Lou Williams segna 50 punti sul campo dei Warriors, vincono Rockets e Wolves

Lou Williams segna 27 dei suoi 50 punti nel terzo periodo e i Clippers battono i Warriors per la prima volta in tre anni, Minnesota ferma ancora OKC e i Rockets superano i Blazers

I risultati della notte NBA.

Golden State-LA Clippers 106-125

I Warriors perdono la sesta partita della loro stagione in casa, adesso 33-9 il bilancio, nel derby contro i Clippers. In casa Curry, tenuto a riposo precauzionale insieme a Klay Thompson, è Lou Williams a prendersi la copertina con una prestazione fuori dal comune (50 punti di cui 27 nel terzo periodo, 8 triple, 10/10 ai liberi e 7 assist). La partita si risolve nel terzo periodo con un parziale di 39-28 per Los Angeles (prima vittoria sui Warriors in oltre tre anni), prolifici in maniera costante, mentre i campioni invece di accelerare vanno incontro a un quarto periodo da appena 16 punti segnati. Il dominio dei Clippers a rimbalzo, 46 a 33, è la chiave di una partita nella quale gli ospiti nonostante le assenze tirano con il 49.5% dal campo e hanno 22 punti da Wallace uscito dalla panchina. Ai Warriors non basta il ritorno spumeggiante di Durant (40 punti con 14/18 dal campo, il secondo più giovane della storia dopo LeBron James a raggiungere i 20000 punti in carriera) l’unico altro uomo in doppia cifra è Pachulia e la panchina non produce strappi.

Houston-Portland 121-112

Con Harden fuori ancora almeno altri dieci giorni è Chris Paul che prende per mano offensivamente i Rockets guidandoli alla seconda vittoria consecutiva. I padroni di casa sono sempre avanti e il loro play esplode nella migliore prestazione stagionale con 37 punti e 11 assist. Gordon lo supporta (30 punti e 5 rimbalzi) e anche se Houston è meno precisa del solito dall’arco la partita non è mai in discussione. I Blazers ritrovano Lillard (29 punti e 8 assist) ma difensivamente non trovano modo di arginare la squadra di D’Antoni.

Minnesota-OKC 104-88

Se volevate da questa partita indizi su quale sia la quarta forza nella Western Conference la risposta è Minnesota. I Wolves ingranano la terza vittoria consecutiva e con un terzo periodo da 29-18 scavano una distanza incolmabile contro i Thunder, giunti alla terza sconfitta consecutiva e di nuovo assaliti da dubbi esistenziali sulle loro potenzialità. I padroni di casa festeggiano anche il ritorno di Teague ed è Butler il trascinatore (26 punti, 7 rimbalzi, 8 assist, 4 recuperi, 2 stoppate) insieme a Towns (18 punti e 12 rimbalzi). OKC si ferma al 40% dal campo, tira 6/25 dall’arco e nonostante il solito abbondante Westbrook (38 punti, 10 rimibalzi, 5 assist e 4 recuperi) ha di nuovo ferri sverniciati dalla coppia George e Anthony (insieme tirano10/33 dal campo e perdono 6 palloni) continuando a faticare in difesa per l’assenza di Roberson. Al momento la squadra di Donovan ha come obiettivo realistico quello di trovare un posto ai playoff.

Washington-Utah 104-107

I Jazz ritrovano il sapore della vittoria grazie a una tripla di Ingles e a tre tiri liberi di Joe Johnson che nel finale sono decisivi in una partita che non ha mai un proprietario. I Wizards pagano la mancanza di mira nell’ultimo periodo di Beal (23 punti ma 9/19 dal campo e non basta un ottimo Wall (35 punti e 11 assist) e il 52.6% complessivo dal campo. Utah prova a scappare nel terzo periodo dopo l’espulsione di Hood (che mentre esce dal parquet fa saltare dalle mani lo smartphone a un tifoso) e porta sei uomini in doppia cifra con gli esterni sugli scudi (Rubio 21 punti e 3 recuperi, Mitchell 16 punti e 4 assist).

Memphis-New Orleans  105-102

I Pelicans restano attaccati ai Grizzlies per 48 minuti, vanno sotto di 11 a inizio quarto periodo ma ritornano a contatto con Cousins e generano un finale in volata. Lo risolve Tyreke Evans con due tiri liberi a 6 secondi dalla sirena e Moore sbaglia la tripla aperta del supplementare. L’esterno di Memphis completa una prestazione da 28 punti e 6 rimbalzi, supportato da Gasol (21 punti e 10 rimbalzi) e da una difesa che dopo avere concesso 38 punti nel solo primo periodo ne incassa 41 nell’intero secondo tempo. New Orleans paga l’assenza di Davis per l’infortunio alla caviglia destra e un terzo periodo da 9 punti realizzati, il peggiore della stagione. Cousins è illuminato (29 punti, 8 rimbalzi e 3 assist) ma il 23/34 ai liberi condanna i Pelicans alla undicesima sconfitta stagionale in trasferta.

