Giovanni Lucchesi. Professione? Allenatore Azzurro e Cittadino del mondo.

Alla scoperta di Giovanni Lucchesi

Giovanni Lucchesi è l’allenatore che nella storia del basket femminile italiano ha vinto di più a livello giovanile. Assistente di Riccardo Sales nel 1995 quando l’Italia vinse l’Argento all’Europeo, poi ha fatto incetta di podii negli ultimi anni, sempre con una Maglia Azzurra cucita addosso.

Quattro medaglie, l’ultima d’Argento al Mondiale Under 17 2016. Romano e romanista ma romagnolo di adozione, cittadino del mondo, nemico delle banalità, padre di Cecilia. Definirlo allenatore di Basket è molto riduttivo, un’etichetta che non rende giustizia alla sua vocazione per la pallacanestro. Tra un mese l’Europeo Senior, da assistente di Andrea Capobianco.

Il personaggio storico che avresti voluto conoscere
Marco Polo, perché il viaggiare e lo scoprire vorrei avesse fatto ancor più parte di me.

Il tuo sportivo di riferimento.
Non ce la faccio a trovarne uno ma ti cito campioni di un passato che sembra preistoria: Menichelli, Dibiasi, Facchetti, Monti… rappresentano infanzia e valori del sacrificio e del successo attraverso questo.

L’allenatore che ti ha insegnato di più?
Riccardo Sales: competenza sconfinata e amore senza limiti per il lavoro, l’abbraccio immenso che sapeva dare.

Il basket ha scelto te o tu hai scelto il basket?
Io ho scelto il basket, forse potevo essere pure un bel giocatorino. Ma ero ingestibile.

Quante lettere d’amore hai scritto in vita tua?
Tante e tutte sincere: senza passione non si vive e nemmeno si dorme.

Cosa ti trasmette allenare le giovani?
Il senso di un domani, il senso di una prosecuzione seguendo un filo invisibile ma solido.

Il bello del giocare un Mondiale e affrontare squadre e staff di tutto il pianeta.
Il confronto, la sfida, ma anche il rispetto profondissimo e l’ammirazione per “gli usi e costumi” degli altri. Non migliori, non peggiori, ma solo diversi. Ed ecco che torna il senso del viaggio…

Cosa ti piace dell’Italia
Quello che pulsa nei vicoli di Roma e nei borghi, quello che è luce sulle Dolomiti, quello che c’è nel mare della Sardegna, quello che c’è nel cuore della gente vera e italiana.

Cosa non ti piace dell’Italia.
Il senso di rassegnazione che porta all’inevitabile sentirsi impotenti. No, non mi piace “questa” Italia se continua così…

Se potessi scegliere un Paese, dove ti piacerebbe vivere.
Forse la Danimarca… Forse gli States, forse la Spagna, forse il Mondo.

La cosa più bella che ti ha detto una tua giocatrice?
Grazie

Cosa chiedi a questo Europeo?
Ottenere rispetto sul campo per questo movimento; la dimostrazione che lavorando insieme in un certo modo le idee “vanno al potere”. E di questo dico già da ora grazie ad Andrea.

La giocatrice che ti è piaciuto di più allenare?
La prossima giovane del 2003 e del 2004

Un tuo talento che nessuno conosce
La competitività rispettosa…

La persona più importante per la tua carriera.
Tante persone, non una; tantissime, da cui ho preso sempre qualcosa, ricavando quindi tantissimo…

Il tuo rapporto con i Social
Mi diverte, non inflaziono. Cerco di sfruttarlo come strumento di informazione, ma ormai si è dipendenti: non tutti, ma quasi. Non del tutto, ma quasi….

Un ricordo della Maglia Azzurra…
Le lacrime di gioia, spero di dover piangere ancora qualche volta, perché così sorrideranno le giovani….

L’altro sport oltre al basket
Fifa 17