LBJ batte Embiid, i Pistons fermano i Celtics, inciampano i Warriors

LBJ batte Embiid, i Warriors si fermano contro i Kings, i Rockets segnano una valanga di triple contro i Nets

I risultati della notte Nba.

Philadelphia-Cleveland 91-113

L’esame di maturità dei giovani Sixers è rimandato e ci pensa LeBron James a mettere le cose in chiaro ispirando l’ottava vittoria consecutiva dei Cavs. Il re segna 9 punti consecutivi che mandano definitivamente avanti Cleveland nel finale di primo tempo e a quel punto sul suo tabellino ci sono già 22 punti. Una volta costruite le fondamenta LBJ, che chiuderà con 30 punti, 13 rimbalzi e 6 assist, lascia spazio a Frye, Green e Wade che dalla panchina contribuiscono con 41 punti.

I Cavs vincono dove erano stati carenti a inizio stagione, in difesa, principalmente sul perimetro e Simmons è costretto alla peggiore prestazione stagionale con 10 punti, 2 assist e 4 palle perse. Philadelphia ha 30 punti e 11 rimbalzi di Embiid che però tira tanto senza mira, 11/24 dal campo, ha poco dalle ali e niente dall’arco, 3/28 in una serata di grande difficoltà offensiva. I Cavs sono nella scia dei Pistons.

Boston-Detroit 108-118

Detroit va presa sul serio e la vittoria sul campo dei Celtics ne è la conferma. E’ soprattutto il ritorno ad altissimi livelli di Andre Drummond, massimo stagionale con 26 punti, 22 rimbalzi, 6 assist e 4 recuperi a regalare l’impresa ai Pistons, settima vittoria nelle ultime dieci gare in una partita nella quale Boston rimane sempre incollata ma non riesce mai a mettere la testa avanti.

Di solito l’ultimo periodo è territorio di rimonte per la squadra di Stevens ma stavolta gli ospiti segnano 32 punti e tengono il pallone lontano dalle mani di Irving. Per Harris 31 punti e 8 rimbalzi dentro una serata da 51.8% complessivo per la squadra di Van Gundy con un attacco bilanciato anche grazie ai 20 punti e 7 assist di Jackson. Il play dei Celtics si ferma a 18 punti con 6/16 al tiro e 6 palle perse, Horford e Tatum non trovano continuità in attacco e non bastano i 23 punti con 6/9 dall’arco di Smart dalla panchina. Boston paga anche il 12/21 ai liberi e perde la seconda partita stagionale in casa. Per Drummond una prestazione talmente abbondante che per ritrovarne una simile bisogna tornare a Charles Barkley nel 1990.

Golden State-Sacramento 106-110

Il primo derby californiano della notte se lo prendono a sorpresa i Kings, che approfittano degli infortuni di Curry e Durant per dare vita a una partita punto a punto che viene risolta  da Bogdanovic. Il talento serbo prima segna un jumper in area a 12 secondi dalla fine per il 108-106, poi sigla la vittoria con due liberi mentre Thompson e Green sbagliano i tiri decisivi. E’chiaro che i Warriors senza quei due, problemi alla mano destra per Curry e condizioni da valutare giorno per giorno per Durant, non sono la stessa cosa. La squadra di Kerr tira con il 50% dal campo ma con Pachulia e Casspi in quintetto fatica a trovare continuità offensiva e non bastano gli 11 punti e 3 assist di Iguodala dalla panchina. McCaw parte titolare e risponde con 16 punti, 7 assist e 4 recuperi, ma Thompson e Green insieme tirano 11/35 dal campo e nella propria metà campo Golden State ha poca voglia di piegare le gambe. Sacramento tira con il 53.2% dal campo, banchetta in area e ha insolitamente una panchina prolifica con 19 punti e 8 rimbalzi di Cauley-Stein e 14 e 4 assist di Mason III, più i 12 di Bogdanovic che risulteranno decisivi. In totale le riserve producono 54 punti che fanno la differenza e i Warriors perdono la terza partita casalinga della stagione.

LA Clippers-LA Lakers 120-115

Lou Williams è padrone assoluto dello Staples Center. Indossava fino a poco tempo fa la maglia dei Lakers e nel derby giocando dalla parte dei Clippers trova una prestazione mostruosa che permette alla parte rossa di Los Angeles di vincere l’undicesima gara consecutiva contro quella gialla, striscia vincente più lunga nella storia della franchigia. Equilibrio fino all’ultimo periodo quando Griffin esce per un problema al ginocchio sinistro e il rischio è che i Clippers abbiano un altro infortunio tra gli uomini d’area. Ma Williams praticamente da solo la vince segnando 42 punti con 12/21 dal campo e una serata impeccabile ai liberi chiudendo con 14/14 dalla linea. Griffin aveva contribuito con 26 punti e 11 rimbalzi e figlio Rivers con 19 e 6 assist. I Clippers hanno poco dalla loro panchina ma i Lakers hanno pochissimo dal loro quintetto, solo Caldwell-Pope e Ingram sono prolifici, 29 punti e 6 rimbalzi il primo e 17 ma 4 palle perse il secondo, con Ball perso nei propri misteri e fermo a 3 punti con 1/7 dal campo in 26 minuti. La partita è tenuta viva da una panchina da 55 punti con tre uomini in doppia cifra e Clarkson che produce 17 punti, 8 rimbalzi e 5 assist. Ma la squadra di Walton fatica a gestire i finali in volata, per i Clippers terza vittoria consecutiva.

