I mille talenti di Pietro Nicolodi, sudtirolese prestato a SkySport

Voce ispirata di SkySport, lo sentirete sempre commentare con competenza e un sottile, splendido filo di ironia, un'infinità di discipline diverse.

Chi non conosce Pietro Nicolodi? Voce ispirata di SkySport, lo sentirete sempre commentare con competenza e un sottile, splendido filo di ironia. Quali Sport? Facciamo prima a dirvi quali non conosce, quali forse non sarebbe in grado di commentare con la solita puntualità. Forse la lotta greco-romana, forse il calcetto saponato, calcio gaelico, badminton. Ma non ne siamo così sicuri. Godetevelo.

Bundesliga, tennis, baseball, sport invernali. Come si fa, senza abbassare di un millimetro la qualità?
Ammesso che la tua affermazione sia corretta e detto che i complimenti m’imbarazzano, tutto nasce da una passione smodata per quasi tutti gli sport. Fin da bambino seguivo tutto, annotavo sui quaderni i risultati con un ordine e una precisione che non ho mai avuto per le materie scolastiche. In più mi chiudevo in camera e annunciavo a mia madre che avrei fatto le scemate, in sostanza mimavo il gesto degli sport, aggiungendoci rumori di fondo e telecronaca. Siamo al limite della malattia.

Dietro ogni tua telecronaca, ci sono sempre storie, curiosità, aneddoti. Quanto ci lavori?
Parecchio ma è anche la parte più divertente del nostro pseudo lavoro. In più internet ci ha facilitato la vita.

Uno sport che ti sarebbe piaciuto commentare e invece…
In realtà posso dire che ho commentato talmente tanti sport che non è rimasto nulla fuori. Ricordo che da piccolo pensavo che avrei fatto volentieri il telecronista delle partite del Bolzano di hockey e che sarei stato un uomo felice se avessi fatto il commento di una gara olimpica di salto con gli sci. Nel 1992 ho raggiunto il primo obiettivo, dieci anni dopo il secondo.

Il tuo giornalista di riferimento
Nasco come scarsissimo giocatore di basket e il punto di riferimento è sempre stato Aldo Giordani, il tuo direttore. I pallini intrisi nel curaro erano qualcosa di spettacolare ma tutto il giornale, Superbasket per quelli che non lo sapessero, era qualcosa di inarrivabile.

Il tuo telecronista di riferimento
Sono tanti ma confesso che la prima volta che ho sentito Rino Tommasi mi è cambiata la vita. Poi Flavio Tranquillo che seguivo quando faceva l commento di improbabili partite universitarie di football e basket su Italia 7. Penso, però, che quello che più entrato nelle vene sia Sergio Tavcar. Il sabato pomeriggio da bambino voleva dire Budocnost-Vojvodina di calcio e Jugoplastika-Partizan di basket. Spero che il maestro non si offenda se dico che mi sono ispirato alla sua autoironia. Un altro fondamentale è stato uno che ascoltavo quando ero bambino e faceva il radiocronista del Bolzano Hockey. Tale Franco Bragagna che mi sa che ha fatto carriera.

Il tuo atleta di riferimento
Niente potrà darmi le stesse emozioni che mi ha provocato la visione di Earvin Magic Johnson. Era un pomeriggio di sabato. La prima partita su Canale 5 Lakers-Rockets, vinta all’overtime da Houston ma quello è un dettaglio.. Per me, orribile guardia dalle mani quadrate, fu una folgorazione totale.

Cosa ti manca del tuo Alto Adige?
Per fortuna ci torno abbastanza spesso, visto che la mia famiglia vive ancora vicino a Bolzano. Mi manca tanto il colore del cielo, le montagne, il fatto di poter uscire dal mondo in 10 minuti. Direi che è un posto incantato.

Chi vince il Mondiale?
Brasile o Francia.

Dove va Lewandowski?
Fosse per me al Bayern II. Non sopporto i giocatori che firmano contratti pluriennali a cifre astronomiche e poi cambiano idea.

Se ti dico Jürgen Sparwasser….
Le prime lacrime sportive. Avevo 6 anni, mio papà mi faceva vedere ogni sabato das aktuelle sportstudio, sapevo tutto di calcio tedesco e tifavo per loro, oltre che per l’Italia e Gigi Riva. Fu un mezzo shock ma alla fine arrivò il titolo.

Archivio Privato Pietro Nicolodi