Nba Finals gara 6, Warriors a un passo dal titolo

Celtics-Warriors gara 6 pronostici, Golden State è avanti 3-2 e ha due possibilità di vincere il titolo

Gara 5 delle Nba Finals passerà alla storia come la notte in cui la striscia di 233 partite consecutive con almeno una tripla a bersaglio di Curry si è interrotta e per questo il successo dei Warriors che vanno 3-2 nella serie è ancora più significativo perché riporta le lancette indietro nel tempo intorno al 2015, anno di fondazione della dinastia, con il supporting cast capace di vincere la partita su due lati del campo e costringere Boston a non avere più margini di errore se vuole vincere il titolo, che comunque dovrà conquistare in trasferta dopo avere vinto gara 6. Al TD Garden è una partita senza appello, o i Celtics reagiscono o l’anello finisce sulle dita dei Warriors per la quarta volta nelle ultime otto stagioni.

Le quote

Boston Golden State
1.62 2.50

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Pronostici

Gara 5 si giocava esattamente venticinque anni dopo la notte in cui Steve Kerr, imbeccato da Michael Jordan, segnava il jumper decisivo per piegare i Jazz nelle Finals del 1997 e dare ai Bulls il secondo titolo del secondo three peat. Un quarto di secolo dopo la partita del Chase Center verrà ricordata come la striscia che va in frantumi di Curry, a secco nelle triple dopo 123 gare di playoff consecutive, ed è sintomatico perché è sulle triple che si fonda questa fase della serie. Boston sprofonda nel primo tempo iniziando con 0/12 dall’arco e ribalta l’inerzia delle Finals travolgendo i Warriors 35-24 nel terzo periodo, solitamente territorio di caccia di Golden State, facendo 8/8 da tre. Sembra il remake di gara 1 ma i Celtics sono a corto di energie e tutte quelle che hanno le spendono per completare l’ennesima rimonta rimanendo con il serbatoio vuoto nell’ultimo periodo. Le percentuali della squadra di Udoka dicono molto, 41.3% dal campo 34.4% da tre, 67.7% ai liberi, ma soprattutto pesano le 18 palle perse perché gli uomini della baia continuano a capitalizzare con puntualità impressionante gli errori degli avversari nella gestione del pallone. E’ anche una questione di esperienza e se era corretto immaginare una gara a basso punteggio, con le difese ancora sovrastanti sugli attacchi, immaginare che i padroni di casa potessero vincere facendo 9/40 dall’arco era impossibile. Così come guardando l’intensità e i momenti della partita è difficile credere che alla fine i Celtics abbiano vinto 47 a 39 a rimbalzo perché tutti quelli più importanti sono finiti nelle mani dei Warriors e un terzo esatto in quelle di Wiggins, il dominatore assoluto della partita.

L’ala accusata di non essere decisiva in trasferta e sulla cui maturità cestistica si sono spese pagine per tutta la stagione ha giocato una partita in cui ha unito un’eleganza strepitosa a un’efficacia assoluta, mettendo le mani e i piedi in tutte le zone in cui i Warriors non riuscivano ad avventurarsi ovvero segnando in acrobazia vicino al canestro mettendo palla per terra o in sospensione da cinque metri. L’impatto è stato tale che anche Green ha potuto fare quello che sa fare meglio, inventare pallacanestro impensabile per gli altri, 8 rimbalzi, 6 assist e 1 recupero, poi la Nba regala storie come quella di Payton II scartato da tutto il basket professionistico americano e finito a giocare 26 minuti con 15 punti, 5 rimbalzi e 3 recuperi. Metteteci anche i 14 di Poole con 4/8 dal campo e un’altra tripla da centrocampo sul finale del terzo periodo che ha levato l’inerzia ai Celtics e avrete la ‘strenght in numbers’ su cui era stato costruito il primo titolo dei Warriors. Il tutto nella notte in cui Curry si è fermato a 16 punti, 7/22 dal campo e 0/9 dall’arco e Thompson ha faticato a trovare il ritmo ma è comunque salito a 21 punti con 5/11 da tre segnando un paio di canestri dalla pesantezza granitica. Ovvero gli Splash Brothers da 14/36 dal campo e 5/20 da tre. Esisteva un’occasione migliore per batterli nella serie?

In realtà i Celtics sono stati vittime del loro stesso piano partita ed è qui la differenza in termini di esperienza con i Warriors. Sono stati battuti praticamente dal solo Curry in gara 4 e hanno deciso di evitare di ripetere l’esperienza in gara 5 nelle Finals in cui le stelle possono vincere una o due partite ma la rotazione vince la serie. Le percentuali dell’uomo di casa sono anche frutto di una difesa asfissiante e di raddoppi continui anche sul lato debole ma il conto è stato pagato permettendo al supporting cast di prendersi la partita e la panchina non ha avuto un impatto nemmeno vicino a quella di Golden State, con Williams fermo a 3 punti in 16 minuti e White che ha prodotto un tiro libero in 21. Boston aveva bisogno di una serata consistente di Tatum e l’ha avuta, 27 punti, 10 rimbalzi e 4 assist prima di chiudere con la lingua di fuori il quarto periodo aumentando la sua collezione di palle perse nei momenti decisivi ai playoff, ha trovato sostanza da Smart e 18 punti e 9 rimbalzi da Brown, ha costretto Williams a farsi in quattro dentro l’area per recuperare 10 punti e 8 rimbalzi ma è di nuovo mancato Horford che non ha tirato male ma non è stato un fattore in attacco, metà campo in cui Boston non ha abbastanza talento per giocarsela con i Warriors se tutto il quintetto contemporaneamente non produce una serata di alto livello. Per la prima volta Boston ha perso due gare consecutive in questi playoff e la domanda prima di gara 6 non è tanto se arriverà la reazione di Curry, quasi inevitabile ma non necessariamente decisiva, quanto capire quanto carburante è rimasto nel serbatoio dei Celtics dopo due partite perse facendo i conti contemporaneamente con i propri limiti oltre che con il valore degli avversari. Il tema del minutaggio dei due quintetti diventa rilevante, con Udoka che ha dato 44 minuti a Tatum e Brown e 40 a Smart in gara 5 e Kerr che ne ha dati 40 a Thompson e 37 a Curry con il solo Wiggins oltre i 40, nessuno dello starting five dei Celtics ne ha giocati meno di 30 e quei minuti di riposo in meno sono uno dei motivi del calo offensivo di Boston nell’ultimo periodo. I Warriors potrebbero festeggiare il titolo al TD Garden ma non sembra una conclusione che rende merito ai padroni di casa dopo una stagione del genere e la vittoria che porta la serie a gara 7 non è premiata da quote appetibili. Stiamo ancora sul punteggio complessivo che nelle ultime due gare non ha mai superato i 204 punti totali scendendo a 198 in gara 5. La stanchezza e il peso della partita influiranno sulle percentuali, le difese sono una costante che finora ha tradito i Warriors solo nel secondo tempo di gara 1 e parzialmente nel terzo periodo di gara 5, una partita che vale il titolo con meno di 211.5 punti complessivi ci sembra la giusta sintesi dell’appuntamento decisivo delle Finals.

Under 211.5 punti complessiviBet365.it 1.80, Snai 1.77