Maurizio Fanelli e la passione per il giornalismo nata grazie a… Ceausescu

Il telecronista di pallacanestro della tv di Stato e la sua passione per il giornalismo, l'emozione provata a Rio de Janeiro nel 2016, la stima per Franco Bragagna.

Maurizio Fanelli RaiSport si racconta a Infobetting.com

Maurizio Fanelli e una passione infinita per la pallacanestro, sport vissuto per tanti anni dal campo e ora ai microfoni di RaiSport. Un professionista esemplare, un mix di competenza, semplicità e talento.

Giornalismo: una passione che nasce come e quando?
Ho cominciato ad appassionarmi di giornalismo, quando vidi in TV il crollo del regime di Ceausescu nel 1989. Il modo di raccontare un evento epocale mi fece venire i brividi. Ma le emozioni che ho provato nei primi grandi eventi sportivi che ho seguito sono inarrivabili: le gare di Tomba, Italia ’90, l’Europeo di basket del ’91, le prime imprese di Pantani. Ho sempre sperato di fare questo lavoro…

Quanto il tuo passato da giocatore ti aiuta nel tuo attuale lavoro?
Tanto. Ho giocato per 10 anni nella mia città natale, a Potenza. Da ottobre a giugno in palestra, poi nei campetti in estate dalle 15 alle 21. Non ci fermavamo mai… In alcuni momenti mi sembra di “sentire” la partita e le sensazioni sono giuste. In altri mi accorgo di aver completamente sbagliato.

Sei cresciuto ascoltando in TV…
Nel basket ricordo con piacere le telecronache di Gianni De Cleva e di Franco Lauro.

Sei cresciuto dicendo “Un giorno io…”
… “Un giorno spero di commentare l’olimpiade”… Sono andato a Rio, ma mancava l’Italia. Spero di commentarla un giorno ai Giochi.

Le squadre per le quali tifi, nei vari sport USA (NBA, NFL, MLB, ecc.)
Seguo solo l’NBA: adoravo i Lakers di Magic.

Il giocatore più divertente da commentare…
In assoluto Milos Teodosic.

Ti emozioni ancora quando fai una telecronaca?
Certo! Se non mi emozionassi ancora, smetterei subito.

Il complimento più bello mai ricevuto…
“Ieri mi hai fatto emozionare”… Detto da un bambino di 10-11 anni.

Quanto tempo impieghi per preparare una telecronaca?
Dipende dal tempo che ho a disposizione. Se devo commentare una sola partita a settimana, dedico alla preparazione anche diversi giorni.

L’importanza della spalla tecnica. Quanto è importante l’empatia con la seconda voce?
Fondamentale. Sono stato fortunato finora…

L’evento sportivo che hai seguito e che non dimentichi
L’Europeo di basket in Slovenia nel 2013.

La telecronaca, invece, che non dimenticherai mai
Gara 6 della finale scudetto 2015 tra Sassari e Reggio Emilia. 3 tempi supplementari…Incredibile!

E quella che vorresti dimenticare
Per fortuna nessuna…

Chi è il tuo telecronista di riferimento, senza distinzione di sport…
Franco Bragagna.

Ufficio Stampa RaiSport