I Rockets battono i Pacers, Curry domina nel supplementare contro i Lakers

I Warriors faticano ma battono i Lakers con 13 punti di Curry nell'overtime, sesta vittoria consecutiva dei Rockets, continua la crisi dei Thunder

I risultati della notte Nba.

LA Lakers-Golden State 123-127 OT

I campioni in questo periodo giocano al minimo indispensabile e dopo avere perso il derby californiano con i Kings rischiano di perdere anche quello con i Lakers. Allo Staples Center viene fuori una gara equilibrata fino alla fine, quando Caldwell-Pope segna il 109-106 a 56 secondi dalla sirena con un gioco da tre punti. Ma i Warriors hanno di nuovo Durant che segna la tripla del pareggio mentre i Lakers due volte vanno da Ingram per il possesso decisivo. Nel primo si fa rubare palla da Green, nel secondo sulla sirena sbaglia il layup della vittoria. Il supplementare è territorio di Steph Curry che segna due triple consecutive per il 115-109 e saranno 13 i suoi punti nella continuazione. Golden State ritrova i suoi due uomini chiave, Durant 29 punti e 7 rimbalzi, Curry 28 e 7 assist e la vince con l’intero quintetto in doppia cifra ma senza il contributo della panchina. I Lakers giocano una partita coraggiosa nonostante perdano Kuzma per problemi alla schiena nel riscaldamento ma come al solito gestiscono in maniera acerba il finale e pagano anche la sconfitta 49 a 34 a rimbalzo. Ball fa passi avanti offensivi, 15 punti e 10 assist, Ingram ne segna 32 con 3 recuperi e 2 stoppate dimostrando di essere uomo affidabile ammesso che impari a segnare i tiri decisivi, 21 e 8 assist di Clarkson dalla panchina. Buone notizie in prospettiva per Walton ma l’immediato recita terza sconfitta consecutiva e settima nelle ultime dieci partite giocate.

Houston-Indiana 118-97

Sesta vittoria consecutiva per i Rockets che confezionano il parziale decisivo a cavallo dell’intervallo, un 67-44 tra secondo e terzo periodo che manda al tappeto gli spumeggianti Pacers di questo periodo. La squadra di D’Antoni come al solito è travolgente dall’arco, 18 triple a bersaglio, e Harden sfiora la tripla doppia con 29 punti, 8 rimbalzi e 10 assist. Per la quarta volta in stagione Houston manda in doppia cifra l’intero quintetto, 22 punti e 13 rimbalzi di Capela, e in queste circostanze non ha mai perso. Indiana paga il 7/28 dall’arco e le condizioni fisiche precarie di Oladipo che gioca con il ginocchio destro infiammato e chiude a 19 punti con 8/20 al tiro. Poco dalla panchina, Sabonis stavolta si ferma a 4 punti e 7 rimbalzi, solo Young con 23 punti e 11/15 al tiro ha mira costante.

New Orleans-Minnesota 102-120

E’ la settimana delle espulsioni eccellenti nella Nba. Dopo quella di LeBron James la notte precedente, la prima doccia anticipata della carriera tocca anche a Anthony Davis, che nel secondo quarto si fa chiamare due falli tecnici in quindici secondi, viene cacciato e la partita vira dalla parte di Minnesota con un parziale di 17-6 che conduce al 62-49 degli ospiti all’intervallo. Nel secondo tempo i Pelicans non riescono a cambiare l’inerzia e i Wolves si prendono la sesta vittoria esterna della stagione spinti dai 28 punti e 8 rimbalzi di Wiggins e dai 19 e 3 assist di Butler con Teague ancora assente. Il problema primario di New Orleans è la difesa, che concede il 58% dal campo agli ospiti e la nona delle ultime undici gare nelle quali i loro avversari segnano più di 100 punti. Prima di essere espulso Davis aveva segnato 17 punti con 5 rimbalzi, i Pelicans hanno un Cousins timido in attacco con 17 punti e 6 assist e non bastano i 27 di Holiday per riprendere la partita.

Orlando-OKC 121-108

I Thunder non si ritrovano, anzi permettono ai Magic di ritrovarsi e chiudere la striscia di nove sconfitte consecutive. A metà terzo periodo OKC crolla improvvisamente e dal 77-77 subisce un parziale di 23-3 che chiude la partita. Il protagonista assoluto della notte è Aaron Gordon che segna 40 punti con 15 rimbalzi, 4 assist e 4 recuperi segnando anche sei triple e battendo nel duello dei grandi numeri Russell Westbrook che si ferma a 37 con 11 rimbalzi e 5 recuperi. Ma Orlando tira con il 59.2% dal campo, la difesa dei Thunder è inguardabile e il quintetto di casa porta altri tre uomini in doppia cifra con 19 e 6 assist di Payton. La squadra di Donovan tira con il 39.6% dal campo, Anthony e George insieme combinano per 12/33, Adams ha problemi di falli e non è una presenza in area e la panchina è trasparente. Adesso i Thunder sono alla terza sconfitta consecutiva e il record è 8-12, ampi indizi per sostenere che la formula a tre punti non funziona.

