Tripla doppia di Durant, tredicesima consecutiva dei Cavs, 40 di Cousins

I Warriors battono gli Hornets senza Curry e Durant, LBJ trascina i Cavs alla tredicesima vittoria consecutiva, 40 punti per Cousins contro Denver

I risultati della notte Nba.

Charlotte-Golden State 87-101

La squadra di Kevin Durant. Sono i Warriors che per la prima volta dal suo arrivo nel 2016, privi in nottata di Curry (fuori almeno due settimane per la distorsione alla caviglia destra), Green e McCaw, mettono le proprie sorti integralmente nelle mani dell’ala. E lui risponde con una tripla doppia che insieme alla difesa di Golden State, 38 punti concessi agli Hornets nel primo tempo, rende a senso unico la partita. Tutto inizia nella metà campo della squadra di Kerr e genera 24 punti in contropiede, dato illuminante se pensate che Charlotte ne concedeva di media 7.5 agli avversari prima di questa partita. Durant segna 35 punti con 11 rimbalzi e 10 assist supportato dai 22 con 4/7 dall’arco di Thompson. I padroni di casa non sono mai in partita nonostante i 24 punti di Walker e i 14 e 7 rimbalzi di Howard, perdendo la quarta partita stagionale in casa. Per i Warriors è la quinta vittoria consecutiva.

San Antonio-Miami 117-105

Insolitamente all’AT&T Center si difende poco e le percentuali sono alte su due lati del campo. Sul finire del terzo periodo San Antonio è avanti 83-82 e un parziale di 10-2 manda la gara dalla parte di Popovich, che porta otto uomini in doppia cifra con l’intero quintetto più una panchina da 49 punti con 17 e 6/8 dal campo di un insospettabile Forbes. Gli Spurs tirano con il 52.9% dal campo e hanno 18 punti e 4 rimbalzi da Aldridge e un Gay che in quintetto fa 16 punti, 3 assist e +24 di plus/minus. Gli Heat tirano anche meglio, il 54.2% dal campo e 18/34 dall’arco, ma perdono troppi palloni nel finale e pagano l’assenza in area di Whiteside. Waiters segna 22 punti con 5 assist in una serata a vuoto di Dragic, per Tyler Johnson 25 punti e 9/12 dal campo uscendo dalla panchina ma per Miami è la quinta sconfitta nelle ultime dieci partite giocate.

Cleveland-Sacramento 101-95

La striscia dei Cavs continua, tredici vittorie consecutive e un LeBron James con una curiosa barba natalizia è ancora decisivo in un finale reso combattuto dai Kings che rimangono a contatto tutta la partita. A 16 secondi dalla sirena Cleveland è avanti 97-95, palla al re che segna una complicata tripla cadendo all’indietro e mette due possessi di distacco tra le squadre che non saranno più colmati. LBJ durante la partita trova modo di cambiare tre volte le scarpe e alla fine colleziona 32 punti con 11 rimbalzi, 9 assist, 3 recuperi e tripla doppia sfiorata. I Cavs sono ancora privi di Rose e Thompson e manca anche il supporto di Wade, 4 punti in 25 minuti di utilizzo, ma bastano i 18 e 1 rimbalzi di Love e i 25 di Korver con 4/8 dall’arco per continuare la caccia ai Celtics. Per Sacramento 3-11 in trasferta e una partita promettente da 15 palle recuperate viene compromessa dal 31.3% dall’arco e dalla scarsa mira di Fox e Temple sul perimetro. Randolph segna 18 punti con 10 rimbalzi, 17 e 3 recuperi per Hield ma il finale ancora una volta è territorio del sovrano.

Boston-Dallas 97-90

Neanche i Celtics si fermano, 22-4 in stagione e risolvono solo in volata una partita equilibrata contro i Mavs. A 4 minuti dalla fine è 85-85, ma arriva il solito parziale decisivo dei padroni di casa che con un 12-2 firmato da Irving, Smart e Rozier spengono le speranze degli ospiti. Boston è ancora alle prese con gli infortuni ma ha 23 punti e 5 assist da Irving e una doppia doppia da 17 e 10 rimbalzi di un sempre più solido Tatum. Si tira con basse percentuali e i Mavs si fermano al 39.5% dal campo faticando nel secondo tempo a trovare risposte offensive dalla panchina. Quattro uomini del quintetto in doppia cifra con 19 punti e 7 rimbalzi di Barnes e 16 e 6 di Nowitzki. I Mavs al momento con 7-18 hanno il peggiore record della Western Conference.

LA Clippers-Minnesota 107-113

Allo Staples Center i Wolves stanno sempre avanti, anche di 16 nel terzo periodo e i Clippers non riescono a cambiare l’inerzia nonostante tornino a meno sei con cinque minuti da giocare. E’ Butler con quattro punti consecutivi a dare il 109-100 che chiude la partita dentro una prestazione di spessore con 19 punti, 8 rimbalzi e 8 assist. Coach Thibodeau ha soltanto tre uomini da ruotare in panchina ma vede il proprio quintetto andare in doppia cifra completa con 21 punti e 12 rimbalzi di Towns e un Gibson da 16 e 14 rimbalzi. Minnesota tira con il 54.9% dal campo e la parte rossa di Los Angeles non riesce a trovare intensità nella propria metà campo. Si rivede Gallinari che gioca 26 minuti e viene subito mandato in quintetto ma è comprensibilmente freddo, 7 punti e 4 rimbalzi con 2/13 al tiro e 1/5 dall’arco. Jordan prova a caricarsi la squadra sulle spalle in area con 18 punti e 21 rimbalzi e Rivers figlio pure malconcio produce 23 punti e 4 assist. Williams torna sesto uomo e aggiunge 23 punti e 8 assist ma i Clippers non hanno bilanciamento offensivo e perdono la quarta partita consecutiva.

