I Warriors rimontano i Pelicans, per i Cavs 12° vittoria consecutiva

I Cavs vincono la dodicesima partita consecutiva, i Warriors rimontano i Pelicans, 46 punti di Booker nella vittoria dei Suns sui Sixers

I risultati della notte Nba.

New Orleans-Golden State 115-125

I Warriors vincono la quarta gara consecutiva con un paio di brividi. Prima concedono 69 punti nel primo tempo ai Pelicans e finiscono sotto di venti a fine primo tempo. Poi reagiscono in maniera irruenta in attacco, segnano 76 punti nel secondo tempo e il finale è in completo controllo contro New Orleans che non ha ritmo per giocarsela a chi segna di più. E’ il solito Curry a trascinare i campioni con 31 punti e 11 assist ma è anche lui a procurare il brivido più intenso girandosi la caviglia destra proprio nel finale. Thompson aggiunge 22 punti e 4/5 dall’arco, per Durant e Green 19 punti, il primo con 7 rimbalzi, il secondo con 7 assist e 4 recuperi. I Warriors tirano con il 51.7% dal campo e mandano a referto 36 assist su 45 canestri di squadra. Con queste cifre i padroni di casa vivono un primo tempo fuori dal comune grazie a Holiday che segna 34 punti con 4 assist e Rondo che produce 10 punti e 11 assist. I Pelicans vivono una notte illuminata per metà, l’intero quintetto in doppia cifra con Cousins da 19 e 11 rimbalzi e Moore da 27 e 5/6 dall’arco. L’assenza di Davis regala più palloni al resto del quintetto ma toglie un’opzione nel finale, quando servirebbe l’uomo che tenga dritta la barra di navigazione e invece arrivano 21 palle perse totali. Per i Pelicans sesta sconfitta casalinga della stagione.

Boston-Milwaukee 111-100

Dimostrazione di forza dei Celtics che vincono la terza gara consecutiva prendendo il controllo delle operazioni con un primo periodo da 34-26 e non si voltano più indietro fino alla sirena. Il vantaggio di Boston tocca anche i 17 punti nel secondo tempo quando va al lavoro Kyrie Irving, autore nella seconda parte di gara di 19 dei suoi 32 punti e utile a disinnescare una nuova gigantesca prova di Antetokounmpo. Per la stella di casa anche 4 rimbalzi e 2 assist, supportato dai 20, 9 rimbalzi e 8 assist di Horford in odore di tripla doppia e i 17 e 6 rimbalzi di un Tatum che a fine gara riceve i complimenti da Kidd per la sua maturità inaspettata. Il coach dei Bucks si prende un tecnico nel secondo periodo che innesca un parziale di 8-0 per i Celtics e agli ospiti manca il contributo dalla panchina, appena 12 punti. Antetokounmpo è onnipotente con 40 punti, 9 rimbalzi e 4 assist, altri tre uomini del quintetto in doppia cifra con Middleton da 19 e 5 assist ma Milwaukee non dà mai la sensazione di riuscire a ribaltare la partita. Per i Celtics quinta partita consecutiva tirando con oltre il 50% dal campo.

San Antonio-Detroit 96-93

Gli Spurs continuano a segnare poco, a difendere forte e a vincere le partite in volata, settimo successo nelle ultime dieci partite giocate. San Antonio rimane a contatto ravvicinato per tre quarti e il finale è punto a punto, deciso da quattro punti consecutivi di Aldridge che in area firma il 94-88 a 1:51 dalla fine. Popovich alla seconda gara consecutiva dopo la sconfitta con i Thunder perde anche Kyle Anderson per almeno un paio di settimane, ginocchio sinistro distorto e anche il sostituto di Leonard è fuori uso fino all’anno nuovo. Il coach degli Spurs a fine gara regala insoliti elogi ai suoi giocatori, che vincono tirando con il 45.2% dall’arco contro il 29.6% dei Pistons in una notte nella quale dentro l’area si segna poco. Aldrdige segna 17 punti e 10 rimbalzi, tre uomini del quintetto di casa in doppia doppia con Gasol da 15 e 10 e Gay, promosso in quintetto, che risponde con 12 e 10. San Antonio manda sette giocatori in doppia cifra e ha 34 punti dalla panchina, oro in una partita a basso punteggio. Drummond segna 11 punti con 15 rimbalzi ma è tenuto ai margini dalla difesa degli Spurs, 27 e 3 assist per Jackson e 14 e 10 rimbalzi per Johnson uscendo dalla panchina. I Pistons non hanno lucidità nel finale ma confermano di essere squadra di alto livello nella Eastern Conference.

