JR Smith perde faccia e partita ma Roy Riegels fece anche peggio…

L’amnesia di JR Smith che stanotte è costata la sconfitta ai Cavaliers in gara1 di NBA Finals contro Golden State resterà nella storia, anche se poi l’esterno di Cleveland ha cercato di mitigare la portata dell’errore dichiarando di essere a conoscenza che il punteggio fosse in parità. La storia dello sport statunitense, d’altra parte, è costellata di errori altrettanto clamorosi. Vale la pena ricordarne qualcuno.

Nella finale NCAA del 1993, come dimenticare il timeout chiamato da Chris Webber, palla in mano, a pochi secondi dalla fine, con Michigan State sotto di due punti con North Carolina? Il guaio fu che la sua squadra aveva esaurito il numero di time-out e quindi gli arbitri sanzionarono Webber con un tecnico. Due tiri liberi agli avversari e addio al titolo NCAA.

Nel 1929 Roy Riegels corse nella direzione sbagliata per 69 yards, prima di essere placcato da un suo compagno di squadra, e costò di fatto alla University of California il Rose Bowl a vantaggio di Georgia Tech. Un errore clamoroso, inspiegabile, entrato nella leggenda dello sport americano, al punto che da quel giorno il soprannome “Wrong-Way” per Riegels fu inevitabile.

Il 4 giugno 1974 i Cleveland Indians ebbero la grande idea di vendere a 10 centesimi una pinta di birra in occasione della partita contro i Texas Rangers. La promozione, ideata per attrarre un maggior numero di spettatori, funzionò a tal punto che gran parte del pubblico si ubriacò e cominciò a tirare oggetti in campo, causando di fatto la sconfitta degli Indians. Che poi sarebbero diventati anche “la squadra più scassata della Lega”, nei cinema.

Un errore pazzesco lo commise anche la NBC il 17 novembre 1968, scegliendo di chiudere la diretta della partita tra Raiders e Jets a pochi minuti dalla fine per trasmettere il film “Heidi”, perché New York era in pieno controllo. Nessuno quindi vide i due touchdowns segnati nell’ultimo minuto da Oakland, che vinse alla fine 43-32. Partita da quel giorno ribattezzata “Heidi Game”.

E poco elegante, se non orribile, fu la scelta del commissione NFL Pete Rozelle di giocare tutte le partite del calendario NFL a 48 ore dall’assassinio di John Fitzgerald Kennedy. “Amava il football, avrebbe voluto così”, fu la debole giustificazione di Rozelle. Che poi fu travolto dalle polemiche e ammise l’imperdonabile leggerezza.

E tra le sciocchezze più clamorose non possono non essere annoverate quelle di Houston Rockets e Portland Trailblazers, che al Draft 1984 trascurarono Michael Jordan per chiamare rispettivamente prima di lui Hakeem Olajuwon (straordinario giocatore, a dire il vero) e Sam Bowie. I Chicago Bulls scelsero per terzi e “ripiegarono” su Jordan.

Insomma, tra Karius e JR Smith questa settimana è scorsa via bene. E tra poco ci sono anche i Mondiali, che in campo vedranno anche qualche formazione improbabile. Buon divertimento a tutti!

Foto Ufficio Stampa NBA Italia