
La nostra rubrica sul meglio e il peggio del campionato italiano.
10 – La solidità del Napoli – Con la difesa centrale improvvisata, Tonelli scartato all’improvviso dalla naftalina, dopo tre minuti la sfida del San Paolo è subito in salita. Ma il Napoli di questa stagione non ha paura di soffrire sui pedali, otto volte è andata sotto e sette volte ha rimontato e vinto. Il secondo tempo contro la Lazio è un dominio assoluto: nervoso, fisico e tecnico. Il quarto gol di Mertens è uno zuccherino verticale da insegnare nelle scuole calcio per come si occupano gli spazi, l’ottava vittoria consecutiva mantiene gli azzurri in testa alla classifica. E soprattutto mantiene la lotta per lo scudetto appassionante.
9 – I record di Allegri – Se andate sull’enciclopedia alla voce ‘come si vincono i campionati’ dentro ci troverete la partita della Juve contro la Fiorentina. Giocando male, ringraziando il Var e il palo di Gil Dias, spuntandola con il guizzo dell’ex viola Bernardeschi e un classico contropiede chiuso da Higuain. I bianconeri senza Matuidi non sono nemmeno vicini al rullo compressore visto contro il Sassuolo e il Tottenham lo confermerà, ma al Franchi è una vittoria pesantissima. E Allegri, su 200 panchine tonde alla Juve, è a 106 partite chiuse con la porta inviolata. Il 53%. Una statistica folle.
8 -Il poker di Gattuso – Quattro vittorie nelle ultime cinque gare di campionato, otto risultati utili consecutivi, imbattuto nel 2018. Il Milan di Gattuso sta prendendo la propria fisionomia e soprattutto è chiaro che Cutrone oltre che del futuro è decisamente l’uomo del presente. Titolare e doppietta contro la Spal, bisognerà che la dirigenza si faccia cosciente che provare a valorizzare Silva e Kalinic forse aiuterà i bilanci ma non la classifica. Sesto posto, classifica raddrizzata e nemmeno l’Inter è più così distante. A conferma che mai come quest’anno in serie A cambiare allenatore è stato così corroborante.
7 – La fiammata di Karamoh – L’uomo inaspettato, scelto a sorpresa da Spalletti al posto di Candreva, che trasforma un possibile psicodramma a San Siro in un sorpasso forse fondamentale sulla Lazio in chiave Champions League. E’ lui che restituisce la vittoria all’Inter dopo oltre due mesi con la giocata più bella della settimana e chiusa da un missile mancino che si insacca nel sette. Prima Eder aveva confermato di essere implacabile come bomber di riserva in mancanza di Icardi e i nerazzurri di essere quasi incapaci di gestire il vantaggio, stavolta raggiunti da un ex come Palacio imbeccato da una frittatona di Miranda. Ma la trama cambia improvvisamente e adesso il resto della stagione fa meno paura. Almeno un’alternativa offensiva, ogni tanto, ce l’ha pure Spalletti. E anche Rafinha può dare una mano.
6 – Mazzarri, Quagliarella e Laxalt, più Under – Ovvero gli uomini copertina di Torino, Sampdoria e Genoa. I granata, complice anche il ritorno al gol di Belotti, hanno una striscia aperta di cinque risultati utili consecutivi da quando è arrivato il nuovo allenatore e adesso aspettano la Juve annusando effluvi di Europa League. L’attaccante della Sampdoria stende il Verona su rigore e si porta a 17 gol in stagione tenendo i blucerchiati in piena corsa continentale. L’uruguaiano dell’altra sponda genovese firma il secondo gol decisivo della settimana consentendo a Ballardini di uscire con sei punti dalle trasferte con Lazio e Chievo abbandonando definitivamente la zona retrocessione. Domenica di festa per tutti. Compresa la Roma che torna dopo tempo indeterminato a segnare più di un gol nella stessa partita e si gode l’esplosione di Under, assist al bacio, staffilata di sinistro e doppietta per risolvere in tre minuti nel secondo tempo la pratica Benevento.