Milwaukee-Detroit 104-100

I Pistons sono in netto calo dopo una partenza sopra le righe, a Milwaukee stanno sotto tutta la partita e non basta una furiosa rimonta finale per evitare la quarta sconfitta consecutiva. A 10 minuti dalla fine i Bucks inventano un parziale di 12-0 per scappare 90-77, Drummond e Harris reagiscono e riportano i Pistons a meno tre a un minuto dalla sirena ma Bledsoe segna il jumper decisivo e poi la chiude dalla lunetta. I padroni di casa hanno 25 punti, 10 rimbalzi e 4 assist dal solito gargantoesco Antetokounmpo supportato da altri cinque uomini in doppia cifra. Per Bledsoer 22 punti e 3 assist e Vaughn dalla panchina è un presenza decisiva da 11 punti e 5 rimbalzi. I Bucks non la chiudono prima perché fanno 18/26 dalla lunetta ma i Pistons tirano i liberi solo con il 66.7% e non hanno mira dall’arco. Né contributo dalla panchina, appena 16 punti che rendono la serata una gita sulle montagne russe. Non bastano i 27 punti e 20 rimbalzi di un gigantesco Drummond e nemmeno i 21 con quattro triple di Harris, la squadra di Van Gundy si stacca dal terzetto di vertice della Eastern Conference composto da Boston, Cleveland e Toronto.

New Orleans-Denver 123-114

I Nuggets in trasferta curiosamente se la giocano sempre a chi segna un canestro in più e regolarmente sorridono i loro avversari. Tocca a New Orleans prendersi la vittoria con un parziale di 17-3 all’inizio dell’ultimo periodo che spacca in due la partita. Prima ci aveva pensato Cousins a mandarla dalla parte dei Pelicans prendendo possesso dell’area in assenza di Davis. Per lui una notte debordante da 40 punti, 22 rimbalzi, 4 assist e 4 stoppate con Holiday a supporto con 27 punti e 7 assist. I Nuggets, oltre a non avere antidoti in area con Jokic fuori per infortunio, concedono il 53.5% dal campo, stanno in partita nel primo tempo segnando 10 triple ma quando le mani si freddano emergono i limiti vicino al canestro dove Chandler e Faried non incidono. Non bastano i 24 punti e 4 assist di Harris e i 17 di Mudiay dalla panchina, lontano dal Pepsi Center i Nuggets sono 3-9.

New York-Memphis 99-88

Due squadre che vivono un momento non brillante e il Garden è teatro di una delle partite più scialbe della stagione. A fine primo tempo il punteggio è pari ma i Knicks tornando dall’intervallo confezionano un parziale di 19-2 firmato principalmente da Lee e Porzingis e il resto della serata è a senso unico. La partita è a basso punteggio nonostante New York tiri con il 52.2% da due e abbia un curioso 9/14 dall’arco. E’ Lee a trascinare la mela con 24 punti e Porzingis tornando dall’infortunio ne segna 18 ma con poca confidenza offensiva e 8/19 al tiro. I Grizzlies sono 1-9 nelle ultime dieci giocate e Gasol segna 17 punti e 8 rimbalzi e a fine gara scopre di avere un problema al ginocchio destro. Ci sono 14 punti per Chalmers dalla panchina ma è l’ottava sconfitta in trasferta della stagione.

Indiana-Chicago 98-96

I Bulls sono la peggiore squadra della Nba, 3-20 e il disperato tentativo di evitare che la striscia di sconfitte consecutive vada in doppia cifra. Sembrano riuscirci andando avanti di 16 a fine primo tempo ed entrando nel quarto periodo avanti 83-69. Ma la benzina finisce sul più bello, i Pacers reagiscono con un parzilale di 29-13 nell’ultimo quarto e il finale è in volata. A 31 secondi dalla sirena Oladipo inventa la tripla del sorpasso 97-96 ed è lui in lunetta a segnare il libero che fissa il risultato. Chicago rovina la serata tirando 8/16 ai liberi e non bastano sei uomini in doppia cifra con Dunn da 18 e 6 rimbalzi e Markkanen da 11 e 5/15 dal campo. Indiana tira male ma ha l’intero quintetto in doppia cifra nonostante una panchina trasparente e si prende la settima vittoria nelle ultime dieci gare giocate con 27 punti, 8 rimbalzi e 3 recuperi di Oladipo e 10 punti e 9 rimbalzi di Young.

Orlando-Atlanta 110-106 OT

Serve un overtime ai Magic per avere la meglio su Atlanta. A 2:19 dalla fine del supplementare Belinelli trova la tripla del 101-100 ma Payton e Vucevic spazzano l’area e Gordon segna il 106-101 che chiude la partita a 43 secondi dalla fine. Orlando si gode la vittoria a metà perché nel primo possesso della continuazione Fournier si gira la caviglia destra e lascia la partita, condizioni che andranno valutate nei prossimi giorni. Era stato lui a guidare i padroni di casa in attacco con 27 punti e 4 rimbalzi supportato dai 24 e 15 di Gordon e dai 22 e 16 di Vucevic. I Magic tirano male dall’arco ma Atlanta non ha uomini in area per chiudere la partita nel quarto periodo, non bastano i 26 e 7 assist di Schroder e i 19 e 6 rimbalzi di Prince. Per Belinelli 12 punti e la tripla numero 900 in carriera nel terzo periodo.