Giro d’Italia 2018, Froome resiste a Cervinia, la maglia rosa è sua

Giro d'Italia 2018, poca cronometro, ultima settimana piena di insidie e salite, ci sarà Froome e sarà un duello spettacolare con Dumoulin, Lopez, Pinot e Aru

Giro d’Italia 2018 – Sarà un Giro d’Italia particolarmente affascinante e non soltanto perché si partirà per la prima volta fuori dai confini europei, a Gerusalemme partenza il 4 maggio, o per il ritorno nel percorso di una delle salite più temute del mondo, lo Zoncolan. Sarà soprattutto l’edizione di Chris Froome, che per la prima volta cercherà di prendersi la maglia rosa, unico grande giro che gli manca in carriera dopo quattro Tour de France e la Vuelta vinta nel 2017. Il britannico tenterà la doppietta Giro-Tour che non si vede dal 1998 con Marco Pantani e che lo scorso anno è stata fallita da Nairo Quintana, ma il caso doping che lo ha coinvolto a dicembre, non ancora risolto, getta una grande ombra sulla sua stagione, su quella del ciclismo di alto livello e sul giro.

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Il percorso

Il Giro 2018, edizione numero 101, si correrà dal 4 al 27 maggio e si svilupperà su 3546 km. Non ci saranno crono a squadre ma due individuali per circa 45 km totali che rispetto al passato non dovrebbero incidere sulla classifica. In totale ci saranno sei arrivi in salita, sei tappe vallonate e sette traguardi dedicati agli sprinter. Si parte da Gerusalemme, si arriva in Sicilia con tre tappe tra le quali l’arrivo sull’Etna e si risale lo stivale attraverso Calabria, Campania e Abruzzo con due traguardi consecutivi impegnativi a Montervergine di Mercogliano e sul Gran Sasso. Dopo il secondo giorno di riposo ci si sposta sull’Adriatico e uno dei passaggi più emozionanti sarà a Filottrano in omaggio a Michele Scarponi. Lo Zoncolan arriverà il 19 maggio e potrebbe fare la differenza in classifica e nell’ultima settimana si vedranno Colle delle Finestre e Cervino. Il 27 maggio passerella finale a Roma in un circuito con Colosseo e Fori Imperiali a fare da cornice.

Albo d’oro

Vincitori stranieri nel 2012 con Ryder Hesjedal, prima volta per un canadese, nel 2014 con Nairo Quintana, nel 2015 con Alberto Contador e nel 2017 con Tom Dumoulin. Lo spagnolo vinse anche nel 2011 ma la vittoria gli fu tolta per doping e andò a Michele Scarponi, anche se lo sfortunato ciclista marchigiano non l’ha mai riconosciuta. Dal 1997 al 2007 fu monologo tricolore cone due vittorie di Ivan Gotti, quella storica di Marco Pantani nel 1998, tre di Gilberto Simoni, due di Paolo Savoldelli, un successo per Damiano Cunego, Ivan Basso e Danilo Di Luca. La doppietta manca dal 1992-93 quando si impose per due volte di seguito Miguel Indurain. Il maggiore numero di edizioni vinte, cinque, è proprietà di un tris di nomi leggendari nella storia del ciclismo, Alfredo Binda, Fausto Coppi e Eddy Merckx. Se Coppi rimane il vincitore più giovane della storia, vinse a 20 anni, 8 mesi e 25 giorni nell’edizione del 1940, Binda e Merckx sono gli unici che possono vantare tre vittorie consecutive. Merckx e Binda, insieme a Gianni Bugno e Costante Girardengo, sono anche gli unici nella storia ad avere vinto un Giro mantenendo la maglia rosa dalla prima all’ultima tappa. Gino Bartali è l’uomo che più spesso ha vinto la classifica degli scalatori con sette affermazioni. Una doppietta non si vede dal 1992-93 con Miguel Indurain.

