Harden batte LBJ, i Thunder non sanno più vincere

Harden batte LBJ e la crisi dei Cavs continua come quella dei Thunder, alla quarta sconfitta consecutiva. Vincono Washington e Toronto

I risultati della notte Nba.

Houston-Cleveland 117-113

Si chiamano Statement Games, quelle partite nelle quali una squadra lancia un messaggio preciso a un avversario diretto o alla Lega. E il messaggio dei Rockets è chiaro: in questo momento l’alternativa ai Warriors non sono i Cavs o i Thunder, ma gli uomini di D’Antoni. Che per battere Cleveland, alla settima sconfitta nelle ultime dieci gare giocate, si mette sulle spalle di un gigantesco Harden. Il barba sceglie proprio la notte della sfida diretta a LBJ per andare di tripla doppia abbondante e trascinare Houston alla quarta vittoria consecutiva. I padroni di casa partono forte, 36 punti nel primo periodo, e l’unica reazione dei Cavs li mette davanti a fine primo tempo dopo un secondo quarto da 42 punti segnati. Ma dopo l’intervallo la squadra di Lue perde di nuovo la luce difensivamente e Harden dilaga con 35 punti, 11 rimbalzi, 13 assist e 5 recuperi, tirando 13/14 ai liberi.

Inarrestabile insieme ad altri quattro uomini in doppia cifra con Capela da 19 e 13 rimbalzi e Gordon da 20 e quattro triple. D’Antoni usa praticamente sette uomini attivi e nessuno del quintetto gioca meno di 31 minuti. E’ un rischio in prospettiva ma nell’immediato è un affare da 46.8% dal campo e 16 triple a bersaglio. I Cavs sono di nuovo senza Rose, fermato dal solito fastidio alla caviglia, e anche tirando meglio dei Rockets sono spazzati 45 a 26 a rimbalzo e non trovano identità. LeBron James produce 33 punti, 4 rimbalzi e 7 assist e Green dalla panchina è prolifico con 27 punti e 11/15 dal campo, ma Cleveland ha poco dai suoi lunghi e la traversata nel deserto continua.

Denver-OKC 102-94

Quarta sconfitta consecutiva per OKC che perde anche a Denver e continua a non mostrare segnali di miglioramento. La squadra esplosiva costruita intorno a Westbrook vista la scorsa stagione ha lasciato spazio a un gruppo di individualità che faticano in attacco e non fanno la differenza nei momenti decisivi. I Thunder stanno avanti fino all’inizio dell’ultimo periodo anche se non riescono mai ad allungare e nel finale vengono puniti dalle scarse percentuali e da un uomo inaspettato, Emmanuel Mudiay, che segna 10 dei suoi 21 punti nell’ultimo periodo e regala a Denver la seconda vittoria consecutiva. Nell’ultimo periodo gli ospiti segnano appena 19 punti e si fermano al 42.2% dal campo con 18 palle perse. Westbrook è quasi anonimo, 13 punti con 6/22 dal campo e 7 rimbalzi, così come George che chiude con 13 e 4 recuperi. Anthony è il più prolifico con 28 punti e 2 stoppate ma i tre continuano a sembrare entità separate e OKC ha notizie positive solo da Felton e Grant dalla panchina. Proprio la chiave della vittoria dei Nuggets che dalle loro riserve trovano 49 punti con Mudiay da 21 e 7 rimbalzi e Plumlee da 13 e 4 rimbalzi. In area Jokic punge con 15 punti e 11 rimbalzi supportato da un Millsap totale, 17 punti, 7 rimbalzi, 5 assist e 6 stoppate. La crisi di OKC continua.

