Arsene Wenger lascia l’Arsenal. La clamorosa notizia è di questa mattina, il tecnico francese di più lungo corso nella Premier League attuale dirà addio ai Gunners dopo ben 22 stagioni. L’annuncio è arrivato dallo stesso Wenger in queste ore attraverso un comunicato stampa stringato e asciutto: “Sono grato per avere avuto il privilegio di lavorare in questo club per così tanti anni memorabili”.
Non ha torto, Wenger, sono stati anni decisamente memorabili anche se nelle ultime stagioni il declino è stato piuttosto evidente. Nelle 22 stagioni al timone del club, l’allenatore transalpino ha vinto 3 titoli di Premier League e sette coppe d’Inghilterra (oltre a sette Charity/Community Shield), compresi due “double”, ovvero coppa e campionato nella stessa stagione, nel 1998 e poi anche nel 2002.
Il suo vero, grande capolavoro nel 2003-2004, quando l’Arsenal vinse la Premier senza perdere neanche una partita, al punto che i Gunners vennero etichettati come “Invincibili” dal momento che tale record nel calcio inglese resisteva dal 1889. E ancora resiste…
Negli ultimi tempi, dicevamo, il fisiologico calo: l’anno scorso i biancorossi non si sono qualificati per la Champions League, arrivando fuori dalle prime quattro in classifica, un’onta mai provata da Wenger da quando siede su quella panchina; quest’anno l’Arsenal è sesto in classifica, a una distanza abissale (33 punti) dalla capolista Manchester City e dopo avere subito 11 sconfitte. Mai così tante con Wenger in panchina.
La stampa britannica mette Massimiliano Allegri in pole posizione tra i possibili successori: col tecnico della Juventus ci sono anche Carlo Ancelotti, Joachim Loew, Roberto Martinez e Brendan Rodgers.
Le ultime speranze di vincere un titolo e quindi di qualificarsi per la prossima Champions sono ora risposte nell’Europa League: dopo aver eliminato anche il Milan negli ottavi di finale, in semifinale i Gunners giovedì affronteranno l’Atletico Madrid nella gara di andata. Un impegno tutt’altro che semplice…
