Messaggioda Junk_Yard_Dog_Dog » 26/12/2019 - 06:22
Chievo - Benevento
Marcolini ha chiuso le porte dell'impianto d'allenamento, ma i suoi problemi li conoscono tutti: Cesar, punto di riferimento della difesa, Obi, motore del centrocampo. Non ci saranno perchè sono infortunati. Il tecnico clivense ritrova finalmente Djordjevic e spera di poter contare su Giaccherini, magari non subito in campo, visto che è assente da un bel po', ma in panchina pronto a intervenire se ce ne fosse bisogno. Djordjevic dovrebbe far coppia con Meggiorini in attacco, Vignato, dato per ceduto già al Bologna, questa la gioca sicuramente, in attesa di sapere se rimarrà al Chievo fino al termine della stagione o se partirà subito. I clivensi sono ad un punto dal terzo posto, ma a sei dal Pordenone: in questo momento dovrebbero poter puntare più ai play off che alla promozione diretta, ma la classifica fluida dà la possibilità a tutti di credere in un traguardo più ambito.
Per questa partita così importante nessuno pensa al turn over, men che meno Inzaghi a cui questa pratica non piace affatto. Ma a costringerlo a fare qualche avvicendamento è il ritmo incessante di questo finale di girone d'andata. Si gioca ogni quattro giorni senza mai tirare il fiato. Inzaghi stesso ha asserito che utilizzerà chi ha finora giocato di meno, puntando sugli stimoli che chi sta in panchina matura ancora più in maniera esplosiva. Ma Inzaghi non stravolgerà la formazione, né l'assetto tattico. Sceglierà di far riposare quei giocatori che hanno bisogno di tirare il fiato più degli altri in un tour de force incredibile in cui si giocano tre partite in nove giorni. L'undici di partenza è tutt'altro che fatto quindi. Gioca Improta che darà respiro a Sau, Tello si prende la maglia di Kragl e Tuia quella di Antei. Bisogna pensare anche alla prossima partita (il 29 dicembre al Vigorito contro l'Ascoli), senza però affatto sottovalutare questa.
I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere: ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel
(U. Eco)