Da zero a dieci, lo squillo di Mertens e il Chievo congelato

La nostra rubrica sul meglio e peggio del campionato italiano

La nostra rubrica sul meglio e il peggio del campionato italiano.

10 – Il manifesto programmatico di Sarri – Alfine il Napoli abbatte il tabù Atalanta, vince una delle trasferte più insidiose del girone di ritorno e rimane in vetta al campionato indipendentemente dal risultato della Juve. E lo fa con la tipica ricetta sarriana. Il gol decisivo è una verticalizzazione chiusa da una pennellata di destro di Mertens, restituito alla prolificità dopo che a dicembre era stato ritrovato anche Hamsik. Il Napoli in campionato non perde da 22 trasferte, ottobre 2016 sul campo della Juve. Anche questo rafforza l’ambizione tricolore.

9 – Il tris di Quagliarella – L’uomo che non esulta quando segna alle sue ex squadre, e quindi praticamente mai da giramondo dell’area di rigore, firma la tripletta contro una delle formazioni di cui ha vestito la maglia quindici anni prima e rende sempre più consistente la sua stagione più prolifica sul piano realizzativo. Si conclude l’eclissi casalinga della Sampdoria che a Marassi aveva vinto solo una delle tre precedenti partite giocate. I blucerchiati avevano vinto soltanto una delle sette partite giocate prima della sosta e quella sulla Fiorentina vale doppia perché spedisce a cinque punti di distanza una diretta concorrente per l’Europa League. E potrebbero diventare otto dopo il recupero contro la Roma.

8 – E il bis di Milinkovic-Savic – Lazio più Olimpico più avversaria che non vince dal periodo Cambriano difficilmente genera una ricetta diversa dall’Over. E infatti. Vittoria abbondante resa difficile solo dal veloce pareggio di Pucciarelli, ci pensa uno dei gioielli più luminosi di Inzaghi a confezionare la doppietta che manda in discesa il pomeriggio. Poi i biancocelesti dilagano e si regalano un’altra giornata davanti ai cugini in attesa di appianare i conti del calendario con il recupero di mercoledì contro l’Udinese. Intanto migliore attacco del campionato, 53 gol segnati, con una partita in meno. Giornata resa dolce anche da Nani che trova il gol, ma rabbuiata dall’infortunio muscolare a Immobile che però non dovrebbe essere troppo grave.

7 – I miracoli di Alisson – Nella giornata degli attaccanti, la Roma deve ringraziare il suo portiere se a San Siro si prende almeno un punto. Alla fine si arrende a Vecino, ma prima aveva salvato la sua porta in maniera miracolosa anche deviando sul palo un velenoso sinistro di Icardi. L’assist per il gol di El Shaarawy lo firma lui con un lancio di sessanta metri. Al momento il migliore portiere del campionato, l’unico brasiliano nella rosa di Di Francesco che faccia veramente la differenza.

6 – Il vento in poppa di Gattuso – In una Sardegna Arena battuta dal vento il Milan va sotto ma ci pensa Kessié a raddrizzare il pomeriggio, nel giorno delle doppiette d’autore, consentendo a Gattuso di cogliere la prima striscia di vittorie da quando è sulla panchina rossonera. Il diavolo soffre, rimane in dieci ma coglie il terzo risultato utile consecutivo in campionato. Il quarto consecutivo considerando la vittoria ai rigori in coppa Italia contro l’Inter. I limiti ci sono e rimarranno, ma l’inerzia sembra leggermente cambiata.

5 – Il pareggio di San Siro – Non serve a nessuno in chiave Champions League e complica la vita a Inter e Roma che adesso hanno entrambe la Lazio davanti. A un certo punto Santon decide di regalare il vantaggio ai giallorossi, poi ci pensa Di Francesco spostando la posizione di Florenzi e con un paio di cambi astratti a rimettere in partita Spalletti. Ma l’Inter non vince dal 3 dicembre ed è al terzo pareggio consecutivo, la Roma ha raccolto due punti nelle ultime quattro partita ed è scossa dalle voci di mercato. L’1-1 è un cucchiaino di miele, quello di El Shaarawy, su un periodo pieno di amarezze.

4 – L’Atalanta casalinga – Gasperini ha eliminato Sarri dalla Coppa Italia, ma in casa l’Atalanta in campionato fatica in maniera eccessiva. Nelle ultime quattro uscite davanti ai propri tifosi una sola vittoria con il Sassuolo, il pareggio 3-3 con la Lazio e le due sconfitte consecutive con Cagliari e Napoli. Con cinque vittorie, tre pareggi e tre sconfitte il cammino verso una nuova qualificazione in Europa League rischia di complicarsi.

3 – La viola spuntata – Ci fu un periodo, intorno a Natale dopo la vittoria di Cagliari, in cui la Fiorentina venne considerata una credibile candidata all’Europa League. Invece troppi zuccheri per la squadra di Pioli che il salto di qualità non l’ha fatto. Eliminazione in Coppa Italia contro la Lazio, due pareggi casalinghi con Milan e Inter, il 3-1 subito a Marassi contro la Sampdoria che complica la corsa verso il continente. E un problema offensivo evidente con appena tre gol segnati nelle ultime quattro partite giocate.

2 – La domenica nera di Pecchia – A Verona avevano impostato il mirino sulla sfida con il Crotone, che poteva valere il sorpasso sui calabresi e ossigeno in chiave salvezza. Invece non solo gli scaligeri restano al penultimo posto, ma crollano nettamente 3-0 sul proprio campo e per completare la giornata da dimenticare rimangono anche in dieci al 61′ per l’espulsione di Zuculini. Ora anche la Spal è davanti e i punti da recuperare al Crotone a causa degli scontri diretti sono virtualmente sei. Contestazione da parte dei tifosi e forse rapporto tra tecnico e società al capolinea.

1 – Il ko del Benevento – I campani sono stati finora la squadra più attiva sul mercato di gennaio, ma il 3-0 di Bologna sarà ricordato per il ritorno al gol di Destro e probabilmente per l’addio a ogni speranza di salvezza. Sconfitta senza attenuanti e, con il Crotone che espugna nettamente Verona, adesso ci sono undici punti tra la squadra di De Zerbi e la salvezza. Tanti, sicuramente. Troppi, probabilmente.

0 – Il Chievo congelato – Il periodo Cambriano, si diceva, fu caratterizzato dalla comparsa improvvisa in un tempo molto ristretto della maggiore parte degli animali complessi del pianeta. Circostanza avvenuta circa 530 milioni di anni fa, ovvero in concomitanza con l’ultima vittoria del Chievo che quest’anno ha anticipato il tipico letargo invernale già a fine novembre. La squadra di Maran sale a quattro sconfitte nelle ultime cinque giornate e l’ultima vittoria contro la Spal, 2-1 al Bentegodi, risale al 25 novembre. Da quel momento tre pareggi e cinque sconfitte, ringraziando una classifica scivolosa ma non pericolosa. Almeno per il momento.