I Warriors battono i Raptors, i Rockets vincono sulla sirena

Basket Nba risultati della notte

 I risultati della notte Nba.

Golden State-Toronto 117-112
La partita  Notte intensa alla Oracle Arena con il duello tra Curry e DeRozan che infiamma la sfida tra Warriors e Raptors. Lo vince la stella di casa e i campioni aprono la prima striscia di vittorie della stagione anche se ancora non sono del tutto convincenti. Vanno avanti di 14 nel terzo periodo, non controllano la partita e Toronto riesce anche a tornare a più cinque nel finale. Ma sono Curry e Durant a griffare la vittoria. Il primo trova il canestro nel traffico del 109-112, il secondo la tripla del pareggio e la tripla decisiva porta ancora la firma di Curry a 31 secondi dalla fine su assist dell’ala. Toronto torna a meno uno con Poeltl, Green a 3 secondi dalla sirena schiaccia per il 117-112 e l’ultima preghiera di Wright va lontana dal bersaglio. Curry finisce a 30 punti, insieme a Thompson segna 8 triple e Durant produce 29 punti con 5 assist. Tripla doppia sfiorata per Green da 15 punti, 11 rimbalzi e 6 assist e i Warriors tirano il 55.8% dal campo. Raptors positivi con 24 punti e 6 assist di DeRozan e 14 e 9 di Lowry, ma il 23.5% dall’arco contro Golden State significa sconfitta.

 

OKC-Indiana 114-96
La partita Serve una nuova tripla doppia di Westbrook per disinnescare i Pacers spumeggianti di questo avvio di stagione, ma in realtà i Thunder vivono una notte tranquilla e risolta nel secondo tempo dall’Mvp e da Carmelo Anthony. Per entrambi 28 punti, con Westbrook che aggiunge 10 rimbalzi e 16 assist. Adams è impeccabile, 17 punti e 11 rimbalzi, mentre George ritrova per la prima volta la sua ex squadra e l’emozione lo fa incappare in problemi di falli che lo escludono dopo 19 minuti chiusi con 10 punti segnati. OKC domina a rimbalzo e Indiana è sulle spalle di Oladipo, 35 punti con 11/18 dal campo, stavolta poco dal resto del quintetto con Sabonis che spara 1/9 al tiro e quasi niente dalla panchina. Gli ospiti chiudono con il 33.7% dal campo, 19 palle perse e la sensazione di un grande potenziale che ancora non si sposa con la continuità.

 

Miami-San Antonio 100-117
La partita In testa alla Western Conference ci sono gli Spurs, 4-0 in stagione che dopo un primo tempo passato a trastullarsi in casa degli Heat mettono le marce alte e risolvono la serata con un parziale di 32-22 nel terzo periodo firmato da LaMarcus Aldridge, trascinatore con 31 punti, 7 rimbalzi e 12/20 dal campo. San Antonio è ancora priva di Leonard ma domina per ampi tratti con i 15 punti e le 3 triple di Green e una panchina da 46 punti nella quale metà del lavoro lo fa Gay, 22 punti in 26 minuti con 3 rimbalzi, 4 assist e 2 recuperi e la candidatura a uno dei sesti uomini più letali della stagione. Gli ospiti tirano con il 55.3% dal campo e la difesa di Miami si scioglie dopo metà partita. Gli Heat hanno 21 punti e 9 rimbalzi da James Johnson in quintetto e 23 con 7/13 dal campo dall’altro Johnson uscendo dalla panchina, ma sono spazzati via a rimbalzo e non hanno un vero protagonista offensivo da cui andare nei momenti di difficoltà.

 

Brooklyn-Cleveland 112-107
La partita I Nets confermano di avere un grande potenziale e i Cavs confermano che se vogliono stare in cima alla Eastern Conference devono cominciare a difendere. Cleveland gioca a ritmi bassi, subisce un parziale di 29-21 nel secondo tempo che spedisce Brooklyn a più 14, torna a contatto trascinata dalla tripla doppia di LeBron James ma si arrende nel finale alle triple di Carroll e Dinwiddie, che completano il lavoro sigillando la vittoria dalla lunetta. Sono loro i protagonisti assoluti, il primo con 18 punti e 4 recuperi, il secondo con 22 punti e 6 assist, ce ne sono anche 19 con quattro triple di Crabbe dalla panchina e i Nets sono pure privi di Lin. Ma gestiscono meglio il pallone nei possessi decisivi mentre i Cavs fanno 21 palle perse, non hanno niente da Thompson in area e poco da Love che chiude con 15 punti e 12 rimbalzi ma anche 4/13 dal campo e 6 perse. LBJ scrive 29 punti, 10 rimbalzi e 13 assist ma lui pure perde 8 palloni e in una serata in cui anche Wade si arrende all’età e si aggiunge alla lista dei convalescenti dalla panchina non bastano i 22 punti con 8/14 dal campo di Korver per vincere in volata.

 

Philadelphia-Houston 104-105
La partita  Si parte dal finale. A 3 minuti dalla fine i Sixers sono avanti 104-96 e sembrano vicini all’impresa. Ma la benzina finisce troppo presto e i Rockets fanno quello che gli riesce meglio, mettere in ritmo Harden che a sua volta alimenta Capela. A trenta secondi dalla fine Houston è sotto 104-101, Harden aggiunge un libero e a 5 secondi dalla sirena stoppa Bayless. Sul timeout la palla finisce in angolo a Gordon: finta, palleggio, tripla a bersaglio e vittoria sulla sirena.

