Zandalasini-Sottana, stelle al servizio di una squadra “seria”

La Nazionale Femminile domina in Svezia mostrando una personalità debordante: dopo il ko interno con la Croazia è arrivata l'attesa reazione e una vittoria che apre nuove prospettive.

Zandalasini Sottana stelle di una squadra “seria” e organizzata 

Inutile girarci intorno, dopo il -12 rimediato a San Martino di Lupari contro la Croazia, intorno alla Nazionale Femminile serpeggiava un discreto pessimismo. La vittoria non larghissima in Macedonia e poi il cedimento nel terzo quarto al cospetto di Sandric e compagne avevano compromesso parzialmente la classifica delle Azzurre e salutato in maniera poco convincente l’avvio in panchina del nuovo ciclo tecnico di Marco Crespi.

Alla ripresa, poi, l’Italia era attesa dal test più difficile, quello sul campo della capolista Svezia che all’esordio aveva sorpreso proprio la Croazia a Zagabria. Per di più, gli infortuni in serie di Kathrin Ress, Valeria De Pretto e Alessandra Formica, oltre all’indisponibilità di Elisa Penna bloccata negli Stati Uniti da Wake Forest University, avevano complicato ulteriormente la trasferta in terra scandinava, con la squadra di Gomez annunciata in condizioni strepitose e ansiosa di farci a pezzi davanti ai 2.300 tifosi di Boras.

In realtà poi le cose sul campo sono andate diversamente. L’Italia ha mostrato una personalità debordante, applicando in piena regola l’inappuntabile piano partita predisposto da Crespi e dal suo staff tecnico e portando in campo un’energia che raramente avevamo visto in passato. Temevamo di essere messi sotto fisicamente e a fine partita lo scout ci ha detto che abbiamo preso 2 rimbalzi in più, temevamo l’attacco della Svezia fondato sull’asse Eldebrink-Zahui e alla fine abbiamo subìto 47 punti, contro gli 83 della Croazia a San Martino di Lupari.

A tranquillizzare le Azzurre ci hanno subito pensato le due leader offensive di questa Nazionale, ovvero Cecilia Zandalasini e Giorgia Sottana. La prima ha ammutolito il catino di Boras con un paio di canestri alla “Zandalasini”, poi è entrata in scena l’esterna del Fenerbahce con tutto l’arsenale offensivo di cui dispone: penetrazioni, triple, arresti e tiro. Le Azzurre hanno messo insieme il 21-4 di parziale che a qualcuno poteva sembrare un illusorio fuoco di paglia e che in realtà si è rivelato il break che ha steso la Svezia. Incapace di leggere la nostra difesa, incapace di tornare sotto i 10 punti di vantaggio perché poi nel secondo tempo ai punti di Andre si sono aggiunti quelli di Cinili, delle due Dotto, di Crippa. Tutte protagoniste di una pallacanestro distribuita, “seria” (così l’ha definita Crespi a fine partita) e decisamente moderna. 

La qualificazione è ancora distante ma il +22 di Boras oltre a sistemare la classifica apre una nuova strada per la Nazionale Femminile. Squadra con qualche punta e tanto cuore, alla base della quale governa un’organizzazione che passa attraverso una certificata distribuzione di ruoli e responsabilità.

Dalla Svezia siamo tornati più forti e soprattutto più consapevoli. E con una scorpacciata di Azzurro difficile da dimenticare…

Ufficio Stampa FIP