I Thunder travolgono i Knicks, derby di Los Angeles ai Clippers

Basket Nba risultati della notte

 I risultati della notte Nba.

OKC-New York 105-84
La partita Il calendario mette subito di fronte a Carmelo Anthony la mela nella quale ha avuto più delusioni che piaceri, ma la facile vittoria di OKC sui Knicks è targata da un grande classico della scorsa stagione, la tripla doppia di Russel Westbrook. Il nuovo trio delle meraviglie dei Thunder non trova opposizione da New York, che regge fino al secondo periodo e poi si lascia travolgere segnando appena 17 punti tornando dall’intervallo. Tutto facile per i padroni di casa nel secondo tempo con il vantaggio che lievita fino a 23 punti.

I Knicks tirano con il 40% dal campo, perdono una quantità industriale di palloni, 25, e come si temeva in estate hanno un contributo risibile dalla panchina con Ntilikina che gioca appena 7 minuti. Anche i Thunder non hanno mira precisa, ma trovano abbondanza dal quintetto con quattro uomini in doppia cifra e andranno comunque rivisti contro avversari più profondi.

I protagonisti Westbrook riprende da dove aveva lasciato, tripla doppia da 21 punti, 10 rimbalzi e 16 assist in 33 minuti con 7/12 dal campo senza mai tirare dall’arco. Per la balistica ci pensano George, 28 punti e 6 rimbalzi con 6/13 dall’arco, e Anthony che però non sembra tanto diverso dal passato, 22 punti con 8/20 al tiro e 3/10 dall’arco. Ma cambiando i componenti del quintetto anche il suo impatto appare diverso. C’è anche Adams che sfrutta gli spazi lasciati dalla difesa con 12 punti e 5/5 al tiro. I Knicks sono interamente sulle spalle di Porzingis, 31 punti e 12 rimbalzi con 11/25 al tiro, unico in doppia cifra insieme a Kanter che contro gli ex compagni di squadra come al solito non difende e segna 10 punti con 7 rimbalzi.

 

Toronto-Chicago 117-100
La partita A Chicago si sono presi a pugni fra di loro nel training camp col risultato che a Mirotic hanno dovuto installare una nuova mascella e Portis è stato sospeso per otto partite. Alla prima uscita stagionale Toronto deve faticare appena un quarto, il primo, per scrollarseli di dosso e poi costruire un gigantesco parziale di 33-14 nel secondo per chiudere la partita. Secondo tempo di pilota automatico con il vantaggio che non scende mai sotto la doppia cifra e la sensazione che i Bulls non faranno peggio dei Suns solo perché la Eastern Conference è più tenera della Western. Sei uomini in doppia cifra per i Raptors che tirano con il 47% dal campo, mandano a bersaglio 13 triple e dominano a rimbalzo. Chicago come la scorsa stagione non ha pericolosità sul perimetro, porta tre uomini del quintetto in doppia cifra ma perde 19 palloni e si sfalda appena le rotazioni chiamano in causa la panchina. Quando torneranno i due litiganti e torneranno dall’infortunio anche LaVine e Dunn qualcosa cambierà. Speranza più che certezza.
I protagonisti Un DeRozan stranamente silenzioso davanti ai propri tifosi, 11 punti con 2/9 al tiro in 32 minuti, lascia il palcoscenico a Valanciunas che approfitta della visibilità per chiudere con 23 punti e 15 rimbalzi. Lowry si dedica alla regia, 12 punti e 9 assist, dalla panchina CJ Miles propone 22 punti con 7/12 dal campo e 6/9 dall’arco, esattamente quello che manca ai Bulls. Per Chicago l’esordio del rookie Markkanen vale 17 punti e 8 rimbalzi in 33 minuti, tra le poche note positive anche se con 3 palle perse, Lopez da 18 e 8 rimbalzi  e Holiday che per segnare 15 punti deve tentare 12 triple segnandone 4.

 

Lakers-Clippers 92-108
La partita  Tanta curiosità sul derby di Los Angeles, con la parte rossa rivoluzionata in estate e la parte gialla affidata a Lonzo Ball. Metti addosso a un ragazzino di 19 anni che ha stupito in preseason il peso di una franchigia da 16 titoli vinti nella storia e il risultato è che il ragazzo stecca all’esordio, mostrando che giovane età e aspettative possono frenare anche un possibile fenomeno. Perciò i Clippers si prendono la partita mettendo subito la testa avanti senza lasciarla mai, concedendo ai Lakers 19 punti nel primo periodo e travolgendoli 34-21 nel terzo. Il vantaggio si gonfia fino a 30 lunghezze a inizio quarto periodo e coach Walton ha ancora una lunga strada davanti prima di trascinare la squadra fuori dal deserto. I Lakers tirano con il 25% dall’arco e il 40.7% dal campo ma faticano a difendere dentro l’area, con Randle che spedito fuori dal quintetto perde parte del suo agonismo e Deng che non fa fruttare la propria esperienza. I Clippers hanno contributo dal loro nuovo pacchetto di lunghi, Griffin, Jordan e Gallinari fanno 54 punti e 41 rimbalzi (sui 59 totali) in trio e il resto è una logica conseguenza di superiorità a rimbalzo e nel ritmo, visto che il 39.3% dal campo è frutto di 42/107 al tiro, e 107 non è un refuso.
I protagonisti Dicevasi del trio. Griffin è rebus insolvibile per la difesa dei Lakers e chiude con 29 punti, 12 rimbalzi e 2 assist. Jordan spazza i tabelloni per scrivere 14 punti e 24 rimbalzi. Gallinari è positivo, 11 punti, 5 rimbalzi, 3 assist e 2 recuperi in 33 minuti, anche se tendenzialmente timido nel trovarsi a fianco per la prima volta compagni di quel talento e anche con quella necessità di toccare tanti palloni. Non serve molto altro, giusto Lou Williams che dalla panchina aggiunge 12 punti e 6 rimbalzi in 24 minuti. Lonzo Ball in 29 minuti è 3 punti, 9 rimbalzi, 4 assist, 1/6 al tiro e 2 perse, senza traccia della magia che aveva sparso sulla preseason. Lopez fa quello che faceva dall’altra parte, segnare tanto quando intorno ha poco, 20 punti e 6 rimbalzi ma con 7/19 al tiro. E’ Nance Jr il più positivo con 14 punti e 12 rimbalzi partendo in quintetto, Clarkson retrocesso in panchina propone 18 punti con 7/16 al tiro mentre Randle ridotto a 17 minuti si ferma a 9 punti e 6 rimbalzi. L’altro rookie, Kuzma, non brilla e chiude a 8 punti e 4 rimbalzi in 18 minuti. Caldwell-Pope è fermo per le due gare di sospensione ricevute a marzo.