Cassano torna in campo con l’Entella: “Lo faccio per i miei figli”

La squadra ligure, che ancora non sa a quale campionato prenderà parte, ha deciso di ingaggiare l'ex talento di Roma e Real Madrid.

All’Entella, evidentemente, quest’anno hanno deciso di non annoiarsi. La squadra ligure, che ancora non sa a quale campionato prenderà parte, ha deciso di ingaggiare Antonio Cassano. L’ex attaccante di Roma e Real Madrid ha svolto ieri il primo allenamento al Comunale di Chiavari intorno alle 14.15. ”Mi chiedete se sono pronto? Lo sono sempre”. La solita verve dialettica, la consueta forma fisica precaria a maggiore ragione ora che Fantantonio è fermo da più di due anni.

Cassano svolgerà una preparazione personalizzata predisposta dallo staff tecnico ligure guidato dal tecnico Boscaglia, a breve arriverà il tesseramento (a meno di ripensamenti, che nel caso del talento barese non sono mai da escludere) e così potrà tornare, a 36 anni, al calcio giocato dopo le esperienze con la Sampdoria (rescisso il contratto nel gennaio 2017) e la breve parentesi con il Verona nel luglio scorso.

Così Cassano a Sky Sport 24, visibilmente contento per l’occasione che gli è stata data di tornare ad allacciarsi gli scarpini. «La cosa fondamentale era ricominciare a sentirmi un calciatore. E’ stata una giornata stupenda perché ho ricominciato a riassaporare un campo da calcio. Ringrazio il presidente Gozzi perché mi ha dato questa opportunità. Io glielo chiesi e lui mi ha detto subito di sì. Le cassanate le metto da parte perché i miei figli ora sono cresciuti e le capirebbero tutte. Per il presidente dell’Entella sono pronto a fare tutto, in B o in C. Se ci sono persone che hanno bisogno di aiuto, io ci sono».

Più realista il presidente Gozzi. “Vediamo se riesce a tornare ad essere un calciatore sul piano fisico e mentale. E’ una bella cosa il fatto che venga a darmi una mano. Il suo obiettivo è quello di far vedere ai suoi figli che la sregolatezza del suo genio fa parte ormai del passato”.

Cassano ha chiuso la sua intervista parlando anche della Nazionale, che mercoledì sera tornerà in campo con l’Ucraina. «Mancini non può fare miracoli, mancano quei calciatori che c’erano invece 15 anni fa. Quando giocavo io, i cinque attaccanti erano Totti, Cassano, Del Piero, Vieri e Inzaghi, e non chiamavano gente come Chiesa, Montella, Di Natale, Di Vaio, Miccoli, Toni e Gilardino. Oggi fai due presenze e un gol e subito parlano di una convocazione, si fanno tanti discorsi ma i risultati non arrivano e la Nazionale è sempre più giù nel ranking mondiale. Questo è il momento tragico del calcio italiano, non ci sono giocatori forti. La qualità è bassa, potrei fare ancora la mia figura». 

Foto Ufficio Stampa Entella Calcio