New York-Chicago 119-122 2OT

Servono due supplementari per risolvere la questione al Garden e alla fine è Kris Dunn (9 punti con 4/18 al tiro e  8 assist) a segnare il canestro decisivo che regala la vittoria ai Bulls. Gli ospiti si prendono la partita nonostante l’assenza di Mirotic con la migliore prestazione in carriera di Markkanen (33 punti, 10 rimbalzi e 2 recuperi, 8/15 dall’arco) e con Valentine e Lopez autori di 20 punti. I Knicks perdono l’ottava delle ultime dieci partite giocate nonostante sei uomini in doppia cifra (Porzingis 24 punti ma 11/24 dal campo) e un Beasley trascinatore (26 punti e 12 rimbalzi) dalla panchina.

Indiana-Miami 106-114

Non si ferma la corsa di Miami che sbanca la Bankers Life Fieldhouse e si prende la sesta vittoria consecutiva prendendosi il quarto posto nella Eastern Conference. Gli Heat non sentono la fatica, non pagano gli infortuni e con una panchina ridotta a tre uomini tirano con il 53.1% dal campo, il 43.3% dall’arco e portano sette degli otto uomini a referto in doppia cifra. Dragic continua a dispensare regia (20 punti e 9 assist) e Adebayo, Tyler Johnson e Ellington segnano tutti 15 punti dalla panchina. I Pacers portano cinque uomini in doppia cifra (Oladipo 26 punti e 4 assist con 3 recuperi, Sabonis 18 e 7 rimbalzi) ma tirano con un terrificante 1/18 dall’arco e fanno 19/29 ai liberi perdendo la partita sulle percentuali.

Charlotte-Dallas 111-115

I Mavs vincono la seconda gara consecutiva grazie a Barnes (25 punti e 11 rimbalzi) e Ferrell (22 punti e 7/10 dall’arco) che prima trascinano offensivamente gli ospiti e poi sono freddi in lunetta per chiudere un finale che stava diventando complicato. Charlotte rimane in partita sfruttando la vena di Walker (41 punti, 4 asisst e 3 recuperi) ma nonostante il 51.2% dal campo tira 15/30 ai liberi pagando la pessima serata di Howard in lunetta, 5/18 con 15 punti e 12 rimbalzi.

Brooklyn-Detroit 80-114

I Pistons passeggiano al Barclays Center travolgendo i Nets e toccando anche i 40 punti di vantaggio nel quarto periodo. Un Drummond ispirato (22 punti, 20 rimbalzi e 5 assist) e un Harris incisivio (22 punti e 10/14 dal campo) sono sufficienti per mandare i titoli di coda già dopo il primo periodo. Brooklyn tira con il 36.5% dal campo, perde 17 palloni e offensivamente il solo Crabbe (20 punti e 7/11 al tiro) ha le idee chiare. Per i Nets terza sconfitta consecutiva.

Milwaukee-Orlando 110-103

I Magic rimangono in partita nel primo tempo, subiscono un parziale di 36-23 nel terzo periodo, non hanno la forza di reagire e incontrano la sesta sconfitta consecutiva. I Bucks non hanno mira dall’arco, 4/19 totale, ma sono più atletici e reattivi in area, dominano 46 a 34 a rimbalzo e portano l’intero quintetto in doppia cifra. Antetokounmpo (26 punti, 7 rimbalzi e 10/15 al tiro) è dominante e Middleton (22 punti e 4 assist) aggiunge pepe insieme a Bledsoe e Brogdon. Per Orlando 8/29 nelle triple e l’unico positivo è Fournier (21 punti e 4 rimbalzi) in un altro secondo tempo da dimenticare.

Denver-Atlanta 97-110

Sorpresa al Pepsi Center dove la peggiore squadra della Lega interrompe una striscia di dieci sconfitte esterne consecutive e costringe i Nuggets a perdere la terza gara di seguito. Denver sul proprio parquet di solito è una garanzia offensiva ma per la prima volta in stagione rimane sotto i 100 punti segnati fermandosi a 19 nell’ultimo periodo e pagando la totale assenza di energia in area. Il solo Harris (25 punti e 11/14 dal campo) è prolifico e il 9/37 dall’arco con il 40% dal campo non sono cifre con cui puoi vincere anche se giochi davanti ai tuoi tifosi. Gli Hawks portano sei uomini in doppia cifra con Schroder (19 punti e 10 assist) protagonista e Belinelli (10 punti e 4/7 dal campo) ottimo attore di supporto.