A tre anni di distanza dal suo addio, Marco Belinelli tornerà a indossare la canotta dei San Antonio Spurs, la franchigia con la quale ha vinto l’anello NBA nel 2014. Secondo quanto riportato nella notte da ESPN, l’Azzurro ha firmato un biennale da 12 milioni di dollari complessivi con gli Spurs, cogliendo l’opportunità di tornare nella squadra con la quale ha disputato la stagione più vincente e convincente della sua carriera.
Non a caso, al termine di quella stagione, Belinelli provò in tutti i modi a rimanere a San Antonio ma poi fu costretto a cambiare aria e a firmare per Sacramento.
Belinelli ritrova così coach Gregg Popovich ed Ettore Messina che l’ha allenato recentemente anche in Nazionale, ma anche altri giocatori con cui ha vinto il titolo quattro anni fa quali Manu Ginobili, Danny Green, Patty Mills e Tony Parker. Difficile che trovi anche Kawhi Leonard, che continua a chiedere di essere ceduto nonostante le resistenze della dirigenza Spurs. La scelta di Belinelli è intelligente, oltre che condivisibile: come aveva dichiarato nei giorni scorsi, l’idea era quella di accasarsi in una franchigia ambiziosa e solida piuttosto che quella di provare a racimolare qualche dollaro in più.
Beli torna dunque in una squadra che da 20 anni non manca l’appuntamento ai playoff, al servizio di uno staff tecnico che conosce e che lo apprezza, in un sistema di gioco che in passato si è dimostrato congeniale alle sue caratteristiche. Oltre a Belinelli gli Spurs hanno anche trovato un accordo con Rudy Gay per un contratto annuale da 10 milioni di dollari.
Approdato in NBA nel 2007 ad appena 21 anni, l’esterno di San Giovanni in Persiceto giocherà la sua dodicesima stagione consecutiva oltreoceano: due anni con i Golden State Warriors di Don Nelson e poi Toronto Raptors, New Orleans Hornets, Chicago Bulls, San Antonio Spurs, Sacramento Kings, Charlotte Hornets, Atlanta Hawks, Philadelphia 76ers e ora di nuovo con gli Speroni del Texas.
