Cos’è il Var? Ecco come funziona la nuova tecnologia

Guida alla comprensione del Var: in cosa consiste, come funziona, quando e da chi può essere utilizzato

La stagione 2017-18 della serie A entra nella storia come la prima nella quale la tecnologia applicata alle decisioni arbitrali diventa protagonista diretta. Un esperimento che tieni gli sguardi di tutto il mondo calcistico sul nostro campionato perché probabilmente segna una separazione definitiva tra il calcio che conoscevamo prima e quello che stiamo imparando a conoscere nella nuova stagione. Ricapitoliamo passo passo cos’è e come funziona il Var.

Come funziona il Var e cosa signfica

E’ l’acronimo di un’espressione inglese, Video Assistant Referee. Ovvero assistenza all’arbitro fornita tramite l’ausilio di immagini video. Per questo motivo in Italia si fa confusione sulla corretta pronuncia. Alcuni dicono il Var, altri dicono la Var. L’espressione corretta è il Var. Lo ha confermato anche Roberto Rosetti che è il responsabile italiano del progetto.

In cosa consiste

Si utilizza lo strumento tecnologico, ovvero le immagini televisive prodotte dalle varie emittenti, per dirimere situazioni dubbie che si verificano sul campo da gioco oppure per modificare una decisione dell’arbitro se le immagini dimostrano che ha commesso un errore. La supervisione è affidata a due assistenti che sono collegati mediante auricolare con l’arbitro e comunicano con lui in tempo reale. Il campionato italiano è il primo tra i principali tornei europei ad applicare il Var in gare ufficiali. La Fifa ha dichiarato che il sistema verrà utilizzato anche ai mondiali in Russia del 2018.

Il team arbitrale

E’ corretto definirlo in questo modo anche se effettivamente continua a trattarsi di una terna arbitrale. L’arbitro in campo più due assistenti davanti allo schermo. In Italia gli assistenti sono arbitri in attività e sostituiscono gli addizionali di porta che da questa stagione sono stati rimossi. Al momento della designazione vengono resi noti per ogni partita l’arbitro e i due assistenti.

Circostanze di utilizzo

Uno degli aspetti meno chiari a molti tifosi è in quali circostanze si può utilizzare il Var. Non è previsto l’utilizzo indistinto per ogni situazione di gioco dubbia ma può essere utilizzato in quattro situazioni specifiche. Quelle che vengono definite ‘match-changing situation’, ovvero circostanze che hanno il potere di modificare l’andamento di una partita in modo significativo.

Gol (è valido o non è valido)
Rigore (va fischiato o non va fischiato)
Espulsioni dirette (cartellino rosso o cartellino giallo)
Scambi di identità (un giocatore espulso o sanzionato al posto di un altro)

 

Metodo di utilizzo

Esiste una procedura specifica in tutte le circostanze nelle quali il Var può essere utilizzato per correggere o confermare una decisione dell’arbitro.

  • Si verifica un episodio in campo.
  • Si analizza l’episodio con il Var. A questo punto la procedura prevede due possibilità distinte. La prima è che l’arbitro si fida di quanto viene comunicato via auricolare dai due assistenti senza visionare direttamente le immagini. La seconda è che l’arbitro decide di rivedere personalmente le immagini e si reca a bordo campo per visualizzarle su uno schermo. Questa circostanza somiglia a quanto si vede frequentemente nella Nba e nella Nfl nei casi di Instant Replay. Negli sport americani l’arbitro decide esclusivamente dopo avere guardato personalmente le immagini.
  • L’arbitro prende una decisione o modifica quella presa inizialmente.

Chi chiede l’utilizzo del Var

E’ importante specificare l’utilizzo del Var non può mai essere richiesto da giocatori, allenatori, staff tecnico presente in panchina o dirigenti. Hanno potere di utilizzarlo soltanto gli assistenti che segnalano via auricolare all’arbitro una decisione sbagliata, o l’arbitro stesso nel caso sia indeciso sul provvedimento da adottare in una determinata circostanza.

A chi spetta l’ultima decisione

E’ sempre l’arbitro che decide su qualsiasi decisione, il che a volte ha alimentato e può alimentare polemiche. Il Var come strumento tecnologico aiuta a chiarire molti dubbi ma non può eliminarli completamente. Il supporto tecnologico aiuta in caso di errori palesi o dubbi che possono essere realisticamente risolti tramite le immagini. Ma l’arbitro continua ad essere l’uomo che prende ogni decisione.