Philadelphia-Washington 118-113

I Wizards non riescono a trovare continuità e a vincere più di due partite di seguito e la vittoria dei Sixers è l’emblema dei loro alti e bassi all’interno della stessa partita. Prima finiscono sotto di dieci segnando appena 18 punti nel primo periodo, poi finiscono sotto di 24 nel terzo quarto e quando la partita sembra finita riemergono con un clamoroso quarto periodo da 48 punti segnati che li porta solo vicini alla rimonta. Nel finale provano a giocare la carta del fallo sistematico su Simmons che stava tirando i liberi con il 56.6% in stagione, ma il play dei Sixers nonostante un insolito 15/29 ai liberi segna 31 punti, registra il massimo in carriera a rimbalzo con 18 e la vince in collaborazione con i 25 punti e 14 rimbalzi di Embiid e i 24 con con 8/12 dal campo di Saric. I padroni di casa vincono 64 a 35 a rimbalzo e vanno in lunetta 64 volte, record stagionale per la Nba. Washington è ancora senza Wall e l’unico del quintetto in doppia cifra è Beal con 21 punti e 4 rimbalzi. La partita si riapre grazie a una panchina da 67 punti segnati di cui 21 di Meeks e 22 di Oubre Jr ma i Wizards sono 5-5 nelle ultime dieci partite giocate.

San Antonio-Memphis 104-95

La crisi dei Grizzlies è costata la panchina a Fizdale, cacciato dopo l’esplosione del contrasto con Marc Gasol, e l’esordio di Bickerstaff sul campo degli Spurs non era dei più facili. La partita se la prende San Antonio rimanendo avanti per tutta la serata in una gara da ritmi bassi e poca sostanza se non nella prestazione di LaMarcus Aldridge che fa registrare la migliore prestazione offensiva con la maglia degli Spurs, 41 punti con 6 rimbalzi e 37 di media nelle ultime due partite giocate. Memphis concede il 50% dal campo e non le basta tirare con la stessa percentuale dall’arco in una notte nella quale Evans è promosso in quintetto con 22 punti e 5 assist ma Gasol è emotivamente intermittente e chiude con 10 punti e 7 assist senza dare supporto a rimbalzo. I Grizzlies sono alla nona sconfitta consecutiva e la loro stagione è cambiato dopo l’infortunio di Conley, ci vorranno almeno altre tre settimane per rivederlo sul parquet.

Detroit-Phoenix 131-107

A fine primo periodo è 36-19 per i Pistons, è 69-41 all’intervallo e i titoli di coda scorrono per l’intero secondo tempo. Per Detroit è la terza vittoria consecutiva e arriva con sei uomini in doppia cifra, il 57.3% dal campo e 23 punti con 5 assist di Reggie Jackson. I Suns non si presentano nella propria metà campo e i 22 punti con 4 rimbalzi di Booker sono solo statistiche prive di agonismo.

Toronto-Charlotte 126-113

I Raptors in casa sono una macchina che non si inceppa quasi mai, 7-1 in stagione grazie a una prova superlativa della combo di esterni che piega gli Hornets privi di Walker. Per Charlotte il record in trasferta è 1-9 e l’ultima vittoria esterna risale esattamente a un mese fa, il 30 ottobre a Memphis. I canadesi scappano con un secondo periodo da 39-27 e gestiscono il secondo tempo mettendo la palla in mano a Lowry e DeRozan. Il primo segna 36 punti con 8 triple, nuovo record in carriera, il secondo 30 con 6 assist e insieme tirano 26/40 dal campo. Toronto ha il 53.1% complessivo e Charlotte deve andare dentro l’area da un Howard solido, 22 punti e 10 rimbalzi, ma non ha sostanza dai suoi esterni del quintetto con Carter-Williams che spara 1/10 dal campo. I Raptors sono 7-3 nelle ultime dieci partite giocate e sono in scia ai Cavs per il terzo posto nella Eastern Conference.

New York-Miami 115-86

I Knicks si confermano squadra casalinga, segnano 65 punti nel primo tempo e travolgono facilmente gli Heat che perdono ancora nettamente dopo la sconfitta di Cleveland. La cattiva notizia per la mela è l’infortunio di Porzingis che si gira la caviglia destra dopo appena tre minuti spaventando il Garden ma dicendosi fiducioso di essere in campo già da sabato. A quel punto New York va lo stesso dentro l’area da Kanter, di nuovo in quintetto dopo tre partite saltate, che risponde con 22 punti e 14 rimbalzi approfittando dell’assenza di Whiteside tenuto a riposo precauzionale. I padroni di casa tirano con il 60.3% e Miami sembra una squadra in vacanza trovando agonismo dal solo Olynik con 18 punti e 5 rimbalzi dalla panchina. I Knicks sono 10-4 in casa.

Dallas-Brooklyn 104-109

I Nets si mettono avanti nell’ultimo periodo e nel finale si prendono la vittoria nonostante Devin Harris segni il jumper del meno due a 18 secondi dal suono della sirena. Joe Harris e Dinwiddie segnano i liberi del 109-104 e Dallas non riesce a costruire un tiro pulito per tenere aperta la partita. I padroni di casa come al solito non trovano un uomo affidabile cui dare i palloni nei possessi decisivi e non bastano i 16 punti e 7 rimbalzi di Kleber e i 17 e 6 assist di Barnes. La squadra di Carlisle tira 9/27 dall’arco e Brooklyn si prende la vittoria anche con il 56% ai liberi. Merito dei 16 punti e 10 rimbalzi di Booker e dei 22 con 4/7 dall’arco di Carroll. I Nets hanno vinto due delle ultime tre trasferte e hanno fatto bella figura a Houston, per coach Atkinson segnali di crescita.