Gli Splash Brothers espugnano Chicago, i Clippers continuano a vincere

Curry e Thompson segnano 68 punti in coppia e i Warriors passano allo United Center, i Clippers centrano la sesta vittoria consecutiva, Miami passa a Milwaukee

I risultati della notte NBA.

Chicago-Golden State 112-119

Record di franchigia pareggiato con 14 vittorie in trasferta consecutive e allo United Center i Warriors sono trascinati dagli Splash Brothers. I Bulls segnano 40 punti nel primo periodo e i campioni li lasciano sfogare, poi piazzano un devastante 32-12 nel terzo periodo che manda i titoli di coda. Senza Green e Iguodala sono Thompson (38 punti e 7/13 dall’arco) e Curry (30 punti, 9 rimbalzi e 4 assist) a guidare Golden State con il contributo prezioso (19 punti, 8 rimbalzi e 7 assist) ma meno luminoso del solito di Durant in attacco. Chicago porta sei uomini in doppia cifra con Mirotic (24 punti, 6 rimbalzi e 3 assist) di nuovo abbondante dalla panchina ma stavolta Markkanen ha poca presenza in area e il 10/39 dall’arco condanna i padroni di casa.

Toronto-Detroit 96-91

I Raptors si confermano infallibili in casa e costringono i Pistons alla terza sconfitta consecutiva. Si segna poco all’Air Canada Centre e Detroit, dopo essere finita sotto 31-18 nel primo periodo, lentamente rimette in piedi la partita. Sono DeRozan (17 punti e 5 assist) e Lowry (18 punti e 9 rimbalzi) a confezionare il parziale di 9-0 che a due minuti dalla fine spinge Toronto sul 92-83 e chiude i conti, ma il contributo decisivo in area arriva da Valanciunas (17 punti e 16 rimbalzi) che vince il duello con Drummond. Il centro dei Pistons è brillante (25 punti, 17 rimbalzi e 4 recuperi) ma sparisce nel finale, Bradley prova a prendere per mano i compagni (19 punti, 2 assist e 2 recuperi) ma perde 4 palloni e il 35.7% dall’arco condanna la squadra di Van Gundy alla sconfitta. I Raptors hanno quattro partite di vantaggio sui Cavs nella corsa al secondo posto della Eastern Conference.

Brooklyn-San Antonio 95-100

Faticando e continuando a segnare poco gli Spurs ritrovano la vittoria e al Barclays Center si affidano a Aldridge e Mills per tenere a distanza i Nets. La squadra di Popovich va avanti nel finale di primo tempo e tiene la testa della partita grazie al lungo (34 punti e 8 rimbalzi) e all’esterno (25 punti e 7/8 dall’arco in 26 minuti). San Antonio ha confermato che Kawhi Leonard è fuori a tempo indeterminato per recuperare completamente dall’infortunio ed è priva anche di Ginobili, tira con il 41.5% dal campo e tiene la testa avanti grazie alla difesa. Brooklyn è alla terza sconfitta consecutiva e continua a non avere un leader nei momenti chiave delle partite, Crabbe (20 punti e 8 rimbalzi) non basta, LeVert e Harris segnano 31 punti in coppia ma i Nets non hanno niente dai lunghi e perdono 14 palloni.

Charlotte-Washington 133-109

I Wizards sono nella fase discendente dell’altalena che contraddistingue la loro stagione e quando si svegliano allo Spectrum Center scoprono che gli Hornets hanno settato il loro record stagionale con 77 punti segnati nel primo tempo. A quel punto la partita è già chiusa in una bizzarra cornice condita di scarso pubblico per il gelo che ha avvolto la città e tenute chiuse le scuole e per l’espulsione di Carter-Williams e Frazier nell’ultimo periodo. I padroni di casa tirano con il 49% e portano sei uomini in doppia cifra, l’intero quintetto con Howard dominante in area (18 punti e 15 rimbalzi) e Kidd-Gilchrist illuminato (21 punti, 3 recuperi e 8/11 dal campo). La capitale passa la serata a tirare dall’arco, 13/23 in totale, ma non ha niente dentro l’area pagando la luna storta di un disastroso Gortat e di un timido Wall (12 punti e 9 assist), nonostante Beal (26 punti ma 5 palle perse) cerchi di dare la scossa.

OKC-LA Lakers 114-90

I Thunder mettono al sicuro la terza vittoria consecutiva e contro i Lakers chiudono la pratica con un terzo periodo da 33-18. I titoli di coda partono grazie al migliore Carmelo Anthony della stagione (27 punti, 10/15 al tiro e 3 rimbalzi) che sostituisce Westbrook (19 punti ma 8/22 al tiro) nel ruolo di opzione primaria in attacco. OKC non ha bisogno di molto altro oltre Adams (21 punti e 10 rimbalzi), la parta gialla di Los Angeles perde 16 palloni e ha il deserto dentro l’area con Lopez limitato a 5 punti in 17 minuti e una panchina nella quale nessuno trova ritmo e vera sostanza. Randle (16 punti e 3 assist) è l’emblema della disfatta dei Lakers vicino al canestro, travolti 54 a 30 a rimbalzo e alla seconda sconfitta consecutiva.

