Oggi l’Italia si ferma per Cecchinato. Vale più di una finale al Roland Garros!

Quaranta anni dopo Corrado Barazzutti, un altro italiano è nei primi quattro a Parigi.

Dovesse fare due games oggi nella semifinale del Roland Garros contro Thiem (qui le quote), Marco Cecchinato avrà fatto già meglio di Corrado Barazzutti, che nel 1978 fu travolto da Borg 6-0, 6-1, 6-0. L’attuale capitano non giocatore di Coppa Davis è stato l’ultimo Azzurro a spingersi così avanti nel torneo parigino ma quelli erano anni in cui il tennis italiano volava. Due anni prima Adriano Panatta aveva vinto Foro Italico e Roland Garros, per dire. Altri tempi. Altro tennis.

Fatto sta che sono dovuti passare 40 anni prima di tornare a vedere un italiano protagonista a Parigi nel secondo weekend del torneo e il merito è tutto di Cecchinato. Il tempo ci dirà se le vittorie in sequenza con Carreno Busta (testa di serie numero 10), Goffin (8) e Nole Djokovic rappresentano la rampa di lancia, per il 25enne tennista palermitano, o se si tratterà di un exploit isolato.

Vale la pena per ora di godersi il bello, anzi il bellissimo, di un torneo giocato in maniera divina. Oggi alle 13.00 l’Italia si ferma per tifare Cecchinato e già questo è un risultato straordinario. Nato in Sicilia, a 17 anni si è trasferito vicino Bolzano per provare a diventare giocatore e giocatore lo è diventato a Bologna, nel circolo tennistico dell’ex Cierrebi. Idealmente, ha unito l’Italia tra un rovescio sventagliato e un ace esterno.

Il suo sorriso ha conquistato l’Italia ma anche la Francia, il suo tennis è solido ed efficace. Il servizio può creare vantaggi anche sulla terra battuta, affidabile è la tenuta negli inevitabili lunghi scambi da fondo campo ma Marco ama anche prendere campo e sa giocare la smorzata con disinvoltura. Il campionario è completo ma quello che davvero mi ha impressionato è stata la sua capacità di rimanere nella partita anche quando sembrava spacciato.

Anche quando tutti noi abbiamo pensato “Dai, bravo comunque, ha fatto più di quanto ci aspettavamo“. Lui è rimasto lì, sempre. Anche sul 2-5 nel quarto set contro Djokovic, nel momento in cui eravamo certi che stesse risparmiando energie per poi riprovarci nel quinto. Cecchinato ha testa, questo è certo. Ma è forte anche fisicamente, e il talento non manca.

Se per 40 anni non abbiamo avuto un italiano in semifinale al Roland Garros è perché questi tre elementi (braccio, tenuta atletica, testa) non erano presenti contemporaneamente in un solo giocatore. In Cecchinato sì, hardware all’avanguardia e software affidabile.

Fino a qualche settimana fa era un signor nessuno, ora è nei primi quattro al Roland Garros. Per ora ha vinto 560.000 euro che possono arrivare a 1.12 milioni oppure a 2.2 milioni in caso di passaggio in finale e successo del torneo.

Forza, Marco!

Foto Ufficio Stampa FIT