Indiana-New York 115-97

I Knicks pieni di assenze durano circa metà primo periodo, poi Indiana mette la freccia, chiude il primo tempo 66-40 e titoli di coda che scorrono sul risultato già nel secondo periodo. I Pacers vanno avanti anche di 32 nel quarto periodo e come da consuetudine nelle vittorie portano una moltitudine di gente in doppia cifra, sette tra i quali l’intero quintetto. New York senza Porzingis e Hardaway non regge l’urto su due lati del campo e concede ai Pacers il loro massimo stagionale per punti in contropiede, 31 con il 53.5% dal campo. Young guida i padroni di casa con 20 punti e 6 rimbalzi, 16 e 4 assist per Oladipo, 12 e 12 rimbalzi per Sabonis dalla panchina. La mela tira il 26.1% dall’arco, perde 17 palloni e solo Beasley va in doppia cifra tra gli uomini del quintetto con 13 punti e 3 assist ma anche 5 perse. Adesso i Pacers potranno sfruttare altre cinque partite casalinghe consecutive.

Chicago-Cleveland 91-113

La squadra più calda della Nba contro la più fredda e va a finire come nelle previsioni, dodicesima vittoria consecutiva di Cleveland che con un parziale di 26-11 a cavallo tra primo e secondo periodo mette in ghiaccio la partita. LBJ firma 12 punti nel primo tempo e chiude con 23, 7 rimbalzi e 6 assist e i Cavs stanno creando una nuova versione dei Big Three di Miami con Wade che segna 24 punti con 6 rimbalzi in 26 minuti dalla panchina e Love al posto di Bosh, 24 punti, 13 rimbalzi e 8/13 dal campo. Gli ospiti tirano con il 51.9% dal campo, in parterre si vede Scottie Pippen, simbolo di un’epoca dominante dei Bulls ormai distante vent’anni. Quelli di adesso tirano con il 41.5% dal campo e 9/34 dall’arco, ruotano sette uomini dalla panchina senza risposte e l’unico davvero positivo in quintetto è Dunn con 6 rimbalzi e 5 assist. Ma sono statistiche dentro una partita che non è mai cominciata.

Charlotte-Orlando 104-94

Il ritorno di Kemba Walker illumina gli Hornets che in un finale potenzialmente complicato sbrogliano la matassa grazie a lui e Dwight Howard. I Magic avevano vinto la notte precedente a New York ma negli ultimi minuti si perdono in attacco e regalano la prima vittoria ai padroni di casa dopo quattro sconfitte consecutive. Si passa la serata a sverniciare i ferri tirando da lontano, 3/17 per gli Charlotte e 10/32 per Orlando, ma gli Hornets vincono 52 a 40 a rimbalzo e hanno 29 punti e 7 assist con 14/14 ai liberi dal loro leader, con Howard che aggiunge 12 punti e 9 rimbalzi. Gli ospiti portano l’intero quintetto in doppia cifra con 18 punti e 3 rimbalzi di Fournier ma perdono anche 20 palloni oltre che l’ottava partita nelle ultime dieci giocate.

