Milano si gode il nuovo Tarczewski: “Felice di essere qui per il terzo anno”

A due anni dal suo arrivo, lo statunitense si è italianizzato ed è un vero cittadino del mondo.

L’Olimpia Milano ha realizzato una bella video-intervista a Kaleb Tarczewski, a due anni dal suo arrivo a Milano direttamente dagli Oklahoma City Blue della G-League. Tarczewski in questi due anni si è italianizzato, comincia a parlare la lingua, a capirla ed è un vero cittadino del mondo. Si propone dunque come un leader della nuova Olimpia di Simone Pianigiani. Discute di tutto e lo fa con tutti, anche con gli italiani.

Kaleb parla addirittura di “Cultura Olimpia” da trasmettere ai nuovi:E’ il modo in cui lavoriamo qui. Sono felice di essere qui per la terza stagione. Mi piace il posto, la città, i tifosi, l’organizzazione. Sono curioso di scoprire cosa sapremo fare quest’anno; avverto tanta eccitazione intorno ai nuovi, poi ci sono i veterani: abbiamo tutto quello che serve per fare una grande stagione. Sono contento di giocare con i nuovi, Mike James e Nedovic, penso che possiamo davvero sviluppare un bel legame in campo nei pick and roll. E ricevere i passaggi lob di Mike e Nedo e schiacciare è la cosa che più mi piace fare”.

Lo scorso anno ha esordito in EuroLeague, 29 volte su 30 in quintetto.E’ una fortuna giocare l’EuroLeague, è la seconda miglior lega del mondo, i giocatori sono dotati di grande talento. Giocare l’EuroLeague ci aiuta quando andiamo a giocare nella Lega italiana (qui tutti roster: anche lì ci sono giocatori di talento ma lo stile di gioco è differente. Nel corso della stagione è fondamentale imparare a giocare ambedue gli stili e avere lo stesso livello di energia nelle due leghe”.

Tarczewski è stato il quinto miglior rimbalzista di EuroLeague per minuto giocato e il migliore nel campionato italiano. “Sono contento di essere stato il miglior rimbalzista per minuti giocati in Italia e il quinto in EuroLeague ma non voglio accontentarmi. Quest’anno voglio essere il primo in tutto”.

Nel tempo Tarczewski è diventato anche un tiratore di liberi affidabile (80.7% nel campionato italiano): “In lunetta qualche volta il problema è il nervosismo: quando andavo a scuola, ad Arizona, e andavo in lunetta, sapevo che c’era più gente a guardarmi in quell’Arena di quanta ne vivesse nel posto in cui sono cresciuto. Così qualche volta puoi essere nervoso, soprattutto nelle partite importanti. E’ importante respirare e rilassarsi un attimo”.

Foto Ufficio Stampa Olimpia Milano