Giro d’Italia 2018 tappe

  • 1 tappa, 4 maggio, Gerusalemme, cronometro individuale di 9,7 km
  • 2 tappa, 5 maggio, Haifa – Tel Aviv, 167 km, adatta agli sprinter
  • 3 tappa, 6 maggio, Be’er Sheva- Eilat, 229 km, si passa nel deserto del Negev, altra prevedibile volata
  • 4 tappa, 8 maggio, Catania-Caltagirone, 191 km, tappa vallonata e piena di sali scendi adatta ai finisseur
  • 5 tappa, 9 maggio, Agrigento-Santa Ninfa, 152 km, inizio tranquillo e finale pieno di insidie nella Valle del Belice
  • 6 tappa, 10 maggio, Caltanissetta-Etna, 163 km, primo arrivo in salita sull’Etna nel quale si vedranno le prime battaglie tra gli uomini di classifica
  • 7 tappa, 11 maggio, Pizzo-Praia a Mare, 159 km, una delle frazioni più facili interamente sulla statale 18 della costa tirrenica con arrivo in volata
  • 8 tappa, 12 maggio, Praia a Mare-Montevergine di Mercogliano, 208 km, secondo arrivo in salita nel Cilento verso il Santuario che potrebbe riservare molte sorprese
  • 9 tappa, 13 maggio, Pesco Sannita-Campo Imperatore, 224 km, ancora un arrivo in salita in una tappa mossa e un finale sul Gran Sasso lungo e impegnativo
  • 10 tappa, 15 maggio, Penne-Gualdo Tadino, 239 km, la tappa più lunga del Giro attraversa l’Appennino umbro e sarà un finale mosso con arrivo in discesa adatto alle fughe
  • 11 tappa, 16 maggio, Assisi-Osimo, 156 km, frazione ricca di muri nella parte iniziale nel momento più sentito emotivamente con il passaggio da Filottrano città natale di Michele Scarponi, finale movimentato con due strappi che potrebbero fare la differenza
  • 12 tappa, 17 maggio, Osimo-Imola, 213 km, frazione interamente pianeggiante con finale in volata all’interno dell’autodromo, già arrivo nel 2015
  • 13 tappa, 18 maggio, Ferrara-Nervesa della Battaglia, 180 km, altro arrivo per velocisti interamente pianeggiante
  • 14 tappa, 19 maggio, San Vito al Tagliamento-Zoncolan, 181 km, una delle tappe più dure con 4400 metri di dislivello, cinque salite con quote che salgono progressivamente e arrivo sul mostro che si scala dal versante di Ovaro, quello più duro
  • 15 tappa, 20 maggio, Tolmezzo-Sappada, 176 km, si attaccano le Dolomiti in quattro Gpm e il Passo Tre Croci poco dopo metà percorso potrebbe fare selezione
  • 16 tappa, 22 maggio, Trento-Rovereto, 34,5 km, cronometro individuale quasi interamente pianeggiante con velocità media estremamente elevata
  • 17 tappa, 23 maggio, Riva del Garda-Iseo, 155 km, partenza in salita ma terreno che scende progressivamente verso un circuito finale nel quale si vedrà l’ultimo arrivo in volata
  • 18 tappa, 24 maggio, Abbiategrasso-Prato Nevoso, 196 km, una delle frazioni più particolari con pianura fino al finale con una salita lunga e pedalabile che per la quarta volta è sede di arrivo
  • 19 tappa, 25 maggio, Venaria Reale-Bardonecchia, 181 km, primo dei due giorni decisivi e tappone alpino nel quale si scalano Colle del Lys, Colle delle Finestre che sarà cima Coppi con i suoi 2178 metri, Sestriere e arrivo sullo Jafferau
  • 20 tappa, 26 maggio, Susa-Cervinia, 214 km, la tappa più dura con 4500 metri di dislivello concentrati nelle tre salite finali sul Col Tsecore, mai scalato al Giro, Col St. Pantaleon e arrivo in salita che potrebbe essere decisivo per la maglia rosa
  • 21 tappa, 27 maggio, Roma, 118 km, circuito di 11.8 km da ripetere dieci volte con partenza da Piazza del Popolo e tocca via del Corso, Circo Massimo, Terme di Caracalla, Colosseo con traguardo su via dei Fori Imperiali in un percorso simile a quello che fu epilogo nel 2009 in una cronometro

