
I risultati della notte NBA.
Portland-San Antonio 111-110
Meraviglie e amarezze targate San Antonio. Manu Ginobili continua il suo incredibile gennaio prolifico e dopo i 21 punti segnati contro Phoenix venerdì si ripete firmandone 26 al Moda Center e diventando il primo quarantenne della storia a segnare almeno 20 punti in due partite consecutive uscendo dalla panchina. Ma la partita se la prendono i Blazers con un jumper acrobatico di McCollum a cinque secondi dalla fine che ballonzola varie volte sul ferro prima di baciare la retina e la squadra di Popovich è adesso 9-12 in trasferta. Aldridge, che a Portland ha giocato, guida gli Spurs offensivamente (30 punti e 14 rimbalzi) e Gasol è una presenza consistente (16 punti, 9 rimbalzi, 5 assist). Ma San Antonio non prende il controllo della partita, concede il 52.2% dal campo e nella serata in cui mancano Leonard e Lillard è McCollum (25 punti, 7 assist, 2 recuperi) l’uomo che decide la partita insieme a Nurkic (17 punti e 13 rimbalzi).
Phoenix-OKC 114-100
I Thunder interrompono la loro striscia di vittorie e confermano di essere squadra enigmatica. A Phoenix giocano un secondo tempo offensivamente inguardabile, segnano 18 punti nel quarto periodo e i Suns si prendono la vittoria spinti dagli uomini della panchina. Sono Bender (17 dei suoi 20 punti nel secondo tempo) e il rookie Josh Jackson (17 punti e 10 rimbalzi nella prima doppia doppia della carriera) a indirizzare la gara e la rotazione di casa segna 48 punti contro i 21 di quella di OKC, 28-11 nel secondo tempo. Anche Booker e Warren (26 e 23 punti) hanno impatto dal quintetto e gli ospiti si fermano al 29.6% dall’arco con quattro uomini in doppia cifra e l’ennesima tripla doppia di Westbrook (26 punti, 10 rimbalzi e 11 assist, Adams 18 e 5 rimbalzi) ma un impatto emotivo sulla partita insufficiente.
LA Lakers-Atlanta 132-113
La striscia di nove sconfitte consecutive era la più lunga nella storia dei Lakers e viene chiusa travolgendo gli Hawks con un parziale di 37-21 nel secondo periodo e con la migliore prestazione offensiva stagionale allo Staples Center. Equilibrio solo nel primo periodo, poi la parte gialla di Los Angeles prende il controllo tirando con il 55.8% dal campo e portando otto uomini in doppia cifra (Ingram 20 punti e 7 assist, Ball 13 punti e 10 rimbalzi) con una panchina da 62 punti. Atlanta perde 15 palloni, oltre che la terza partita consecutiva, con Schroder negativo (27 punti ma 10/23 dal campo e 0/4 dall’arco) e Belinelli impalpabile (4 punti e 1/7 dal campo in 17 minuti).
Miami-Utah 103-102
Equilibrio fino alla sirena a Miami dove Josh Richardson segna in entrata a 5.1 secondi dalla sirena il layup della vittoria nella peggiore giocata difensiva della serata dei Jazz. E’ Donovan Mitchell (27 punti ma 3/10 dall’arco) a sbagliare il jumper della vittoria dopo avere trascinato offensivamente i suoi compagni in una serata di scarsa mira e 31.3% dall’arco. Gli Heat si preparano ad affrontare 11 trasferte nelle prossime 14 partite portando l’intero quintetto in doppia cifra (Dragic 16 punti e 6 assist) e tirando con il 48.2% dal campo.
Dallas-New York 96-100
Ogni vittoria in trasferta dei Knicks è un evento e quella di Dallas, la quarta stagionale, arriva con i soliti ingredienti. Un Porzingis dominante (29 punti e 8 rimbalzi) e un canestro decisivo a 31 secondi dalla fine di Jarrett Jack (12 punti e 8 assist) che festeggia il prolungamento del contratto fino a fine stagione. Lee (11 punti e 5 rimbalzi) sigilla la vittoria con i quattro liberi finali e la sua striscia di 43 liberi a bersaglio consecutivi è la seconda più lunga nella storia dei Knicks (Duhon, che ne segnò 44 nel 2008-09, è a un passo). I Mavs perdono l’ennesimo finale in volata nonostante sei uomini in doppia cifra (Barnes 25 punti e 7 rimbalzi) ma pagando la scarsa vena di Nowitzki e il 38% dal campo, statistiche imperdonabili sui ferri di casa che generano la terza sconfitta consecutiva.