Tour de France 2016: Froome favorito su Quintana, Contador terzo incomodo

La Grand Boucle vede, come nel 2015, grande favorito Froome con Quintana subito dietro. Attenzione però a Contador, mentre Aru e Nibali sono pronti a regalare sorprese

I nodi vengono al pettine, e sarà il Tour de France 2016 a scioglierli. La più importante corsa a tappe del mondo deve agli appassionati una risposta definitiva: chi è il più forte tra Froome e Quintana? E può Contador essere ancora un protagonista credibile per la vittoria finale? Ci sono molti temi interessanti in questa edizione della Grand Boucle.

Percorso – Il Tour de France 2016 parte il 2 luglio dal suggestivo scenario di Mont Saint Michel e si arriva ai Parigi il 24 luglio. In mezzo 21 tappe, 3519 km, nove frazioni di montagna con quattro arrivi in salita, nove tappe di pianura che saranno terreno di caccia per i velocisti, due cronometro individuali (di 37 e 17 km), un intermezzo in collina. Occhi puntati sul 14 luglio, giorno della festa nazionale francese, quando si scala e si arriva in cima al Mount Ventoux, un grande classico del Tour (per la decima volta nella sua storia sede di un arrivo di tappa).

Per la maglia giallaChris Froome su tutti. Il sudafricano della Sky parte per mettere il terzo sigillo in carriera: dominò nel 2013, fece il bis lo scorso anno e nel 2014 fu costretto al ritiro dopo la famosa tappa di pavè condizionata da fango e pioggia e chissà come sarebbe andata la sfida con Nibali se avesse continuato. E’ il più forte attualmente in salita con la sua celebre cadenza di pedalata che non può essere replicata (e che generò e genera numerose polemiche), ha vinto il Giro del Delfinato, è il favorito numero uno ma la Sky non gli mette a disposizione la squadra più forte del lotto.

Nairo Quintana ha vinto il Giro nel 2015 e al Tour è finito dietro solo a Froome. Il colombiano è regolare nelle salite più dure, non soffre l’altitudine estrema ma rispetto alla maglia uscente ha meno cambi di ritmo e soffre di più le cronometro. Può dire la sua se la Movistar gli evita di rimanere da solo nei momenti nevralgici e non sempre succede perché anche Valverde (terzo lo scorso anno) nutre ambizioni di podio ed è poco propenso a fare del gregariato.

Alberto Contador sembra il meno in palla del terzetto che si giocherà la vittoria, per questioni di forma e per ragioni di età. La sua stella sembra in appannamento rispetto a un paio di anni fa, ma il Pistolero della Tinkoff a 34 anni ha ancora cartucce nel suo arsenale. Tenetelo d’occhio nella classifica generale e attendetevi almeno un paio di acuti in alta montagna.

Sono loro tre i favoriti anche per i bookmakers: Bet365 piazza a 2.00 Froome, a 2.75 Quintana e più staccato, a 5.00, Contador. C’è anche Fabio Aru nel poker di possibili vincitori in chiave scommesse, ne parliamo più in basso.

I protagonisti – Come non citare Peter Sagan? E’ campione del mondo, è in forma straripante e al Tour si sente a casa. Lo scorso anno non riuscì a vincere nemmeno una tappa, ma con il Mondiale ha rotto il suo digiuno da gradino più alto del podio, in primavera si è preso il Giro della Fiandre, ha affinato il suo istinto di finisseur. Lo troverete in ogni fuga, in ogni strappo, e in qualche circostanza proverà a sorprendere anche i velocisti.

A proposito, la sfida è tra Marcel Kittel, Andrè Greipel e i nostri italiani (Modolo, Nizzolo). Al Giro le volate si sono risolte in quello sport al quale partecipano quindici ciclisti e poi vincono sempre i tedeschi, al Tour le gerarchie non cambiano.

Infine tenete d’occhio la rivalità crescente tra Thibau Pinot e Romain Bardet, atleti su cui i francesi puntano molto. Sono simili sulla strada e perciò rivali e arriva sempre un momento nella Grand Boucle nel quale i ciclisti di casa tentano la zampata. Difficile che possano finire in zona podio (tra i due più chance per Pinot anche per i bookmakers, a 23.00 contro 51.00) ma le loro azioni regaleranno pepe al Tour.

Gli italiani – Curiosa, la situazione dell’Astana. Hanno la squadra più forte (vedrete Scarponi tirare tutte le maglie azzurre capaci di stare con lui in salita) e schierano due vincitori uscenti di grandi giri: Vincenzo Nibali ha appena arpionato il più improbabile Giro d’Italia della storia, Fabio Aru fece qualcosa di simile lo scorso settembre alla Vuelta. I vertici kazaki sulla carta hanno deciso così: Aru è il capitano, Nibali gli dà una mano per affinare la forma verso il vero obiettivo estivo, la medaglia di Rio.

Gerarchia chiara anche per i bookmakers: Aru a 17.00 e Nibali a 29.00. Ma in oltre 3000 km possono succedere tante cose ed è difficile che lo Squalo possa frenare il proprio istinto se capiterà un’occasione ghiotta, per il successo di tappa o per la classifica. Lo stato di forma di Aru è un’incognita, ha avuto un acuto al Delfinato ma anche tante ombre, è al primo Tour. Come il siciliano, il sardo è corridore testardo, che non si piega nei giorni difficili. Darà soddisfazione, indipendentemente dalla classifica.