I protagonisti

Con Froome nella lista dei partenti e favorito numero uno per alcuni bookmaker nonostante un Tour of the Alps poco appariscente (e caduto nella ricognizione della prima crono a Gerusalemme, conseguenze da verificare nei primi giorni di gara), si vedrà una sfida di altissimo interesse con Tom Dumoulin, l’olandese vincitore a sorpresa nel 2017 e che come il britannico va forte in salita e fortissimo a cronometro. Questa edizione del giro sembra adatta alle sue caratteristiche ma ha pochi compagni in grado di supportarlo rispetto allo squadrone della Sky. Il terzo nome tra i favoriti, che a noi piace molto anche se ci sempre ancora acerbo per competere fino in fondo in un grande giro di tre settimane, è quello di Miguel Angel Lopez. Il colombiano dell’Astana ha brillato al Tour of the Alps e se anche non fosse direttamente coinvolto nella maglia rosa le sue azioni potranno essere decisive nell’economia della corsa. Attenzione anche a Thibaut Pinot che ha vinto l’ex giro del Trentino e punta alla consacrazione definitiva. Sarà finalmente l’occasione per vedere all’opera sulle nostre strade Fabio Aru, costretto a rinunciare lo scorso anno per un problema al ginocchio e anche lui in ombra al Tour of the Alps, ma le motivazioni potrebbero fare la differenza in attesa che anche la gamba migliori. Difficile che si esca da questi nomi per la vittoria finale anche se Domenico Pozzovivo è in condizione brillante e Adam Yates sta maturando nel suo processo di crescita come corridore adatto ai grandi giri.

Aggiornamento 4 maggio: Tom Domoulin già leader dopo la prima cronometro di Gerusalemme con distacchi interessanti sui rivali per la maglia rosa, Pinot 33”, Froome 37”, Chaves 46”, Aru 50” e Lopez 56”. L’olandese è adesso il nuovo favorito per la vittoria finale davanti a Froome e Lopez.

Aggiornamento 8 maggio: dopo la prima tappa siciliana Dennis è ancora maglia rosa e i rapporti di forza iniziale rimangono rispettati, l’unico che continua a perdere terreno è Froome, staccato di altri 17” dalla vetta, Aru ne perde 6”.

Aggiornamento 10 maggio: l’Etna ha cambiato la classifica con Simon Yates in maglia rosa dopo avere dominato la prima vera salita del Giro, il suo vantaggio è di 16” su Dumoulin, 26” sul compagno di squadra Chaves, 43” su Pozzovivo e 45” su Pinot, più distaccati Froome e Aru a 1’10” e 1’12”.

Aggiornamento 12 maggio: il secondo arrivo in salita a Montevergine di Mercogliano ha visto trionfare Richard Carapaz, primo ecuadoriano della storia a vincere una tappa al Giro. Non è cambiata la classifica generale con Yates che conserva la maglia rosa con 16” su Dumoulin e 26” su Chaves. E’ caduto di nuovo Froome senza conseguenze, sia lui che Aru con distacchi che superano il minuto devono reagire sul Gran Sasso. Per la tappa di domenica favorito Yates davanti a Pozzovivo e Lopez, punta di un’Astana che finora ha avuto poche occasioni per sorridere nella prima settimana di corsa.

Aggiornamento 13 maggio: Yates si conferma maglia rosa, e forse favorito per la vittoria finale, dominando nel finale sul Gran Sasso. Insieme a lui resistono solo Dumoulin, Pinot, Pozzovivo e Chares, pesanti distacchi per Froome e Aru che tra i big si confermano i più indietro di condizione. Giorno di riposo che arriva al momento giusto dopo una prima settimana ricca di fatica e trasferimenti che hanno tolto energie fisiche e nervose, la seconda settimana presente altimetrie interessanti ma probabilmente la classifica verrà mossa nuovamente solo sabato con l’arrivo sullo Zoncolan. Il britannico ha 32” di vantaggio sul compagno di squadra Chaves, 38” su Dumoulin, 45” su Pinot, 57” su Pozzovivo, 2’27” su Froome e 2’36” su Aru.

