Il poker di Immobile e Cordaz l’emulatore

La nostra rubrica sul meglio e peggio del campionato italiano

La nostra rubrica sul meglio e il peggio del campionato italiano.

10 – Il poker di Immobile – La Lazio delle mille polemiche arbitrali ritrova il suo potenziale offensivo in un colpo solo sul campo della Spal. E Immobile firma il primo poker in carriera srotolando il campionario completo dell’attaccante di razza. Di sinistro, di destro, di testa, di rapina nel traffico. Fa venti gol in venti giornate e dietro fanno a gara ad alimentarlo Milinkovic-Savic e soprattutto Luis Alberto, autore del cioccolatino tutto di destro con cui la squadra di Inzaghi va in vantaggio. Vincendo il recupero con l’Udinese, i biancocelesti supererebbero momentaneamente l’Inter per un posto in Champions League. Intanto superano effettivamente la Roma.

9 – Il pomeriggio dei difensori – Centrali. Al San Paolo la sblocca Koulibaly di testa e allo stesso modo fa Bonucci a San Siro nel suo primo gol, pesantissimo, in maglia rossonera. Intanto Sarri sta sviluppando i suoi pezzi come negli scacchi, riportando al gol progressivamente Hamsik, Mertens in Coppa Italia e ora anche Callejon che era all’asciutto dal 29 ottobre. E Gattuso prova a mettere in fila una striscia positiva, pareggio con la Fiorentina e vittoria con il Crotone, per rincorrere l’Europa League.

8 – La lezione di calcio di Gasperini – Fino a che è in parità numerica, cioè gli sgoccioli del primo tempo, Gasperini porta a scuola Di Francesco dominando all’Olimpico e solo un palo gli nega di essere avanti 3-0 all’intervallo. Poi la precoce e severa espulsione di De Roon manda in salita il pomeriggio, ma l’Atalanta chiude la settimana battendo prima il Napoli e poi la Roma e confermando di avere cambiato definitivamente pelle dopo le cessioni della scorsa estate. E quando si ricomincia sarà di nuovo Napoli e San Paolo. Sarri dormirà poco in queste due settimane.

7 – Il benvenuto di Mazzarri – Una tipica settimana granata. Derby perso in modo inappellabile, atteso, esonero notturno di Mihajlovic, inatteso, arrivo di Mazzarri in panchina. Poi arriva il Bologna e il nuovo tecnico si regala una convincente vittoria che per il Torino è solo la prima nelle ultime cinque giornate di campionato. Con tre gol sul tabellino, come non succedeva proprio dall’ultima vittoria 3-1 sul campo della Lazio, e un rigore parato da Sirigu. Come l’Udinese, altra squadra che gioverà dell’inversione di rotta?

6 – La fiammata di Coda – Il Benevento è l’unica squadra di bassa classifica a fare punti nel sabato di festa. E ribalta la Sampdoria con una doppietta di Coda, già entrato nella storia come autore del gol della prima vittoria in serie A, uomo che la palla la mette inevitabilmente sotto l’incrocio. Di sinistro, e poi su punizione, e i campani fanno sei punti nelle ultime due giornate. Il divario con il Verona è dimezzato tra Capodanno e la Befana. Forse è tardi per la salvezza, ma ulteriore pepe anima la zona retrocessione.

5 – La pareggite di Pioli – Contro le grandi, o quelle che dovrebbero esserlo. Due gare consecutive contro le milanesi al Franchi, stesso risultato e rimpianti in aumento. L’1-1 con il Milan sapeva di gioventù acerba, quello contro l’Inter di occasione sprecata. Il secondo tempo di dominio assoluto meritava più che un punto riacciuffato a novantesimo scaduto. La Fiorentina contro Napoli, Milan e Inter ha collezionato tre pareggi nell’ultimo mese. Meritandosi i complimenti, ma senza riuscire ad andare oltre. Sono punti lasciati per strada che potrebbero costare l’Europa League.

4 – L’enigma di Spalletti – Dopo tre gare all’asciutto, l’Inter torna a segnare. Non succedeva dal 16 dicembre. Gli ingredienti sembravano giusti per interrompere il sortilegio: il centesimo gol di Icardi in serie A, i miracoli sequenziali di Handanovic, lo spirito di sacrificio. Il castello crolla a tre minuti dal fischio finale per colpa del figlio di un ex grande interista, generando il secondo pareggio consecutivo e allungando il digiuno di vittorie dal 3 dicembre, data del 5-0 contro il Chievo. E la domanda rimane irrisolta. I nerazzurri erano andati oltre i propri limiti prima, o giocano sotto i propri standard adesso?

3 – La Spal distratta – Vero, la Lazio offensivamente fa pure quando ha tutti gli uomini in giornata illuminata. Ma gli emiliani non avevano mai incassato cinque gol nella stessa partita in questa stagione e sono alla seconda sconfitta consecutiva. La Spal al momento è una perfetta macchina da Over, cinque nelle ultime sei giornate nelle quali ha segnato 9 gol e ne ha incassati 15. Il probabile testa a testa con Verona e Crotone si risolverà anche grazie all’impermeabilità della difesa, al momento non una specialità della squadra di Semplici.

2 – Il carbone di Maran – Probabilmente il Chievo è la squadra più cattiva di questa parte di stagione e nella calza trova solo carbone. Sette partite consecutive senza vittorie e la serie si allunga con il pareggio 1-1 con l’Udinese. I clivensi fermano la striscia di vittorie di Oddo ma non aggiustano la classifica a causa dell’autogol di Tomovic, che ora racconta di tre punti nelle ultime sei giornate. Piena zona retrocessione.

1 – E quello di Pulgar – Sei giornate, una sola vittoria contro il Chievo, un pareggio e quattro sconfitte nelle ultime cinque partite giocate. Le ultime due consecutive contro Udinese e Torino. Il Bologna non ha vissuto feste felici e nel mezzogiorno della Befana regala sorrisi solo ai granata e al suo nuovo tecnico. Per Donadoni il solito lavoro di equilibrismo nel girone di ritorno. E per Pulgar una giornata da dimenticare, il rigore sbagliato che poteva riaprire la partita e il pallone regalato per il decisivo gol di Niang.

0 – Cordaz l’emulatore – Già a San Siro è un pomeriggio strano, con un calabrese che allena il Milan e un milanese che allena i calabresi. Ma Cordaz, da Zenga, assorbe il peggio del repertorio di quando era portiere, ovvero le uscite a casaccio. Quella che regala il gol a Bonucci pare proprio uguale a quella che ci costò il gol di Caniggia e il mondiale di casa nel ’90. E il Crotone sale a tre sconfitte consecutive contro Lazio, Napoli e Milan nelle quali ha incassato 6 gol senza segnarne nemmeno uno. L’unico, l’ultimo, nelle ultime quattro giornate è stato segnato contro il Chievo il 17 dicembre. Per quel discorso salvezza metteteci anche una maggiore prolificità in zona offensiva.

0 bis – La settimana della Roma – Un tipico distillato del microcosmo giallorosso. Nainggolan mette in piazza ciò che dovrebbe restare privato, la società lo alleggerisce di 100000 euro prima e della convocazione poi, l’Atalanta le fa una testa così nel primo tempo all’Olimpico e all’improvviso la stagione, da splendente che pareva a novembre, vira verso la burrasca con la sola Champions League rimasta come obiettivo concreto. La Roma non vince dal 16 dicembre e, Schick in campo o panchinato, continua a segnare con il contagocce. E i malumori della città, in queste due settimane nelle quali si commenterà il sorpasso in classifica subito dalla Lazio, saranno difficili da arginare.