Serie A, i criteri della classifica avulsa in caso di arrivo a pari punti

I criteri del regolamento di serie A in caso di arrivo a pari punti tra le squadre coinvolte nella lotta salvezza e nella corsa alle coppe europee

Poche giornate al termine del campionato 2018-19 e se lo scudetto è già in archivio con l’ottavo titolo consecutivo della Juventus, è ancora tutto aperto per quanto riguarda la salvezza con quattro squadre racchiuse in cinque punti e per i posti che valgono l’accesso all’edizione 2019-20 di Champions League ed Europa League. Nel calcio di oggi i bilanci delle società valgono quasi come delle vittorie, o sono comunque un fattore che le determina. Grandi motivazioni quindi.

Criteri regolamento serie A in caso di arrivo a pari punti

Ricapitoliamo il regolamento della serie A per quanto riguarda la classifica avulsa in caso di parità di punti, gli stessi criteri che riguardano la vittoria dello scudetto (lo scorso anno ipotesi che coinvolgeva Juve e Napoli) e la qualificazione all’Europa League e alla Champions League.

Punti negli scontri diretti
Differenza reti negli scontri diretti
Differenza reti generale*
Reti totali realizzate dalle due squadre
Sorteggio

* Se la differenza reti tra le due squadre fosse identica, vincerebbe chi ha segnato più gol

Questi criteri valgono sia in caso di arrivo a pari punti tra due squadre che in caso di arrivo a pari punti tra tre o più squadre in una classifica avulsa allargata. Contrariamente a quanto ogni tanto viene riportato, in serie A non esiste una regola che premia i gol segnati in trasferta. Significa che se due squadre finiscono a pari punti e i loro scontri diretti sono pari (per esempio due pareggi 1-1 e 2-2) con la stessa differenza reti, non finirebbe davanti la squadra che ha segnato più gol in trasferta negli scontri diretti. In questo caso farebbe la differenza la differenza reti generale in tutto il campionato. Sintetizzando, per ogni squadra coinvolta in un ipotetico finale a pari punti è fondamentale avere ottenuto più punti possibile negli scontri diretti. In quel caso, effettivamente, sarebbe equiparabile ad avere un punto in più in classifica.

Ipotesi stagione 2018-19

Criteri di qualificazione alle coppe

Lo scorso anno avevamo spiegato nel dettaglio il criterio di qualificazione delle squadre italiane all’Europa League dopo il cambio di regolamento che ha portato quattro squadre in Champions senza passare dai preliminari. Rispetto al 2017-18 c’è un elemento analogo e una potenziale differenza. L’elemento analogo è che nessuna squadra italiana potrà vincere la Champions League, e quindi qualificarsi di diritto alla prossima edizione, senza arrivare tra le prime quattro in classifica. Quindi:

  • Saranno solo le prime quattro della classifica ad andare in Champions League e non ci potranno essere cinque squadre nella prossima edizione.

La potenziale differenza è che, rispetto agli anni in cui la Coppa Italia era vinta dalla stessa squadra che vinceva il campionato, in questa stagione (2018-19) ci sarà un vincitore diverso con il trofeo conteso tra Lazio e Atalanta. Allo stato attuale entrambe possono conquistare la coppa Italia e contemporaneamente ottenere l’accesso allo Champions League arrivando al quarto posto in campionato, liberando così un posto in Europa League. In quel caso, i due posti sarebbero della quinta e sesta classificata con la settima ai preliminari, esattamente come nel 2017-18. Ricordiamo che nel caso in cui la vincitrice della coppa Italia arrivasse tra le prime quattro in campionato andando in Champions League, il posto in Europa League non spetterebbe alla perdente della finale.

Se ci fosse invece una vincitrice della coppa Italia fuori dai primi quattro posti in campionato, la squadra vincente andrebbe direttamente ai gironi di Europa League e gli altri due posti sarebbero assegnati sulla base della classifica finale partendo dalla posizione della squadra che ha vinto la coppa Italia. Caso ipotetico: la Lazio vince la coppa Italia ma si classifica settima, o peggio, in serie A. In quel caso i biancocelesti vanno direttamente ai gironi di Europa League, la quinta classificata altrettanto, la sesta dovrà conquistarsi la presenza ai gironi partendo dal secondo turno preliminare di qualificazione (come successo lo scorso anno all’Atalanta, che si fermò all’ultimo turno playoff contro il Copenaghen).

Casi di applicazione della regola

E’ successo di recente, nella stagione 2017-18. Inter e Lazio conclusero il campionato a pari punti (72) e nonostante la differenza reti dei biancocelesti fosse migliore di quella dei nerazzurri furono questi ultimi a qualificarsi per successiva edizione di Champions League. La squadra di Spalletti risultò superiore a quella di Inzaghi negli scontri diretti avendo totalizzato 4 punti contro 1.