Aggiornamento 15 maggio: E’ il giorno del crollo di Esteban Chaves che nella complicata frazione che porta a Gualdo Tadino, vinta da Matej Mohoric, forse per un’allergia o un principio di influenza, si stacca subito dal gruppo dei migliori e perde oltre 25 minuti dalla testa della corsa. Per lui classifica finita e unico obiettivo rimasto è quello di aiutare il compagno di squadra Simon Yates che è ancora in rosa e guadagna altri tre secondi su Dumoulin, adesso secondo a 41” secondi, Pinot segue a 46” e Pozzovivo a 1 minuto.

Aggiornamento 16 maggio: Anche la tappa più sentita emotivamente con arrivo a Osimo dopo il passaggio nella terra di Michele Scarponi ha detto che in questo momento Yates è la maglia rosa meritata. Seconda vittoria dopo il Gran Sasso e altri secondi guadagnati su Dumoulin e soprattutto su Froome e Aru con gli ultimi due strappi che hanno mosso in maniera inaspettata l’arrivo e la classifica. Il britannico continua ad attaccare nel tentativo di rubare secondi all’olandese, che resiste in attesa della cronometro, prossime due tappe per velocisti in attesa del duello sullo Zoncolan di sabato. Yates con 47” su Dumoulin, 1’04” su Pinot, 1’18” su Pozzovivo, 3’10” su Aru e 3’21” su Froome.

Aggiornamento 18 maggio: dopo la terza vittoria di Elia Viviani in volata il Giro affronta una delle tappe più dure e temute, 4400 metri di dislivello con l’arrivo sullo Zoncolan che potrebbe cambiare la classifica. Duello Yates e Dumoulin per la maglia rosa, Froome e Aru devono dare risposte, per la vittoria di tappa da tenere in considerazione anche Pozzovivo e Lopez.

Aggiornamento 19 maggio: Froome vince sullo Zoncolan con un tempo mai visto e regala almeno un segnale tangibile della propria presenza al Giro, subito dietro Yates controlla agevolmente in maglia rosa e guadagna altri secondi su Dumoulin e Pinot. Potrebbero non essere sufficienti per contrastare l’olandese a cronometro ma è la conferma che finora sulle montagne la maglia rosa è sua con ampio merito. Con Pozzovivo ancora brillante, in questa edizione del Giro gli unici due che ancora non hanno offerto l’acuto sono Lopez e soprattutto Aru, battuto sonoramente in una tappa che doveva essere quella del riscatto e che invece esce definitivamente di scena dalla classifica generale. Quindicesima tappa che potrebbe fare ancora selezione sulle Dolomiti con quattro Gpm. Il britannico è in testa con 1’24” su Dumoulin, 1’37” su Pozzovivo, 1’46” su Pinot, 3’10” su Froome, 3’42” su Lopez e 5’33 su Aru.

Aggiornamento 20 maggio: è Simon Yates il padrone del Giro, le Dolomiti lo confermano al termine della seconda settimana e Sappada è teatro di una delle imprese più belle degli ultimi anni con la maglia rosa che scatta a 18 km dal traguardo e va a prendersi la terza vittoria, meritata e fondamentale nell’economia della corsa. Yates voleva allargare oltre i due minuti il vantaggio su Dumoulin prima della cronometro di Rovereto e l’intento è raggiunto. L’olandese avrà 34 km martedì per provare a riaprire il Giro ma finora il verdetto inequivocabile è che sulle montagne non ce n’è per nessuno. Soprattutto non ce n’è per Froome, che dopo la vittoria sullo Zoncolan si ferma di nuovo e scende a 4’52” di distacco, né per Aru che nel fine settimana ha vissuto probabilmente le due giornate più buie della sua carriera. Con la vittoria che passerà dalla cronometro, appassionante anche la lotta per il podio che vede coinvolti Pozzovivo, al momento terzo, e Pinot e quella tra Lopez e Carapaz per la maglia bianca, con il colombiano dell’Astana che ha 20” di vantaggio. Questa la classifica al termine della seconda settimana.

Aggiornamento 22 maggio: Yates controlla nella cronometro e mantiene 56” di vantaggio su Dumoulin. A questo punto il britannico si conferma favorito per la maglia rosa con gli ultimi tre arrivi in salita nei quali potrà controllare gli attacchi dell’olandese che non ha alternative a staccarlo in montagna se vuole vincere il Giro. Buona la prestazione di Froome che si installa al quarto posto e per il terzo gradino del podio c’è anche lui insieme a Pozzovivo e un deludente Pinot.