5 – Il pareggio del Mapei Stadium – Di 0-0 brutti in serie A se ne vedono tanti, ma quello tra Sassuolo e Cagliari va direttamente sul podio. La squadra di Iachini aveva bisogno di una domenica normale dopo la tempesta di gol incassati allo Stadium, quella di Lopez poteva anche accontentarsi di un punto per scavare ulteriore spazio con la Spal. Ne viene fuori un mezzogiorno soporifero che quelli di Mediapro, se per caso l’hanno visto, immediatamente hanno fatto partire una telefonata in Lega per fare sapere che loro tutto sommato non sono poi così convinti di volere i diritti del calcio italiano.
4 – La doppietta di Sportiello – Facciamo che il portiere viola va poco d’accordo con i calci piazzati nell’ultima settimana. Al Dall’Ara si era fatto beffare direttamente da calcio d’angolo, al Franchi piazza una barriera incomprensibile e lascia un buco enorme che Bernardeschi puntualmente punisce su punizione spianando la strada alla Juve e condannando la Fiorentina a una sconfitta che non meritava. Un ripasso dei fondamentali sul posizionamento sui tiri da fermo è d’obbligo.
3 – La fantasia del Chievo – Nel perdere partite in modo sempre fantasioso e diverso. Al Bentegodi arriva la variante del gol subito in pieno recupero che trasforma uno scialbo 0-0 contro il Genoa nella terza sconfitta consecutiva. Nelle ultime dieci giornate i veronesi hanno raccolto appena 2 punti, la vittoria manca dal 25 novembre e la retrocessione adesso dista appena cinque punti. Il Chievo era famoso per andare in letargo a febbraio e in questa stagione ha anticipato la vacanza di tre mesi. Che adesso, oltre che pittoresca, si fa anche pericolosa.
2 – Il crollo della Lazio – Eppure sembrava la solita reazione del gruppo di Inzaghi dopo le difficoltà. Vantaggio precoce sul campo del Napoli ma difesa che naufraga sul pareggio di Callejon e fa anche peggio sul 2-1, con Wallace che pregevolmente anticipa senza motivo Strakosha e infila la propria porta dando inizio al calvario. Secondo 4-1 incassato da Sarri in stagione dopo quello dell’andata. Terza sconfitta consecutiva in campionato. Difesa che ha incassato 33 gol, nessuna tra le prime cinque della classifica è ancora arrivata a 20. Il tecnico parlerà di sconfitta inaccettabile. La Lazio vista fino a gennaio è improvvisamente sparita. E adesso si scopre scavalcata contemporaneamente da Inter e Roma e fuori dalla Champions.
1 – La Spal casalinga – Vi ricordate cosa avete fatto il 29 ottobre dello scorso anno? Fu l’ultima vittoria interna della Spal, 1-0 contro il Genoa, e da quel momento la squadra di Semplici davanti ai propri tifosi ha ottenuto quattro pareggi e due sconfitte. O meglio due rovesci, il 5-2 incassato dalla Lazio e il 4-0 subito dal Milan. La distanza con il Crotone sale a quattro punti e l’inversione di tendenza deve necessariamente passare da un rendimento casalingo più elevato. I calabresi insegnano che i punti che ti salvano la vita si ottengono davanti ai propri tifosi. E l’ultima vittoria, il 2-1 sul campo del Benevento, risale al 17 dicembre. Nel nuovo anno gli emiliani non hanno ancora mai vinto.
0 – I confini estremi del Var – L’episodio limite arriva al Franchi, nella rivalità più sentita del campionato. Un rigore dato alla Fiorentina e poi rimosso, dopo tempi biblici, quando già il pallone era sul dischetto. Non era ancora successo che venisse revocato un rigore, Guida neanche consulta lo schermo a bordo campo, il tutto avviene tramite auricolare per un fuorigioco millimetrico. Seguono e seguiranno polemiche a fiumi. Se non si regolamenta l’utilizzo della tecnologia in maniera solida e costante, quando arriveranno le partite che decidono la stagione, cioè tra poco, sarà sempre peggio.