Toronto-New Orleans 122-118

La partita più divertente della notte allunga la striscia positiva dei Raptors sui Pelicans, quinta vittoria consecutiva. Ma è frutto di una battaglia da 22 cambi nella testa del punteggio, sette solo nell’ultimo periodo, e i canadesi la spuntano grazie ai ritmi folli impressi in attacco, 98 tiri dal campo sono massimo stagionale, e alla vena di DeRozan che segna 12 punti negli ultimi sette minuti. I Pelicans a 1:45 dalla fine sono ancora avanti 112-114 con una tripla di Cousins ma DeRozan va al lavoro segnando i canestri decisivi dentro l’area e alla fine il suo tabellino recita 33 punti, 8 assist e 11/13 ai liberi. Il supporto di Ibaka, 19 punti e 8 rimbalzi, è nevralgico dentro una serata nella quale Toronto non trova continuità al tiro ed è poco precisa in lunetta.

I canadesi arrivano più freschi alla volata perché possono ruotare sei uomini dalla panchina con almeno 13 minuti giocati mentre New Orleans ha una rotazione ridotta a otto uomini e deve spremere il quintetto. Cousins e Davis sono meno prolifici del solito, il primo con 20 punti e 15 rimbalzi ma 8/24 dal campo e un fallo tecnico nel secondo periodo, il secondo con 18 e 7. E’ Holiday il trascinatore con 34 punti e 11 assist ma per la prima volta in stagione i Pelicans perdono una partita tirando con più del 50% dal campo.

Washington-LA Lakers 111-95

Il tempo delle nuove stelle verrà, ma per adesso i vecchi padroni della Lega continuano a comandare. Almeno tra gli esterni. E’ questa la sintesi della vittoria dei Wizards, che si affidano alla combo di esterni più collaudata della Eastern Conference per prendersi facilmente la notte contro i giovani Lakers. Wall e Beal comandano sul perimetro e segnano in coppia 45 punti, il primo 23 con 8 rimbalzi e 3 stoppate e il secondo con 22 e 5 rimbalzi. La difesa di LA continua a essere tenera e concede il 51.8% dal campo, Porter Jr e Morris in ala combinano per 36 punti e 16 rimbalzi. La squadra di Walton resta in partita fino a metà del secondo periodo ma finisce per rimanere zavorrata dalle mani freddissime dei suoi titolari, responsabili del 36% complessivo dal campo e di un inguardabile 3/23 dal campo. Tutto il quintetto dei Lakers va in doppia cifra ma solo Caldwell-Pope, 13 punti e 3 recuperi, con percentuali accettabili. Lonzo Ball sfiora la tripla doppia da 10 punti, 8 rimbalzi e 8 assist, ma il suo litigio con il tiro assume toni sempre più aspri e finisce con 3/12 dal campo e 1/7 dall’arco. Randle e Clarkson dalla panchina non bastano a cambiare l’inerzia e in questo momento il problema principale di LA è la fiducia in attacco.

Sacramento-Philadelphia 109-108

La striscia vincente dei Sixers si interrompe a Sacramento in un finale nel quale gli ospiti dilapidano un vantaggio di cinque punti e Fox è l’eroe di casa che segna i sette decisivi punti della vittoria. Embiid segna il 102-107 con un semigancio, ma Fox prima trova i punti dentro l’area, poi serve l’assist per la tripla di Temple che riporta i Kings a meno uno a 49 secondi dalla fine e per concludere a 13 secondi dalla fine gioca l’isolamento centrale e segna il jumper decisivo. L’ultimo possesso finisce nelle mani di Embiid che però sbaglia il tiro della vittoria e Sacramento vince la seconda partita consecutiva. Si tira male da entrambe le parti e i Sixers pagano le 17 palle perse che vanificano il loro dominio a rimbalzo in una partita che non prende una direzione a causa dei molti errori. Gli ospiti sono ancora senza Fultz e mandano in doppia cifra l’intero quintetto, 22 e 15 rimbalzi di Embiid e 24 con sei triple di Covington, ma hanno solo briciole dalla panchina. Il vecchio Zach Randolph rispolvera una serata da 20 punti e 7 rimbalzi ma è proprio la rotazione, 56 punti dalla panchina con 11 e 7 assist di Fox e 19 con 7/12 dal campo di Jackson, la chiave della vittoria dei Kings.