Milwaukee-Miami 101-106

Whiteside più di Antetokounmpo e gli Heat confermano di essere legittimamente la quarta forza della Eastern Conference rimandando il processo di maturazione dei Bucks a data da destinarsi. Miami si mette avanti nel finale con una tripla di James Johnson e una schiacciata di Whiteside che vale il 95-90 e il centro (27 punti, 13 rimbalzi e 6 stoppate) è una presenza dominante in area. Richardson (14 punti, 6 rimbalzi e 3 assist) è il suo supporto sul perimetro e Miami chiude con 28 assist su 38 canestri dal campo, record stagionale. Milwaukee aveva perso tre partite casalinghe tra novembre e dicembre e ne ha già perse altrettante a gennaio, pagando la panchina corta e arida e la poca vena di Bledsoe e Brogdon sul perimetro (19 punti in coppia con 4/17 dal campo). Antetokounmpo (22 punti, 10 rimbalzi e 6 assist) è trascinante ma non decisivo nel finale e i Bucks sono in piena lotta per un posto ai playoff con Detroit, Philadelphia e New York.

LA Clippers-Denver 109-104

Sesta vittoria consecutiva dei Clippers, che sopravvivono a infortuni e possibili risse da saloon e trascinandosi al settimo posto della Western Conference con 23-21. La vittoria dello Staples Center sui Nuggets vale doppio e al momento terrebbe fuori Denver dai playoff, la miccia nel finale l’accenda una tripla di Teodosic (15 punti, 5 assist e 3 recuperi) per il 99-96 e poi Lou Williams sigla la vittoria segnando due liberi nevralgici. Grande parte del lavoro la fa Griffin (20 punti, 12 rimbalzi, 4 assist) con Williams (17 punti ma 6/18 dal campo) meno esplosivo del solito. I Clippers tirano con il 33.3% dall’arco e 19/31 ai liberi ma i Nuggets non ne approfittano e si fermano a 5/26 dall’arco. Jokic (18 punti e 8 rimbalzi) è l’unico del quintetto a non affogare in un mare di palle perse, 19 complessive alla sirena e non basta un Plumlee abbondante (16 punti, 14 rimbalzi e 3 assist) per evitare l’ennesima sconfitta in trasferta, 7-17 il record lontano dal Pepsi Center.

Atlanta-New Orleans 94-93

Anche ad Atlanta il gelo tiene lontani gli spettatori dalla Philips Arena e i Pelicans, alla terza partita consecutiva e dopo due supplementari, si ibernano nel terzo periodo dopo essere stati avanti di 19 nel primo tempo. Quando la benzina finisce gli Hawks riprendono in mano la partita ed è Bazemore a deciderla con un jumper a 2.1 secondi dalla sirena. Il tiro della vittoria finisce nella mani di Cousins che lo sbaglia e silenziosamente Atlanta si prende la seconda vittoria di seguito. Bazemore fa anche tante altre cose oltre al canestro decisivo (20 punti e 5 assist) e Collins dalla panchina ne aggiunge altre (18 punti e 5 rimbalzi). New Orleans paga anche il 13/19 dalla lunetta e un Davis completamente scarico (8 punti e 7 rimbalzi in 38 minuti) dopo le magie di New York e Boston. Anche Cousins ha poca mira (19 punti, 14 rimbalzi e 7 assist) e nonostante questo i Pelicans vanno a un tiro dal vincere la partita.

Memphis-New York 105-99

I Knicks in trasferta sono 5/16, nessuno a parte Atlanta fa peggio nella Eastern Conference, e Memphis dal secondo quarto è avanti senza più guardarsi indietro. New York finisce sotto di 18 nel terzo periodo, tenta la rimonta nel quarto in congiunzione con il solito calo offensivo dei Grizzlies nel secondo tempo ma Tyreke Evans ispira la vittoria (23 punti e 10 assist) segnando i tre liberi decisivi provocati da un improvvido fallo tecnico fischiato a Lee. I padroni di casa sono senza Gasol ma Green (18 punti e 13 rimbalzi) è generoso in area e i Knicks tirano con 7/27 dall’arco. Porzingis ha poco impatto offensivo (21 punti con 8/19 dal campo ma 6 stoppate) e Kanter vince la battaglia in area (20 punti e 9 rimbalzi), ma alla mela manca sempre qualcosa per uscire vincente da un finale in volata lontano dal Garden e il record in trasferta è una zavorra che potrebbe costare i playoff.

Sacramento-Utah 105-120

Facile vittoria dei Jazz che costringono i Kings alla sesta sconfitta consecutiva. Gli ospiti scappano con Mitchell che segna 23 punti nel secondo tempo (34 in totale con 14/19 dal campo) e Hood (25 punti e 8 rimbalzi) completa il lavoro dalla panchina. Gli ospiti tirano con il 56.8% dal campo e Sacramento non ha niente dalla panchina. Cauley-Stein (26 punti e 10 rimbalzi) e Bogdanovic (25 punti e 9/11 al tiro) producono statistiche positive ma i Kings non difendono e sono al momento la peggiore squadra della Nba con 13-31, record identico a quello di Magic e Hawks.