I Rockets segnano 50 punti nel terzo periodo e travolgono i Wolves, OKC ancora battuta dai Jazz

Rockets e Jazz si portano 3-1 su Wolves e Thunder, la squadra di D'Antoni segnando 50 punti nel terzo periodo, quella di Snyder trascinata da Donovan Mitchell

I risultati della notte NBA.

Minnesota-Houston 100-119 (1-3)

Dopo la serata di vacanza in gara 3 i Rockets sembrano ancora addormentati nel primo tempo del Target Center e Minnesota va all’intervallo avanti 50-49. Ma nel terzo periodo gli uomini di D’Antoni si scatenano e mettono in scena probabilmente il singolo quarto più bello e impressionante della stagione. Segnano 50 punti, ne concedono 20, travolgono i Wolves e dentro questo parziale James Harden ne segna 22, Chris Paul 15 chiudendo in un colpo solo partita e qualificazione, adesso distante una sola partita al Toyota Center. I Rockets con questo terzo periodo sfiorano il record dei Lakers che nel marzo 1962 segnarono 51 punti nel quarto periodo contro i Pistons. L’anomalia sta dentro una serata da 43.5% dal campo per gli ospiti e 16/43 dall’arco, statistiche nella media mentre sono eccezionali le sole 6 palle perse. Harden (36 punti, 3 assist e 4 recuperi) e Paul (25 punti, 6 assist e 5 recuperi) hanno anche il supporto di Capela in area (14 punti e 17 rimbalzi) e Gordon dalla panchina (18 punti e quattro triple). Tutti i tasselli al posto giusto per Houston mentre i Wolves perdono nel momento decisivo il contributo offensivo di Butler (19 punti e 7/17 al tiro) e Teague (2 punti, 1/7 dal campo e 3 palle perse). Towns e Wiggins spariscono loro pure nel secondo tempo e la squadra di Thibodeau perde 16 palloni confermando di avere nella mancanza di continuità su due lati del campo il proprio limite più grande. Serie ormai segnata.

Utah-OKC 113-96 (3-1)

Sembra in discesa anche per i Jazz, che vincono ancora alla Vivint Smart Home Arena e mettono i Thunder con le spalle al muro. I padroni di casa accelerano tra secondo e terzo periodo segnando 64 punti, OKC fa i conti con la propria mancanza di precisione in attacco e il secondo tempo è a senso unico con i Jazz che aspettano tranquillamente la sirena e il distacco non scende mai sotto la doppia cifra. A proposito di cifre, i Thunder tirano con il 39.3% dal campo e il 19.2% dall’arco, percentuali che in trasferta ti condannano soprattutto se Westbrook (23 punti, 14 rimbalzi e 5 palle perse) non è esplosivo come al solito e Carmelo Anthony (11 punti e 5/18 dal campo) non è capace di elevare il suo rendimento ai playoff. Non basta George (32 punti ma 9/21 al tiro) ad aiutare una squadra che non ha bilanciamento nella distribuzione del pallone tra le stelle e il resto della rotazione, esattamente il contrario dei Jazz che portano l’intero quintetto in doppia cifra e giocano di squadra su due lati del campo. In questa serie Donovan Mitchell (33 punti, 7 rimbalzi e 4 assist) conferma di essere uomo del presente e del futuro con Rubio che scandisce i ritmi in regia (13 punti e 8 assist), Gobert che prende possesso dell’area (16 punti e 10 rimbalzi) e Ingles che aggiunge profondità colpendo dall’arco (20 punti e 5/11 nelle triple). Il quinto episodio adesso si sposta di nuovo sul parquet dei Thunder e i Jazz hanno due possibilità consecutive per chiudere la qualificazione. E forse anche il progetto di OKC di affiancare due grossi calibri a Westbrook.