Houston-Brooklyn 117-103

I Rockets decidono di non perdere tempo per trovare la quinta vittoria consecutiva e fanno tutto nel primo periodo, chiuso 43-26 per dare alla notte del Toyota Center un senso unico non reversibile. Harden nei primi dodici minuti segna 20 punti e saranno 37 alla fine con 10 rimbalzi e 8 assist.

I Nets vengono travolti sul perimetro, provano per la prima volta a difendere a zona e consentono a Houston di segnare 20 triple, ovvero la quinta gara consecutiva con 18 o più canestri dall’arco segnati. Nessuna squadra aveva mai collezionato numeri del genere per più di due partite consecutive nella storia della Nba. I padroni di casa hanno cinque uomini in doppia cifra e tra questi non c’è Chris Paul che negli ultimi tempi si diverte di più a rifornire di palloni i compagni, 4 punti e 14 assist. Capela domina in area con 20 punti e 6 rimbalzi e i Nets non hanno armi per reggere l’urto dell’attacco di casa, tirano 10/39 dall’arco e hanno 24 punti e 3 assist da Whitehead, unica presenza costante in attacco uscendo dalla panchina. Brooklyn in trasferta è 3-8.

Indiana-Orlando 121-109

Per i Magic la nona sconfitta consecutiva, per i Pacers la settima vittoria nelle ultime dieci gare giocate. I Pacers sfruttano un parziale di 13-0 che li porta avanti di 17 a cinque minuti dalla fine e Oladipo vive una notte illuminata da 26 punti, 5 assist, 2 recuperi, 4 stoppate e 11/14 dal campo. Il suo ritorno in quintetto aiuta Indiana che ha solo tre uomini attivi dalla panchina con Sabonis da 19 punti e 8 rimbalzi e Stephenson da 18 e 5 assist per un totale di 46 punti contro i 29 di quella dei Magic. La squadra di Van Gundy fatica enormemente in difesa, concede il 53.2% dal campo e 15/26 dall’arco e nonostante l’intero quintetto in doppia cifra, 15 punti e 12 rimbalzi di Vucevic, si porta a 2-13 nelle partite in cui concede oltre 100 punti alle squadre avversarie.

San Antonio-Dallas 115-108

La notizia della notte è il ritorno di Tony Parker che a sorpresa viene mandato in quintetto da Popovich e riprende contatto con il parquet con 6 punti e 4 assist in 14 minuti. Gli Spurs festeggiano con una vittoria garantita dall’accelerazione del secondo tempo, 69 punti segnati andando dentro l’area a trovare i 33 punti e 10 rimbalzi di Aldridge, massimo stagionale con 13/19 dal campo, e i 25 punti e 4 assist di Gasol. Per San Antonio il 52.4% dal campo e i Mavs non riescono a correre dietro ai padroni di casa nonostante sette uomini in doppia cifra e una panchina da 41 punti. Nowitzki e Kleber faticano in difesa vicono al canestro, 38 punti dalla coppia Smith Jr e Matthews sul perimetro ma Dallas rimane una delle quattro squadre insieme a Sacramento, Memphis e Chicago a segnare meno di 100 punti a partita ed è 2-7 in trasferta.

New York-Portland 91-103

I Blazers continuano a vincere in trasferta, terza vittoria esterna consecutiva e Garden deflorato per la quarta volta in stagione. Portland scappa con un secondo periodo da 23-14 e a fine terzo periodo è avanti 90-64 con i Knicks insolitamente privi di energie davanti al pubblico di casa. La difesa degli ospiti, dodicesima gara in stagione nella quale gli avversari sono tenuti a meno di 100 punti, è la chiave della partita insieme all’incapacità di New York di pungere in area, con l’assenza di Kanter che riporta nella lista dei giocatori attivi Joachim Noah, tre minuti senza lasciare traccia. Porzingis segna 22 punti con 7 rimbalzi tirando 6/16 dal campo, coach Hornacek regala minuti a otto uomini della panchina ma non ha risposte indicative. Quelle le fornisce Lillard, 32 punti con 5 assist e 11/11 ai liberi, insieme a Connaughton che spedito in quintetto risponde con 17 punti e 7/9 dal campo. I Blazers tirano il 33.3% dall’arco ma hanno Nurkic incisivo in area con 12 punti, 9 rimbalzi e 6 assist e sono 6-4 in trasferta.