massimo stagionale ed è competitiva nonostante l’assenza di Davis per un problema all’adduttore. Holiday è ancora caldissimo e segna 37 punti con 16/21 dal campo, Cousins ne aggiunge 24 con 14 rimbalzi e l’intero quintetto è in doppia cifra con Moore da 36 e 3 assist. Il problema degli ospiti è che una panchina ridotta a tre uomini produce appena 3 punti togliendo ossigeno ai titolari nel finale di partita. Come si possa perdere tirando con il 57.6% dal campo e 18/33 dall’arco è un mistero spiegato dai 28 punti di Capela, con 8 rimbalzi e 5 stoppate, e dai 26 con 17 assist di un Harden al punto più alto della sua maturità cestistica. Paul contribuisce con 20 punti, 9 rimbalzi, 6 assist e 3 recuperi e il resto della storia lo scrive un Gordon da 27 punti e 9/12 dal campo uscendo dalla panchina. La squadra di D’Antoni, che ha perso solo una delle ultime 17 partite giocate, in questo momento è la più efficace della Nba.

OKC-Charlotte 103-116

Al polo opposto dei Rockets ci sono i Thunder, che dovevano stare ai vertici della Western Conference e in questo momento con la quinta sconfitta nelle ultime dieci gare e 12-14 di bilancio sarebbero fuori dai playoff. Il tracollo di OKC è netto e fa un rumore sordo nel terzo periodo, nel quale gli Hornets confezionano un parziale di 40-22 che gira la partita. Gli ospiti spinti da Howard vanno avanti 86-68 e il resto della partita è un inutile tentativo di Westbrook di riaprirla. Il solito copione, la squadra di Donovan tira male e concede tanto, Charlotte chiude con il 53.1% dal campo e il 52% dall’arco portando sei uomini in doppia cifra. Il centro aggiunge 23 punti e 7 rimbalzi dando profondità all’attacco e Walker lo imbecca con 19 punti e 9 assist. I Thunder si fermano a 35/85 dal campo e hanno un impatto risibile dalla panchina e da Anthony, fermo a 11 punti con 5/12 al tiro e -21 di plus minus. Il solito Westbrook, 30 punti con 7 assist e 3 recuperi, non basta a scrivere un finale alternativo e i 20 e 5 rimbalzi di George sono statistiche che non incidono. La crisi è sempre più evidente.

Chicago-Boston 108-85

I Celtics sono stanchi, lo si era visto nella risicata vittoria di Detroit e la conferma arriva nella netta e inaspettata sconfitta a Chicago. I Bulls per la prima volta hanno Mirotic e Portis, quelli che si erano presi a pugni durante il training camp, in campo insieme ed entrambi sono trascinanti. Un secondo periodo da 28-13 indirizza la partita e per una volta la squadra di Stevens non riesce a reagire, non produce parziali positivi e nel quarto periodo finisce sotto di 30 nella sconfitta più netta della stagione. Boston oltre che stanca è anche priva di Irving, fermo per un problema al quadricipite della gamba sinistra, e si ferma al 39.8% dal campo. Per la prima volta in stagione fatica anche Tatum, 4 punti e 1/7 al tiro, non servono i 15 e 4 rimbalzi di Horford. Per i Bulls arrivano 24 punti e 8 rimbalzi da Mirotic e 23 con 10/15 al tiro di Portis uscendo dalla panchina, massimo in carriera. A Chicago manca Markkanen, problemi alla schiena, ma è un’assenza che non si avverte.

LA Clippers-Toronto 96-91

I Clippers vincono la seconda partita consecutiva e fermano a sei la striscia di vittorie dei Raptors. Allo Staples Center si va a braccetto per tutta la partita dopo un primo tempo altalenante e nel finale è Teodosic, altro infortunato prestigioso recuperato al quintetto mentre Gallinari ne esce di nuovo, a segnare la tripla del 91-87 a 40 secondi dalla fine. Sono i due Williams a tenere a distanza Toronto dalla linea e la parte rossa di Los Angeles si prende la vittoria tirando con il 37.4% dal campo e il 22.2% dall’arco, numeri insoliti per una vittoria casalinga. Jordan è produttivo con 14 punti e 17 rimbalzi, il rientro di Teodosic vale 12 punti e 7 rimbalzi ed è Harrell, 17 punti e 4 rimbalzi dalla panchina, la carta vincente di coach Rivers. L’ala azzurra aveva segnato 25 punti nel rientro contro Washington ma si era anche procurato un nuovo infortunio al gluteo che lo ha tenuto fuori nella notte in una carriera per la quale bisogna ormai parlare di fragilità cronica. I canadesi non hanno niente dalla panchina, tirano con il 24.1% dall’arco e la combo di esterni delude, 9/26 al tiro per DeRozan e Lowry. I 23 con 15 rimbalzi di Valanciunas tengono viva la partita ma nel finale sono i Clippers ad avere le idee più lucide.

Memphis-Miami 82-107

Quarta sconfitta consecutiva per i Grizzlies che vanno fuori giri alla fine del secondo periodo e si fanno travolgere dagli Heat nel secondo tempo. Il quarto periodo finisce 37-22 per gli ospiti che si portano 8-7 in trasferta e sono spinti dai 19 punti e 5 assist di Dragic dentro una prestazione con sette uomini in doppia cifra e il 56.1% dal campo. La difesa di Memphis tracolla, la panchina ospite segna 45 punti e 14 con 2 recuperi e 2 stoppate vengono da un sorprendente Adebayo che sfrutta l’assenza di Whiteside per la sesta gara consecutiva. I Grizzlies non hanno consistenza offensiva, trovano 19 punti e 6 rimbalzi da Gasol ma solo 5/17 al tiro da Evans e il bilancio è 1-9 nelle ultime dieci partite giocate, solo Dallas ha un record peggiore nella Western Conference.