Da zero a dieci 3 giornata, Immobile senza confini e il meteo avverso alle genovesi

La nostra rubrica sul meglio e peggio del campionato italiano: Immobile travolge il Milan e il maltempo si accanisce su Sampdoria e Roma

La nostra rubrica sul meglio e il peggio del campionato italiano.

10 – Immobile Lazionale – L’unico capace di segnare nella tribolata settimana azzurra. Motivato dalle prodezze argentine che alimentano la fuga di Juve e Inter, gli basta un tempo per abbattere il Milan, trascinare la Lazio nei piani alti della classifica e candidarsi per il trono dei capocannonieri. E’ tripletta appena sorge il secondo tempo. Come i funghi, spunta all’improvviso dopo la pioggia e regala abbondanza inaspettata a Inzaghi che doveva fare i conti con l’assenza di Nani e Felipe Anderson nel reparto offensivo.

9 – All’improvviso Perisic – Spiove questo pallone dalla destra sul finale del secondo tempo e Perisic lo illumina spalancando un sinistro al volo che è e rimarrà uno dei gioielli più belli della nuova stagione. Trattato di balistica e potenza. Il talento non si discute, la testa è in cura nell’officina Spalletti, poi c’è Icardi che duella con Dybala in testa alla classifica marcatori. Contro l’Inter non si usa la Var, ma per la prima volta la si usa a suo favore. Tris, testa della classifica e 7 degli 8 gol segnati finora sono firmati dall’argentino e dal croato.

8Il Napoli a forza tre – A Bologna gli azzurri non sono scintillanti, strabordanti, straripanti nel primo tempo. Per avere ragione della squadra di Donadoni basta una zampata di Callejon, una palla rubata da Mertens e la firma di Zielinski in una notte che poteva diventare complicata e che conferma la maturità degli uomini di Sarri nel genere di partite che fino allo scorso anno costavano punti e fiducia. E trasformano la classifica in un triello che vede a punteggio pieno le due favorite per lo scudetto più Spalletti che ci si è infilato di forza. Almeno due gol segnati in tutte le cinque partite ufficiali giocate finora per una squadra che come potenziale offensivo nel nostro campionato vale la Juve.

7 – Szczesny e Benatia più Dybala – Tre vittorie, punteggio pieno, potenziale offensivo devastante con 10 gol segnati a Cagliari, Genoa e Chievo, con Dybala che illumina d’immenso un pomeriggio piovoso, un gol e tante giocate meravigliose, anche se dieci minuti prima era sceso da un volo intercontinentale. Ma nella Juve che finora ha tenuto inviolato lo Stadium e alla vigilia della sfida del Camp Nou, con 10 gol segnati in tre giornate, la citazione è per Szczesny e Benatia in un reparto arretrato che per la prima volta dall’inizio del dominio ha rinunciato a Buffon, Barzagli e Chiellini contemporaneamente. L’uomo consonante è più di una riserva di Buffon e l’uomo quasi sempre infortunato è un valore aggiunto per la difesa se trova continuità fisica. Altre conferme devono arrivare dalle trasferte insidiose. Come quella di domani.

6 – Sau Arena – A prima vista pare tutto logico, chi se non un uomo dell’isola poteva segnare il primo gol del Cagliari nella storia della Sardegna Arena? In realtà la festa non è tanto quella per l’inaugurazione del nuovo impianto, ma una delle rare occasioni in cui la squadra di Rastelli chiude una partita senza incassare nemmeno un gol. Il fatto che succeda contro il Crotone, zero gol segnati in tre giornate, potrebbe essere la conferma della rarità dell’evento.

5 – Benevento ma non benissimo – Tre partite, zero punti, un solo gol fatto che aveva illuso tutti all’esordio contro la Sampdoria, alcuni rimpianti e unica squadra che ancora non ha sbloccato la propria classifica nell’intero torneo. Ci sarà tempo per recuperare, ma anche il sospetto che la strega possa essere ciò che lo scorso anno era stato il Pescara, una squadra che ottiene meno di quanto merita nelle prime giornate e poi si sfalda in autunno. Con la speranza che non sia così perché con Crotone e Verona in queste condizioni la lotta salvezza potrebbe finire prima ancora di cominciare.

4 – Il diavolo annacquato – Ecco qua, oltre 200 milioni e spicci di mercato per poi naufragare in un pomeriggio da lupi all’Olimpico al primo vero test attendibile della stagione. Non tanto la sconfitta, non solo le dimensioni, ma le sensazioni di una disfatta che conta quattro gol sulle spalle quando ancora il secondo tempo deve entrare nel vivo e una difesa che sbanda paurosamente a ogni folata offensiva della Lazio. A Montella si sfalda in mano la creatura dopo i primi promettenti vagiti. Un tracollo che potrebbe avere ripercussioni imprevedibili sul processo di crescita.

3 – Nicolas, il nuovo Hart – Dopo l’addio del biondo albionico ci si domandava con ansia chi potesse raccogliere il testimone di portiere più disinvolto della serie A. Nel pomeriggio del Bentegodi sale maestosa la candidatura di Nicolas, portiere degli scaligeri che in dieci minuti compie due prodezze, la respinta difettosa sui piedi di Simeone e l’uscita cubista su Chiese che genera il rigore. Uno due micidiale che rovina la partita del Verona e regala a Pioli la prima giornata felice da quando allena la Fiorentina. Per completare il tris d’autore incassa anche il 5-0 sotto le gambe sul proprio palo. Artista del surrealismo tra i pali.

2 – L’Inter Var – Il rigore è giusto e netto, da casa lo si vede subito. Dal campo ci vogliono cinque minuti perché Gavillucci prima sale sull’Aventino ad ascoltare suggerimenti via auricolare, poi decide che è il caso di dare un’occhiata di persona, nel frattempo passano cinque minuti, c’è tutto il tempo di fare aperitivo e dopo il prosecco i tifosi a San Siro scoprono che è rigore per l’Inter. Se non trovano una procedura costante nel modo di utilizzo, sarà un lungo inverno passato a riguardare le immagini.

1 – Il Chievo cicala – Maran era stato formica negli anni precedenti, approfittando dell’inizio di stagione per mettere nella dispensa punti preziosi per superare l’inverno e la zona retrocessione. Invece una sola vittoria dopo tre giornate, anche se affrontare Lazio e Juve in sequenza non aiuta a mettere da parte le provviste. Ma 6 gol incassati nelle prime tre giornate danno proprio l’idea di un reparto scanzonato, vedi la pregevole fattura con la quale Hetemaj confeziona di testa l’autogol che spiana la strada al sabato dei campioni. 

0 – Le genovesi e il maltempo – Sarebbe sfiga metereologica, se non fosse che di mezzo ci vanno sempre in mezzo le squadre genovesi. Sampdoria-Roma viene rinviata a chissà quando proprio in concomitanza dell’anniversario dell’acquazzone che prolungò all’infinito Roma-Sampdoria l’11 settembre dello scorso anno. A Marassi, in settembre, un altro rinvio per meteo avverso dopo quello di un anno fa tra Genoa e Fiorentina. Ma nel resto del mondo, dove piove altrettanto e spesso nevica copiosamente, come fanno?