Schumacher Jr in Ferrari, la storia che continua

Mick Schumacher, figlio del grande Michael, lega il proprio nome alla Ferrari entrando a fare parte della Driver Academy, una suggestione assoluta

Di Michael abbiamo parlato in occasione dei suoi cinquant’anni e dei progressi nella sua lotta verso il recupero. Del figlio ancora non ci eravamo occupati ma quando il nome di Schumacher torna a legarsi a quello della Ferrari non si può rimanere indifferenti. Mick, figlio del campione tedesco, entra a fare parte della Driver Academy di Maranello. Significa che il passato ritorna, anche se appartiene a una nuova generazione destinata a prendersi il futuro, e in questi momenti di attesa intervallati dalle delusioni del 2017 e 2018, quando i motori sono fermi ma inizia già a sentirsi l’odore della nuove stagione, i tifosi ferraristi si lasciano volentieri inebriare dall’aroma di una storia che continua e si tramanda di padre in figlio. Questo il comunicato stampa della scuderia:

Mick, che nel 2019 correrà nel campionato di Formula 2, dalla settimana prossima sarà impegnato con i compagni della FDA nelle attività di preparazione pre-stagione. Insieme a Mick fanno pare di FDA Giuliano Alesi (figlio di Jean ndr) e Callum Ilott, impegnati anch’essi in Formula 2, Marcus Armstrong e Robert Shwartzman, che gareggeranno nel campionato Fia Formula 3, Enzo Fittipaldi, che sarà impegnato nel FIA Formula Regional (Europe), e Gianluca Petecof in gara nella FIA Formula 4 (in Italia e Germania).’

Della scelta del giovane Schumacher ha parlato anche Mattia Binotto, recentemente nominato team principal della Ferrari:

Per chi come me lo ha visto nascere ha un significato emotivo particolare accogliere Mick in Ferrari. Lo abbiamo scelto per il suo talento e per le qualità umane e professionali che ha messo già in mostra malgrado la sua giovane età.’

E queste le parole del giovane pilota:

Sono felicissimo di aver raggiunto un accordo con Ferrari. Questo è un altro passo nella giusta direzione e potrò solo beneficiare dell’immensa competenza che c’è lì. Sicuramente farò di tutto per poter apprendere tutto ciò che mi può aiutare a raggiungere il mio sogno: correre in Formula 1”. Inevitabile un accenno a cosa sia la Ferrari per lui: “È più che ovvio quanto abbia un posto enorme nel mio cuore fin da quando sono nato e in quello della nostra famiglia. Sono felice anche a livello personale per questa opportunità‘.

Che nel destino del ragazzo ci fosse il rosso era sembrato logico approdo a molti, ancora prima che nel 2018 vincesse il campionato di F3 e nell’attesa di vederlo competere in una categoria più agguerrita come la F2. E’ ancora presto per pensare a un volante ufficiale, proprio oggi che la Ferrari si è lanciata nel futuro affidandosi a un altro infante come Leclerc. Ma le suggestioni iniziano con i piccoli passi e quel cognome, che dalla memoria non se n’è mai andato, da questo momento torna a legarsi a doppio filo al nome della rossa.