Partita senza un proprietario risolta dalle magie di Harden, 27 punti e 13 assist ma anche 8 palle perse, dalla balistica di Gordon che ne segna 29 anche se con 5/16 dall’arco in una specie di gara del tiro da tre punti dell’All Star Game e dai 16 e 20 rimbalzi di Capela che ci mette anche 4 stoppate. La squadra di D’Antoni è ancora priva di Chris Paul ma segna 12 triple, i padroni di casa ne segnano altrettante. Quintetto prolifico con Embiid da 21 punti e 6 rimbalzi e Simmons da 14 punti, 9 assist e 3 recuperi. Ma c’è ancora poco dalla panchina con Fultz fermato dai problemi fisici. I Sixers si confermano squadra combattiva.

 

Detroit-Minnesota 122-101
La partita Momento di appannamento per i Wolves che continuano a non difendere e si fanno travolgere a Detroit. Dopo un primo periodo promettente subiscono un terrificante parziale di 40-18 nel secondo che manda i Pistons avanti di 25 e partita finita. I padroni di casa non hanno opposizione e chiudono con il 52% dal campo, segnando 15 triple e dominando a rimbalzo. Sei uomini in doppia cifra, l’intero quintetto guidato dai 34 punti e 6 triple di Harris e dalla doppia doppia da 15 e 15 rimbalzi di Drummond. Per Minnesota 23 punti e 10 rimbalzi di Towns e 21 e 2 recuperi di Wiggins ma l’assenza di Butler pesa e la panchina è trasparente. Per coach Thibodeau tanti problemi da risolvere.

 

Charlotte-Denver 110-93
La partita Dominio assoluto degli Hornets che risolvono la serata con un secondo periodo da 35-16 e passano il secondo tempo con il pilota automatico inserito. Dwight Howard è protagonista con 15 punti e 19 rimbalzi e Walker ne segna altrettanti con 5 assist. Ce ne sono anche 20 di Kaminsky e 17 di Monk dalla panchina. I Nuggets non sono mai in partita, non hanno presenza in area, tirano con il 38% dal campo e solo Jokic, 18 punti e 11 rimbalzi con 8/11 al tiro, arriva al palazzo con l’idea di giocare per davvero.

 

Dallas-Memphis 103-94
La partita  Prima vittoria stagionale dei Mavs che piegano i Grizzlies andando avanti di 19 già nel secondo periodo e controllando il ritmo nel secondo tempo. Sei uomini in doppia cifra tra i padroni di casa con Smith Jr che ne segna 19 insieme a 5 assist e Matthews che ne aggiunge 16 con 4 rimbalzi. Memphis continua a concedere poco ma stavolta non ha forza offensiva a parte i 21 punti di Conley e i 26 e 11 rimbalzi di Gasol, solo Evans ha pepe dalla panchina e il 16/24 ai liberi conferma una serata di appannamento offensiva.

 

Phoenix-Utah 97-88
La partita Dal cambio in panchina i Suns hanno vinto due partite consecutive e tengono al silenzio i Jazz in una partita a basso punteggio e controllata dalla palla a due alla sirena. Gli ospiti segnano 13 punti nel primo periodo, finiscono sotto di 18 nel secondo e non hanno energie per cambiare l’inerzia della serata. Phoenix è guidata dai 27 punti e 5 rimbalzi di Warren e dai 43 punti della panchina senza nemmeno il contributo affidabile di Booker, 17 punti con 7/19 dal campo. Bledsoe è ancora escluso dalla rotazione ma i Jazz tirano con il 41.6% dal campo, perdono 24 palloni e vivono solo dei numeri del quintetto, tutti in doppia cifra con Gobert da 16 punti e 14 rimbalzi, ma una panchina che produce appena 9 punti con Johnson, Sefolosha, Mitchell e Neto che insieme combinano per 3/18 dal campo.

 

 

LA Lakers-Washington 102-99 (OT)
La partita Vittoria in volata per i Lakers che prima forzano il supplementare con Ingram che a un decimo dalla fine corregge a canestro un proprio errore per il 92-92 che vale la continuazione. Poi finiscono sotto 99-97 a causa di una magia di Wall e poi trovano con Caldwell-Pope la tripla del sorpasso a 59 secondi dalla fine. Beal e Wall dall’arco sbagliano i tiri per mantenere aperta la partita e la vittoria è sigillata da una schiacciata di Randle. E’ un successo che regala fiducia alla squadra di Walton, che non si arrende ed è guidata dai 19 punti e 10 rimbalzi di Ingram. Anche Nance Jr è abbondante con 18 punti e 10 rimbalzi, Ball è una presenza tangibile, 6 punti, 8 rimbalzi e 10 assist, ma continua a non trovare continuità al tiro chiudendo con 2/11 dal campo. I Lakers perdono 21 palloni ma a pagare dazio sono i Wizards che per due volte non chiudono la partita vanificando i 28 punti e 6 rimbalzi di Beal e i 18 e 9 assist di Wall. Le due stelle di Washington tirano male, 18/45 dal campo, non basta un Gortat roccioso da 11 punti e 14 rimbalzi per evitare la seconda sconfitta stagionale.