Le mosse dell’Uefa, coppe in estate e FFP allentato

Prime mosse della Uefa, coppe da concludere tra giugno e luglio e allentamento del fair play finanziario

La Uefa, dopo il rinvio degli Europei al 2021, svela alcune delle prossime mosse per fare fronte all’emergenza dal punto di vista dei calendari e alla crisi economica dall’altra. Confermata l’intenzione di completare Champions League ed Europa League e si proverà a lavorare sui parametri del Financial Fair Play per evitare ulteriori problemi economici a società che realisticamente andranno incontro a mancati introiti e potenziali crisi di liquidità.

Champions League ed Europa League

La Uefa lavorando in collaborazione con le varie federazioni sta andando nella direzione di dare la priorità alla conclusione dei vari campionati nazionali. Da questo punto di vista i playoff delle nazionali per assegnare gli ultimi posti agli Europei 2021, inizialmente previsti a giugno, sono stati spostati a settembre. Se si riuscirà a completare i campionati, l’intenzione è di utilizzare la finestra di giugno e luglio, ma anche agosto nella peggiore delle ipotesi, per concludere la Champions League e l’Europa League anche non escludendo la possibilità di modifiche del format se dovesse essere necessario. L’Uefa non esclude di giocare le gare delle due coppe anche nei giorni in cui si giocano partite dei tornei nazionali e prenderà in considerazione l’ipotesi che la prossima edizione di Champions ed Europa League cominci a ottobre.

Fair Play Finanziario

Nel mezzo delle polemiche che non si placano sull’esclusione del Manchester City dalla Champions League per due anni, la Uefa ha al momento deciso di allentare il FFP per provare a contenere la crisi economica che l’emergenza Coronavirus provocherà anche nel calcio di alto livello. Verranno sospese le norme sulle licenze relative alla preparazione e alla valutazione delle future dichiarazioni finanziarie dei club esclusivamente per la partecipazione alle competizioni 2020-21, specificando che nella prossima stagione non sarà necessario presentare il bilancio e che tale bilancio verrà calcolato per il break even del triennio. Nell’esame della situazione finanziaria di ogni singolo club verranno tenute in considerazione anche le specifiche circostanze legate all’emergenza.

Problematiche

Abbiamo visto come l’Uefa sia stato l’organo più reticente a prendere in mano la situazione e anche l’ultimo a rendersi conto che non si poteva più andare avanti a marzo. L’ipotesi di chiudere le coppe in estate presenta due problematiche non indifferenti. La prima è che se anche i campionati nazionali dovessero essere conclusi, non potranno farlo con la stessa tempistiche visto che l’emergenza del coronavirus segue tempi diversi a seconda della diffusione nei vari paesi. Non è detto che tutti possano essere conclusi in tempo utile per dare modo all’Uefa di concludere Champions League ed Europa League ed esiste anche la possibilità che alcune squadre, con i propri campionati interrotti per impossibilità di concluderli, abbiano impegni nelle coppe senza giocare gare domestiche. La seconda è forse anche più stringente della prima e riguarda le possibili e probabilmente certe difficoltà che squadre, arbitri, giornalisti e addetti ai lavori di vari paesi dovranno affrontare nello spostarsi da un paese all’altro per una partita di coppa. Con i governi che saranno in allerta massima per evitare casi di ritorno una volta conclusa la fase di emergenza e sapendo che i casi che provengono dall’estero sono uno dei rischi principali per una possibile nuova accelerazione del contagio, vedi nuove restrizioni introdotte in Cina e a Hong Kong, è difficile immaginare la possibilità che le coppe possano essere completate. A quel punto si potrebbe prendere in considerazione lo scenario già valutato dalla Nba e dalla Premier League, ovvero quello di giocare in una o due città considerate sicure e permettere alle squadre di vivere in quell’ambiente per tutta la durata delle competizioni. Questo di sicuro comporterebbe un cambio del format delle competizioni come Final Four o Final Eight ma resta la difficoltà di organizzare un ambiente eterogeneo sicuro dal punto di vista sanitario. Non ultimo, completare le coppe significherebbe quasi certamente stravolgere il calendario 2020-21 che già adesso è ristretto per lo spostamento degli Europei.