Gallinari, Zandalasini e la sorte che non sorride a Italbasket

Gallinari, mano fratturata per un pugno contro l'Olanda, salterà gli Europei. Per l'Italia, dall'antisportivo di Zandalasini in avanti, non è un'estate fortunata

Una frazione di secondo. E cambia il cammino azzurro a EuroBasket 2017 quando ancora manca un mese alla palla a due. E’ il tempo di un pugno, sferrato male e di traverso da Danilo Gallinari a Kok, durante la seconda amichevole di preparazione con l’Olanda. Reazione per una gomitata alla gola, primo metacarpo della mano destra saltato, quaranta giorni di stop, addio agli Europei. Addio ai sogni di gloria, al ‘ci siamo stancati di perdere’, al riscatto di una generazione di talenti che hanno vinto troppo poco in carriera e niente con la maglia azzurra. Una frazione di secondo che si trasforma in un mese, forse di più, di agonia. L’Italia perde il suo giocatore più rappresentativo, il suo punto di riferimento, il talento più brillante ma anche più fragile. Fisicamente, si sapeva e si temeva. Emotivamente è una sorpresa amara.

Gallinari ha chiesto scusa a tutti. Perché è un momento delicato e difficile da decifrare. Uno sport di contatto basato sull’agonismo ha nel suo manuale anche reazioni impreviste, sulla carta inaccettabili, che fanno scattare la scintilla quando senti di subire un torto in un momento inadeguato. Succede in partite ufficiali, figuriamoci in amichevole. Per questo condannare il gesto di Gallinari è facile, e giusto perché è un errore colossale, il più grande di una carriera di un’ala di 29 anni che dovrebbe avere raggiunto l’apice sportiva ed emotiva di atleta, ma diventa più difficile per chiunque sia mai stato un minuto in campo. Giusto, poteva pensarci un attimo prima di reagire. Ingiusto, nessuno in una frazione di secondo può pensare in questa sequenza ‘sono stato provocato-non reagisco-perché se reagisco rischio di farmi male-e di privare i miei compagni del migliore giocatore della squadra’. Ironico, perché un giocatore spesso soggetto a infortuni che non dipendono dalla sua volontà va incontro a un infortunio che dipende esclusivamente dalla sua volontà. Fatale, perché come la metti la metti la conseguenza è una sola. L’Italia che doveva riscattarsi dovrà giocare un Europeo in salita senza il suo punto di riferimento su due lati del campo.

E questa faccenda della fatalità sembra obiettivamente una ricorrenza nell’estate azzurra. Un altro episodio fatale aveva già coinvolto l’altro migliore giocatore italiano di quest’anno, anzi la migliore giocatrice, agli Europei femminili. L’assurdo antisportivo che aveva fermato Zandalasini e l’Italia in un cammino che meritava di continuare, per lei e per la nazionale. Un fischio da una parte, un pugno dall’altra. Antitesi. Da una parte un verdetto che puoi solo subire, dall’altra una diagnosi che potevi evitare. Per entrambi, e per la maglia azzurra, un cammino che si interrompe troppo presto. Proprio sul più bello o ancora prima di cominciare, non cambia molto. Diciamo che Italbasket in questa estate non è fortunata. E un po’ se la va anche a cercare. Per non parlare della mandibola fratturata di Chicca Macchi alla seconda uscita, Infortunio che ha privato Capobianco della leader riconosciuta.

Naturalmente nessuno già oggi avrebbe ricordato del pugno di Gallinari se non avesse avuto conseguenze sulle ossa della mano. Da oggi e fino a chissà quando se lo ricorderanno tutti. E’ la legge dello sport e non fa una piega. E’ anche una conseguenza dei ripetuti fallimenti di un movimento, e con lui dei suoi (presunti?) migliori giocatori, che proprio non riesce a raddrizzarsi e a farsi vedere di buon occhio dal destino, sotto forma di giudizio arbitrale o di biomeccanica, perché bastava che l’impatto della mano avesse un angolo diverso per evitare fratture. Gallinari è il simbolo oggi di un’Italia che a parole ci prova e nei fatti non ce la fa, spesso per limiti sportivi, adesso per errori comportamentali. Due anni fa si diceva che questa sarebbe stata l’ultima occasione. L’occasione salta alla seconda amichevole. E’ dura da accettare, per lui e per tutti, ma è inesorabile. Come è stato inesorabile quell’antisportivo. Italbasket è sfortunata e da ieri sera la sfortuna se la va anche a cercare.