Mondiale Under 19: i 209 secondi che valgono la finale. Azzurri eroici!

Oggi al Cairo la sfida per l'Oro contro il Canada. Ma il 17-3 rifilato alla Spagna in semifinale va raccontato...

Mondiale Under 19 finale Canada l’avversario

3 minuti e 29 sul cronometro. 209 secondi. Quelli che ti separano da una sconfitta che ormai è scritta. Esteban ha appena segnato in contropiede il canestro del +11, chiudendo il 9-0 iberico. Roteano gli asciugamani giallorossi sulla panchina spagnola, quella Azzurra si rifugia nel timeout. L’emorragia va arrestata e comunque questi ragazzi vanno omaggiati e ringraziati per quanto fatto finora.

Senza diversi giocatori e tra questi il faro offensivo che per comodità chiameremo Davide Moretti, un posto tra le prime quattro rappresenta Oro colato pure se non dovesse arrivare un Bronzo. Tutto questo se in panchina non sedesse Andrea Capobianco e in campo non ci fossero 12 eroi vestiti per l’occasione di Azzurro. “La partita è ancora lì. Certe occasioni nella vita non capitano spesso. Sta a voi”.

3.13” Bucarelli si prende un tiro complicato e lo converte. Siamo spalle al muro, vanno presi rischi (60-51). Velocemente. E Lorenzo ha la faccia per prenderli.

2.56” Oxilia stoppa Vila, la panchina Azzurra salta in piedi come al rigore di Grosso. Non è finita, non è finita, non è finita. Ripetere in coro. Non è finita.

2.46” Arriva l’antisportivo a Tomaic, spagnolo dalla desinenza slava. Bucarelli ne mette due dalla lunetta (60-53) ma poi chiariamo al mondo che a noi il “lodo Zandalasini” non piace e decidiamo di sbagliare due tiri aperti di fila. Ce la giochiamo a mani nude.

1.58” Spagna in confusione, gli asciugamani giallorossi ora asciugano sudori freddi. Rimbalzo Denegri e tripla Bucarelli (60-56). Oplà, partita riaperta. Incommensurabili.

1.23” Penna su maglia Barilla è perfetto, la sua versione “arrabbiata” ci fa recuperare un pallone e nell’altra metà campo ora siamo diventati infallibili. Esegue Denegri con tripla in versione Steph (60-59). L’equilibrio non c’è, il -1 sì.

1.14” La Spagna respira. Font prova a cambiare il testo della partita col canestro scippato su rimessa offensiva (62-59) ma rimaniamo a un possesso di distanza. E l’inerzia sta cantando l’Inno di Mameli da un paio di minuti.

0.52” Sbaglia Denegri, quasi un ossimoro, ma Okeke svetta a rimbalzo e ci riporta a -1 (62-61). Se volete batterci, non basta. Affatto. Dovete fare altro. Sorry.

0.26” Tomaic va in lunetta e ne mette solo uno (63-61). Abbiamo la palla per pareggiarla e per vincerla. Siamo tutti al Cairo, ora. Tutti e 57 milioni.

0.8” Allarghiamo la difesa spagnola e poi la infiliamo centralmente con Bucarelli. Canestro in sottomano facile facile e fallo sciocco di Ehigitor. Il cerimoniale pre-tiro libero di Buca fa impallidire quello di Nadal ma arriva il +3. Ci siamo quasi.

0.1” Vila sbaglia il tiro, il “rimbalzista” Denegri la cattura a la chiude dalla lunetta. Schiacciamo la Spagna, 17-3 in 209 secondi, proiettati su 40 minuti fanno 194 punti. Eravamo sul punto di mollare e nessuno avrebbe potuto rimproverare nulla a questi ragazzi, che però la parola “mollare” non l’hanno mai sentita nominare. L’overtime con l’Angola, la magia di Oxilia col Giappone. La Spagna travolta. Servono altri indizi?

209 secondi che hanno esaltato tutti noi. Lacrime finalmente di gioia dopo tante delusioni piovute nel finale. Oggi è il 9 luglio, giorno che difficilmente chi tiene ai colori Azzurri può dimenticare. Proviamoci. Come dice un allenatore abbastanza bravo: “Certe occasioni nella vita non capitano spesso. Sta a voi”.