Utah-Washington 116-69

I Jazz non si fermano, sesta vittoria consecutiva e caduta fragorosissima dei Wizards che proprio non riescono a trovare continuità. La gara è già finita dopo il primo periodo chiuso 29-15 dai padroni di casa, sul tabellone a fino primo tempo il punteggio recita 64-30 dopo un parziale di 33-6 che a questi livelli si vede raramente. ‘Ci hanno preso a pugni una, due, tre volte e non abbiamo mai reagito. Da quando alleno qui è la prima volta che ci arrendiamo senza combattere’ dirà coach Brooks a fine gara. Washington setta in un colpo solo tutti i record negativi stagionali per minore numero di punti segnati, tirando con il 28.8% dal campo e il 20% da tre e perdendo con 47 punti di scarto. Senza Wall la capitale non ha riferimenti sul perimetro e si perde anche Beal, fermo a 4/15 dal campo. Dall’altra parte 27 punti e 5 rimbalzi di un indiavolato Burks dalla panchina, 21 e 8/13 dal campo per Mitchell e i Jazz tirano con il 56.6% dal campo. Come al solito per un posto ai playoff bisogna fare i conti anche con loro.

Memphis-Minnesota 95-92

I Wolves regalano un po’ di ossigeno ai Grizzlies ed è Tyreke Evans che segna due tiri liberi decisivi a 12 secondi dalla fine per sbrogliare una partita che non ha un proprietario. Le due squadra vanno a braccetto per 48 minuti, e l’ultimo possesso finisce nelle mani di Butler che tenta la tripla del pareggio che trova solo il ferro. Minnesota continua ad alternare una vittoria a una sconfitta da otto partite e si ferma al 23.5% dall’arco pagando il peggiore Towns della stagione, 7 punti e 2/6 dal campo in 38 minuti. Non bastano i 30 punti e 4 recuperi di Butler, panchina ridotta all’osso e altra gara persa in volata. Memphis festeggia una vittoria che mancava dal 7 novembre con 21 punti e 7 rimbalzi di Gasol e 16 e 9 assist di Evans che prova a non fare sentire l’assenza di Conley, i padroni di casa tirano con il 47.2% dal campo ma fanno progressi difensivi.

Philadelphia-Phoenix 101-115

Nel processo di crescita dei Sixers ci sono anche battute d’arresto inaspettate come quella contro i Suns, che con un secondo periodo da 32-19 mettono la partita dalla loro parte e non la lasciano più. Nessuno si annoia in una serata nella quale Booker rovina la festa ai padroni di casa segnando 46 punti con 5/8 dall’arco, 17/32 dal campo e aggiungendo 8 rimbalzi. Phoenix ha anche 25 punti con 12/19 al tiro da Warren e Philadelphia decide di non difendere sugli esterni. I Sixers hanno la solita prestazione maestosa di Embiid e Simmons, il primo con 22 punti e 12 rimbalzi e il secondo con 20, 7 assist e 6 recuperi. L’intero quintetto va in doppia cifra ma la panchina è inesistente e Phoenix rimane in controllo fino alla sirena anche se non riesce mai a scappare definitivamente.

Atlanta-Brooklyn 90-110

I Nets scappano con un terzo periodo da 31-15 e il secondo tempo è a senso unico prima della trasferta a Città del Messico per affrontare OKC e Miami giovedì e sabato. Gli ospiti rimangono in controllo senza problemi nonostante l’espulsione di Crabbe nel terzo periodo, portano sei uomini in doppia cifra con 16 e 10 rimbalzi di Hollis-Jefferson. Per gli Hawks il 36.6% dal campo, 9/30 dall’arco e Belinelli fermo a 8 punti con 1/7 al tiro, giusto per dare l’idea della prestazione offensiva dei padroni di casa.

Dallas-Denver 122-105

Gli americani le chiamano partite wire-to-wire, quelle nelle quali una squadra sta avanti dalla palla a due alla sirena. I Mavs si prendono la seconda vittoria consecutiva e non ci sono segni di reazione dai Nuggets, che in trasferta sono 3-8 e a Dallas sono pure privi di Jokic. Non bastano i 43 punti combinati della coppia Harris e Murray, i padroni di casa non trovano opposizione dalla difesa di Denver e chiudono con il 57% dal campo e 26 assist di squadra. Barnes segna 22 punti con 10 rimbalzi, la panchina ne fattura 54 con 11 e 7 rimbalzi di Powell e piccoli segnali di ottimismo si intravedono per la squadra di coach Carlisle.