Aggiornamento 24 maggio: la maglia rosa per la prima volta va in affanno sull’arrivo di Pratonevoso, con Froome che è il primo ad accendere la miccia portandosi dietro Pozzovivo e Dumoulin. Alla fine tutti e tre guadagnano secondi su Yates nella tappa vinta da Schachmann e adesso l’olandese ha dimezzato il distacco portandosi a 28 secondi. Le ultime due tappe di montagna saranno decisive e adesso nessuno scenario è precluso, dal Colle delle Finestre in avanti tutti proveranno ad attaccare il leader della classifica che dopo la difesa nella cronometro di martedì sembra avere perso brillantezza.  Secondo i bookmaker Dumoulin torna a essere favorito per la vittoria finale. Questa la classifica a tre tappe dalla fine.

Aggiornamento 25 maggio: ricordate quando, dopo la Vuelta, accusammo Chris Froome di essere un vincitore seriale ma poco fantasioso, poco coraggioso, spalleggiato da una squadra imbattibile? Tra Venaria Reale e Bardonecchia invece il britannico si rende protagonista di una delle azioni più belle e incisive degli ultimi decenni, attacca sul Colle delle Finestre e fa esplodere il Giro. Non gli resiste nessuno, non Yates che conferma la crisi del giorno precedente e scompare dalla classifica generale, non Pozzovivo che forse abbandona il sogno del podio, non Pinot. Non resiste nemmeno Dumoulin, che a lungo va su del proprio passo ma alla fine deve arrendersi a una progressione irresistibile che mette sulle spalle di Froome la maglia rosa e a questo punto, con l’ultima tappa di montagna rimasta, una enorme fetta del Giro. Froome che va all’attacco da solo, senza compagni in fuga per 80 km, è un inedito assoluto all’interno di una terza settimana che ha mandato in crisi chi ha meno esperienza di lui nel disegno riuscitissimo di un Giro tra i più emozionanti degli ultimi anni. E al netto della storiaccia di doping non ancora risolta, un’impresa del genere merita come coronamento la vittoria nell’unico grande giro che ancora manca alla sua collezione, unico insieme a Vincenzo Nibali tra i ciclisti in attività. Giornata amara per Fabio Aru che conclude la sua esperienza in questa edizione con il ritiro.

Aggiornamento 26 maggio: a Cervinia prova ad attaccare Dumoulin ma Froome e la Sky resistono senza problemi nella giornata in cui va in crisi Pinot, altro uomo di classifica tradito dalle difficoltà della terza settimana, ne approfitta Lopez che ottiene nell’ultima tappa di montagna il podio e la maglia bianca di migliore giovane davanti a Carapaz.

Questa la classifica finale

Distacco
Froome 86h 11′ 50”
Dumoulin 46”
Lopez 4’57”
Carapaz 5’44”
Pozzovivo 8’03”
Bilbao 11’50”

Giro d’Italia 2018 quote

Le quote sono relative alle 22:45 del 25.5.2018 e riguardano solo una piccola parte dei corridori partecipanti. Potrebbero essere soggette a variazioni, verificare sempre il book di riferimento. ‘Altro’ non è un insieme omogeneo.

Bet365  Matchpoint
Froome 1.16 1.16
Dumoulin 5.50 4.50
Pinot 126.00 66.00
Lopez 151.00 100.00

 

Queste le quote prima della partenza

Bet365  Snai
Froome 2.50 2.75
Dumoulin 2.87 3.00
Lopez 6.00  6.50
 Pinot 7.00  6.50
Aru  10.00  8.00
Chaves 29.00 33.00
Pozzovivo 29.00 15.00
Yates 34.00  25.00
 Altro 7.00  10.00

 

Pronostici della redazione

Vi rimandiamo al nostro forum dedicato. Nel ciclismo è importante sentire più voci. Già aperta una discussione sulla corsa in generale ma la stessa cosa sarà fatta per ogni singola tappa. Il link è qui sotto.