Bucks, Wizards e Cavs pareggiano i conti, Ginobili ispira gli Spurs contro i Warriors

In una partita bellissima e tirata fino alla fine è una magia del greco a dare a Milwaukee la vittoria in gara 4 che pareggia la serie con i Celtics, anche Wizards e Cavs si portano sul 2-1. Ginobili ispira gli Spurs che battono i Warriors ed evitano di essere spazzati via dai campioni

I risultati della notte NBA.

Milwaukee-Boston 104-102 (2-2)

Avevamo il sospetto che sarebbe stata una serie lunga e gara 4 lo conferma. I Celtics non si arrendono mai, tornano da meno venti in una partita che sembrava finita dopo cinque minuti nel terzo periodo e ne viene fuori una battaglia piena di emozioni nell’ultimo quarto. Serve una magia di Antetokounmpo, che a cinque secondi dalla sirena emerge nel traffico a correggere un tiro di Brogdon ed è suo il canestro che decide la partita. Boston ha l’ultimo possesso che coinvolge Marcus Morris ma il suo tiro dall’angolo va sul ferro e adesso servirà almeno gara 6 per risolvere la trama. I Celtics continuano a essere dove non dovrebbero, nel cuore di ogni partita nonostante gli infortunati, ringraziando la fame di rimbalzi offensivi e un Jaylen Brown inarrestabile (34 punti, 8 rimbalzi e 5/8 dall’arco). Horford è meno coinvolto del solito in attacco (13 punti, 9 rimbalzi e 4 assist) ma Tatum conferma di non essere un rookie normale (21 punti, 3 assist e 2 recuperi) e un suo jumper nel finale dà l’illusione agli ospiti di poterla vincere con il primo vantaggio nella partita. Ma i Bucks hanno due certezze e una sorpresa. Le prime due sono Antetokounmpo (27 punti, 7 rimbalzi e 5 assist) e Middleton (23 punti, 6 rimbalzi e 8/14 dal campo) che insieme segnano quasi la metà dei punti dei padroni di casa. L’impatto inaspettato è quello difensivo di Thon Maker (8 punti, 2 rimbalzi e 5 stoppate) che costringe gli attaccanti dei Celtics a modificare le loro traiettorie. Milwaukee tira con il 52.1% dal campo e produce 24 assist su 38 canestri di squadra, cifra pregiata considerando che questa era e resta una serie che si gioca a metà campo. Fattore campo finora sempre rispettato.

Washington-Toronto 106-98 (2-2)

Anche i Wizards sfruttano il fattore campo per portare la serie in parità. E’ John Wall a trascinare la capitale, in un finale complicato dall’uscita per falli di Beal, con 10 degli ultimi 14 punti segnati compreso il 102-96 che a 58 secondi dalla sirena è decisivo per il risultato finale. Toronto era stata avanti nel primo tempo e a più dodici a inizio terzo periodo sfruttando la serata ispirata di DeRozan (35 punti e 6 assist) che tira male ma va in lunetta 18 volte, insieme a Lowry (19 punti e 5 assist) gli unici esterni che vivono una partita prolifica. I canadesi hanno solo quattro uomini dalla panchina che non produce e pagano ancora lo scarso impatto di Ibaka e Valanciunas tirando con il 43% dal campo. Washington non si ferma anche dopo avere perso Beal (31 punti e 5/7 dall’arco), con Wall che prende per mano i compagni (27 punti, 14 assist e 3 recuperi) e Gortat che è una presenza in area (12 punti e 6 rimbalzi). I Wizards tirano male i liberi, 21/31, ma nel finale trovano l’uomo in grado di cambiare l’inerzia della partita. I Raptors nella loro storia ai playoff sono 0-4 nelle serie in cui erano avanti 2-1. Altra sfida che si allunga.

Indiana-Cleveland 100-104 (2-2)

Equilibrio totale nella Eastern Conference con i Cavs che pareggiano i conti giocando una partita di grande intensità. Cleveland va avanti 49-33 nel secondo periodo ma i Pacers non si arrendono mai, sfruttano il calo degli ospiti nel secondo tempo e a meno di quattro minuti dalla sirena sono avanti 93-90. Ma Korver e LBJ si scatenano e segnano 11 degli ultimi tredici punti dei Cavs, il primo autore della tripla del 99-95 e il secondo dell’entrata del più sei a meno di due secondi dalla fine. Parziale decisivo di 10-2 e il re (32 punti, 13 rimbalzi e 7 assist) mette nel libro dei record la centesima gara ai playoff da oltre trenta punti, solo Michael Jordan ne ha di più. Insieme a Korver (18 punti e 4/9 dall’arco), anche Smith e Clarkson contribuiscono (entrambi 12 punti) mentre Love sta progressivamente perdendo impatto nella serie (5 punti e 11 rimbalzi con 2/10 dal campo in 29 minuti). I Pacers portano sette uomini in doppia cifra, l’intero quintetto più Sabonis (19 punti e 6 rimbalzi con 9/12 al tiro) che è il migliore marcatore dalla panchina, ma tirano con il 43% dal campo e nel finale non hanno un uomo di riferimento perché Oladipo e Collison segnano in coppia 29 punti ma tirano 10/24 dal campo. Gara 5 alla Quicken Loans Arena ha tutta l’aria di essere decisiva.

San Antonio-Golden State 103-90 (1-3)

Con coach Popovich ancora assente, è Manu Ginobili a rendere indimenticabile quella che potrebbe essere la sua ultima gara casalinga ai playoff con gli Spurs e a regalare al pubblico di casa almeno una vittoria contro i campioni. San Antonio gioca con tutta la ferocia agonistica di cui dispone, tiene i Warriors a 42 punti segnati nel primo tempo, va avanti di 16 prima dell’intervallo e gli ospiti tornano a contatto 88-86 a sei minuti dalla fine ma non riescono mai a mettere la testa avanti. L’argentino segna 10 dei suoi 16 punti nel quarto periodo conditi da 5 assist e 3/5 dall’arco e trova supporto da Aldridge (22 punti e 10 rimbalzi) e Gay (14 punti e 7 rimbalzi partendo in quintetto). Gli Spurs allargano il campo tirando con il 53.6% dall’arco e costringono i Warriors a 16 palle perse. La squadra di Kerr tira con il 37.8% dal campo, 7/28 dall’arco e vive una delle peggiori serate offensive della stagione. Durant è prolifico (34 punti, 13 rimbalzi ma 12/28 dal campo) ma ha poca mira e intorno non ha supporto da Thompson (12 punti con 4/16 al tiro) e Green e Iguodala sono trasparenti in attacco con 4/17 dal campo in coppia. I Warriors tornano alla Oracle Arena per chiudere la serie.