La tripla doppia di Westbrook piega gli Spurs, facili vittorie di Rockets e Warriors

I Thunder battono gli Spurs con una tripla doppia di Westbrook, facili vittorie esterne per Rockets e Warriors

I risultati della notte Nba.

OKC-San Antonio 90-87

A volte le partite dei Thunder sembrano gare prese dall’Euroleague per punteggio e intensità, ma arriva sempre Russell Westbrook a ricordare a tutti che l’Nba è un altro pianeta. L’Mvp costruisce due volte la vittoria sugli Spurs, prima trascinando OKC al più tredici nel terzo periodo e poi, quando San Antonio si riporta avanti a otto minuti dalla fine, confezionando quattro punti e l’assist per la tripla di George che scolpisce il 90-82 a tre minuti dalla sirena. La squadra di Popovich è priva di Aldridge, Gay e Ginobili e non trova risorse dal quintetto se non da Murray che produce 17 punti e 11 rimbalzi. Bertans e Lauvergne provano a essere utili dalla panchina ma gli ospiti tirano con il 28.6% dal campo e non riescono a riaprire per la seconda volta la partita. I Thunder tirano appena meglio, il 42.5% dal campo, con Carmelo Anthony di nuovo insolitamente timido e fermo a 9 punti e 4/10 dal campo così come George che svernicia i ferri con 2/17 al tiro. Ci pensano Westbrook e Adams, il primo con la tripla doppia da 22 punti, 10 rimbalzi e 10 assist, il secondo con 19 punti e 10 rimbalzi e una presenza decisiva in area. I Thunder rimangono in piena convalescenza.

Miami-Golden State 95-123

Gli Heat coltivano l’illusione di potersela giocare nel primo tempo, chiuso a stretto contatto con i Warriors. Quando si torna dagli spogliatoi Golden State mette la palla in mano a Curry e Durant e il risultato è un parziale di 14-0 che spacca in due la partita e il terzo periodo finisce 37-17 per dare agli ospiti un vantaggio che tocca anche i 27 punti nell’ultimo periodo. I campioni sono privi di Iguodala e nel secondo periodo fanno a meno anche di Livingston, espulso per un diverbio con gli arbitri, senza nemmeno accorgersene. Per Curry 30 punti in 30 minuti, per Durant 24 con 7 assist, altri 19 con 5 rimbalzi per Thompson e Kerr nell’ultimo periodo può dare fondo alla panchina senza intaccare le percentuali, 56% dal campo e 32 assist su 47 canestri di squadra. Miami salta in difesa dopo un primo tempo a ritmi alti e non riesce a stare dietro ai Warriors tirando con il 40.7% dal campo e perdendo 41 a 28 a rimbalzo. Dragic segna 20 punti ma offre poca regia di qualità, l’assenza di Whiteside rende vuota l’area e i 27 punti combinati di Olynik e Johnson dalla panchina non cambiano l’inerzia. Terza vittoria consecutiva per i Warriors e Miami giocherà in trasferta sei delle prossime nove partite.

LA Lakers-Houston 95-118

La striscia dei Rockets si allunga a sette vittorie consecutive e la resistenza dei Lakers dura un quarto, quello iniziale, prima di crollare sotto i colpi di Harden e Gordon. A fine primo tempo Houston è avanti 61-46 tenendo i padroni di casa a 19 punti segnati nel secondo periodo e la seconda parte di gara è a senso unico. La squadra di D’Antoni continua a produrre triple con continuità assoluta, 340 a bersaglio in 22 partite giocate, i Warriors che li seguono sono a 290. Harden allo Staples Center conferma la sua candidatura a Mvp e scrive 36 punti con 9 assist e stavolta di fianco ha un Paul prolifico che nella casa che era stata sua fino all’estate declama una prova da 21 punti, 6 assist e 4/7 dall’arco. I Rockets tirano con il 50% dal campo e hanno 22 punti da Gordon dalla panchina. I Lakers continuano ad aspettare Ball, che non è al meglio fisicamente ma chiude con 2 punti e 0/4 dal campo in 22 minuti un’altra notte opaca. Kuzma dalla panchina è prolifico con 22 punti e 12 rimbalzi, Ingram ne segna 18 con 9 rimbalzi ma la squadra di Walton tira con il 38.1% dal campo, perde 20 palloni di cui 4 di un disastroso Clarkson ed è la quinta sconfitta consecutiva.

New York-Orlando 100-105

La mattinata al Garden scorre senza che possa lasciare ricordi indelebili nella memoria, le difese sono un concetto che rimane negli spogliatoi e gli attacchi non ne approfittano. A ritmi bassi e basso punteggio le due squadre restano a braccetto nel secondo tempo dopo che i Magic avevano iniziato con un parziale di 36-19 poi vanificato da un secondo quarto da 18 punti segnati. Sull’85-85 l’equilibrio lo rompe Vucevic con due liberi e una tripla dentro un 10-0 di parziale che chiude la partita. I Knicks, privi di Porzingis e Hardaway Jr per problemi rispettivamente alla caviglia destra e alla gamba sinistra, non riescono a tornare e i Magic sono a due vinte nelle ultime tre partite giocate. L’area è di proprietà di Vucevic che segna 34 punti con 13/19 dal campo e 12 rimbalzi, l’intero quintetto di Orlando va in doppia cifra con 20 e 4 assist di Fournier. Gli ospiti tirano con il 21.4$ dall’arco ma i Knicks senza un uomo di riferimento in attacco hanno 21 punti da Beasley, 19 e 5 rimbalzi da Lee, 18 e 16 rimbalzi di Kanter e quasi niente da un panchina al di sotto dei soliti parametri realizzativi in casa.