Champions League, Roma a Barcellona per non perdere. La faccia!

Il pronostico è scontato a favore dei catalani ma i giallorossi al Camp Nou devono limitare il passivo anche per dare un senso alla partita di ritorno, in un Olimpico tutto esaurito.

Se la Roma negli ultimi dieci anni non avesse subìto 20 gol in tre partite, segnandone 3, quando di fronte si è trovata Manchester United, Bayern Monaco e Barcellona verrebbe da pensare che la doppia sfida con i blaugrana andrebbe vissuta comunque col sorriso sulle labbra.

I giallorossi hanno eliminato l’Atletico Madrid e si sono messi dietro il Chelsea, prima di eliminare l’ostico Shakhtar ed essere entrati nelle prime otto squadre d’Europa. Assolti pienamente i propri doveri, sarebbe questo il momento di godersi il piacere di sfidare il giocatore più forte del mondo.

In realtà nel cuore di molti tifosi della Roma (inclusi i presenti) alberga il terrore di un’altra figuraccia europea, il risultato tennistico che cancellerebbe in 90 minuti quanto di buono fatto finora in Champions League. Anche perché il Barcellona solo un anno fa chiuse il primo set sul 6-1 col Paris Saint Germain, mica con la Ternana. 

Vero è che quest’anno la squadra di Eusebio Di Francesco non è mai crollata, anche quando ha perso (Juventus, Atletico Madrid) o è andata in difficoltà. Segnali di cedimenti strutturali non ce ne sono stati, finora, ma c’è sempre una prima volta e non posso fare a meno di ricordare le analisi che avevano preceduto Roma-Bayern, poi finita 1-7 all’Olimpico: quasi nessuno, da Rudy Garcia ai tifosi, avrebbe firmato per il pareggio. Fummo spazzati via in meno di mezzora…

In realtà, credo che la sorte sia segnata (per farvi un’idea, basta dare un’occhiata alle quote) ma credo anche per la Roma sia fondamentale uscire dalla competizione a testa alta, magari riuscendo anche a dare un senso alla partita di ritorno che si giocherà in un Olimpico tutto esaurito. Che sia una festa, non un’amichevole tra Washington Generals e Harlem Globe Trotters.

Con o senza Nainggolan, rimediare un’altra figuraccia vorrebbe dire cancellare quel po’ di credibilità continentale che la Roma è riuscita faticosamente a riconquistarsi nei mesi scorsi.

Foto Archivio Privato Giancarlo Migliola