Premier League, da zero a dieci, il fattore C….arrick e la seconda follia di Fernandinho

Dal sempre presente Carrick alla gioventù di Dele Alli, ma anche il terzo rosso di Fernandinho in sei partite, e la pessima direzione di gara di Mike Dean.

10 – Carrick evergreen – Il 35enne giocatore dello United, da quando ha preso in mano le redini del centrocampo, ha spostato decisamente l’equilibrio in campo. Più schermo davanti alla difesa con tanta qualità, ed ecco che lo United infila la sua quinta vittoria consecutiva e continua la rimonta per la zona Champions League. La domanda è; solo Michael Carrick è in grado di far giocare bene (con risultati vincenti) questa squadra?

9 – La testa di Alli – Il filotto di vittorie consecutive del Chelsea si è spento nel derby londinese contro il Tottenham. Una doppietta del talento Dele Alli, che ha realizzato entrambe le reti nella medesima maniera (di testa) consente agli Spurs, ma anche alle altre inseguitrici, di guadagnare tre punti preziosi in ottica classifica; la Premier è ancora aperta.

8 – Grande festa in Galles – Lo Swansea ha vinto. E lo ha fatto fuoricasa. Questi due eventi insieme non accadevano dal 13 agosto, era la prima di campionato, e a farne le spese fu un Burnley neopromosso. In sei mesi è cambiato di tutto, e ora questa vittoria per gli “Swans” pesa tantissimo, specialmente perchè è arrivata contro una diretta concorrente per la salvezza.

7 – Le parate di de Gea – Si contano almeno tre interventi decisivi del portiere spagnolo contro il West Ham. Due volte su Lanzini e una su Antonio, le parate di de Gea hanno tenuto a galla, come spesso accade, lo United, che può contare sull’affidamento di uno dei migliori portieri della Premier League e del mondo; forse solo Neuer e Buffon migliori di lui, al momento.

6 – La rimonta dell’Arsenal – Per il genere di miracolo messo su dai Gunners nel clamoroso pareggio di Bournemouth, sono più i lati negativi da prendere in considerazione. Una squadra che lotta per il titolo può andare sotto 3-0 in 60′, e affidarsi alla Dea bendata e al talento delle giocate individuali per venire a capo di una situazione tragica? No, perchè questo genere di rimonte capitano una volta ogni tanto. C’est l’Arsenal.

5 – Il rischio del Crystal Palace – Il rischio c’è, eccome. Che sia una squadra candidabile per il Championship. Non sono particolarmente brillanti le prestazioni della squadra di Pardew, che ora dista una manciata di punti (una vittoria) dalla zona retrocessione. Una vittoria quasi scontata contro lo Swansea si è tramutata in un incubo fatto e finito una volta terminati i 90′ minuti. Urge una reazione.

4 – Il nervosismo di Guardiola – “Non è un paese per Pep.” Si potrebbe dire così, visto la tensione che si percepisce all’Ethiad. Guardiola incita i tifosi, rei di non supportare a dovere la squadra. Il Burnley spaventa i Citizens, ma alla fine la vittoria arriva. C’è ancora troppo nervosismo, e puntualmente Guardiola risponde in modo più aggressivo del dovuto in conferenza stampa: “Smetto quando lo decido io.” Pep, hai ancora un girone di ritorno da giocare….

3 – L’illusione dei Cherries – I fans del Bournemouth hanno vissuto sessanta minuti di estasi, quando il tabellone dello stadio recitava “Bournemouth 3 – Arsenal 0”. Peccato che anche gli undici giocatori in campo rappresentanti di quei colori si siano crogiolati nel tepore del risultato. Sanchez, Perez, Giroud. 3-3, rimonta completata (con fortuna) e la vittoria è sfumata.

2 – Il debole del Liverpool – Per le squadre in crisi. Puntualmente, i Reds non riescono a vincere contro le squadre di bassa classifica; era successo col Burnley, poi col Bournemouth, adesso la storia si ripete contro il Sunderland. Una vittoria che si è spenta quando Defoe ha battuto per la seconda volta in novanta minuti Simon Mignolet. Per fortuna che il Chelsea ha perso.

1 – La passione di Fernandinho – Per i cartellini rossi. E’ il terzo rosso che il brasiliano riceve nelle ultime sei gare, tra Premier League e Champions League. Una parentesi folle che non accenna a placarsi. L’intervento sconsiderato su Gudmundsson, che in Premier è facilmente sanzionato con la punizione più severa, non sembra minimamente aver intaccato il brasiliano, che non ci ha pensato su due volte prima di effettuare il tackle incriminato.

0 – La direzione di Mike Dean – Si annovera tra le peggiori dell’anno. I tifosi del West Ham lo stanno ancora fischiando, dopo il rosso inventato a Feghouli dopo 14′ di gioco. A completare l’opera, una serie di falli evidenti non fischiati, cartellini gialli dispensati a casaccio e, per finire, un gol di Ibrahimovic convalidato quando era in chiara posizione di fuorigioco. Webb dove sei?