Yamaha, Monster title sponsor dal 2019 e nuovi colori

La Monster Energy dal 2019 sarà title sponsor di Yamaha prendendo il posto della Movistar, le M1 potrebbero trasformarsi da blu a nere

La Yamaha M1 blu, frutto di un accordo di sponsorizzazione durato cinque anni con la Movistar, la vedremo in pista fino al 18 novembre, data dell’ultima gara della stagione a Valencia. Sarà la Monster, che già adesso compare sulla carena delle moto giapponesi, a prendere il posto di title sponsor della scuderia. E’ una delle notizie più interessanti durante la pausa estiva di un campionato che sembra definitivamente nelle mani di Marc Marquez.

L’accordo durerà almeno fino al 2022 e ufficialmente cambierà anche il nome del team che si chiamerà Monster Energy Yamaha MotoGp. La Monster produce bibite energetiche ed è un colosso californiano in orbita Yamaha dal 2013. La conseguenza più vistosa sarà nella livrea delle M1. Non è ancora chiaro nel dettaglio, ma sicuramente ci sarà una componente nera sempre più presente, che potrebbe affiancare o addirittura rimpiazzare il tradizionale blu che abbiamo visto fino a oggi cavalcato da Valentino Rossi e Maverick Vinales. Sul web in tanti si sono già sbizzarriti con i rendering cercando di immaginare come sarà la moto che darà l’assalto al titolo mondiale nel 2019.

L’accordo è stato così commentato da Lin Jarvis, managing director di Yamaha: ‘Siamo lieti di aver raggiunto questo accordo. La nuova partnership fornirà a Monster una presenza ancora più forte in MotoGP, l’attività di punta delle corse motociclistiche, e ci aspettiamo che questa collaborazione possa migliorare ulteriormente l’esposizione di entrambi i marchi e darci una grande base per le attività di marketing‘.

Naturalmente al netto delle modifiche estetiche sia il Dottore che Vinales si augurano che le differenze principali non siano visibili ma presenti sotto la carena, in termini di evoluzione elettronica che permetta alle Yamaha di gestire meglio l’usura delle gomme e l’accelerazione, nota dolente in questa stagione non soltanto nei confronti della Honda ma anche della Ducati.