Nba Finals gara 6, i Warriors resistono ma perdono Durant

Nba Finals gara 6 Warriors-Raptors, i campioni allungano la serie grazie al cuore di Curry e Thompson ma perdono definitivamente Durant

Nba Finals che si allungano con gara 6 e i Raptors avanti 3-2. Un’incredibile vittoria e un’orribile perdita, queste le parole usate da Steve Kerr per riassumere una delle più incredibili partite nella storia del basket americano, con i Warriors capaci di vincere sul parquet dei Raptors grazie allo smisurato orgoglio dei campioni ma anche costretti a perdere definitivamente Kevin Durant per un infortunio al tendine di Achille della gamba destra. Le Finals perdono un protagonista assoluto ma è l’intera Nba che potrebbe fare a meno per molto tempo di uno dei suoi interpreti principali.

La serie

I Warriors erano i grandi favoriti. La sconfitta 118-109 in gara 1 ha sorpreso tutti, per la forma oltre che per la sostanza. Di base Golden State aveva in testa la priorità di limitare Leonard, come aveva fatto con Harden e Lillard durante i playoff, missione compiuta con l’esterno dei Raptors tenuto a 5/14 dal campo e due palle perse. Il problema per Kerr è che le Finals le gioca contro una squadra che ha in area due uomini in grado di fare canestro. E’ stata la grande vetrina di Siakam (32 punti e 14/17 dal campo, trentello in una serie finale con almeno l’80% dal campo che non si vedeva dal 1988) ma anche di Gasol (20 punti e 6/10 al tiro), oltre che di VanVleet che come sempre ha sfruttato ogni opportunità con energia e acume tattico. Risultato, i Raptors sono stati davanti per 48 minuti, non si sono mai voltati indietro e i Warriors hanno avuto poco in attacco da Thompson, Green e Iguodala per alimentare le rimonte che erano diventate una costante contro i Blazers. Alla fine i campioni hanno tirato con il 43.6% dal campo contro il 50.6% dei padroni di casa, hanno perso 16 palloni e tirato 12/31 dall’arco.

In gara 2 reazione puntuale dei campioni, capaci di vincere 109-104 in una partita dal punteggio più basso e decisa da un parziale di 18-0 all’inizio del terzo periodo. I Raptors nel finale provano a tornare sfruttando anche l’infortunio di Thompson ma la giocata decisiva è di Livingston che tramuta una possibile palla persa di Curry in un assist per Iguodala che firma la tripla della vittoria. Ai canadesi non bastano 34 punti di Leonard perché stavolta il cast di supporto non è decisivo, mentre i Warriors vincono almeno una gara in trasferta anche in questa serie playoff, striscia che va avanti dal 2015 e confermata anche in queste Finals.

Troppe assenze in casa Warriors con Durant, Thompson e Looney fuori. I Raptors si impongono 123-109 in una partita dominata dall’inizio alla fine e nella quale i padroni di casa solo raramente riescono a tornare a contatto. Curry è leggendario con 47 punti ma è l’unica opzione offensiva affidabile per i campioni, mentre dell’altra parte Toronto manda in doppia cifra sei giocatori, segna 17 triple e Leonard con 30 punti è il migliore marcatore con margini di crescita legati alle sue condizioni fisiche.

In gara 4 i Warriors recuperano Thompson e Looney ma è ancora Toronto a imporre la propria fisicità a una squadra stanca e priva di energia. I Raptors si impongono 105-92 grazie a un secondo tempo griffato da Leonard e Ibaka, autori di 56 punti in coppia, tenendo i padroni di casa a solo 46 punti segnati e 92 totali, il minimo in questi playoff. I canadesi continuano a trovare uomini decisivi in ogni partita, i Warriors senza Durant faticano ad avere un rendimento offensivo costante a parte gli Splash Brothers e finiscono per tirare 8/27 dall’arco, un’anomalia in quella che potrebbe essere stata l’ultima gara alla Oracle Arena.

Gara 5 inizia con il ritorno in quintetto di Durant che regala una scossa ai Warriors fino all’infortunio che ne compromette il resto delle Finals e che forse influenzerà le mosse di mercato estive. I Warriors trovano lo stesso il modo di vincere 106-105 con un’incredibile ultimo periodo nel quale prima Leonard con 10 punti consecutivi mette avanti Toronto, poi Curry e Thompson con tre triple riprendono per mano il punteggio e nel finale, nonostante due errori di Green e Cousins, la tripla della vittoria dall’angolo di Lowry non trova nemmeno il ferro.

Le quote

Warriors  Raptors
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Gara 6

Il sesto episodio esiste su due piani paralleli, uno emotivo e uno tecnico. E’ chiaro che l’infortunio di Durant, lo stesso dal quale è tornato con fatica DeMarcus Cousins, ha condizionato gara 5 e condizionerà anche l’estate, il mercato dei free agent e forse l’intero assetto della Nba della prossima stagione. I Warriors capaci di non arrendersi anche alla seconda tegola abbattutasi sul loro migliore attaccanti hanno dimostrato di avere un cuore smisurato e legittimato ancora una volta la loro essenza, una dinastia senza eguali nella storia del gioco. Sotto di sei punti, possesso Raptors, sembravano i titoli di coda sulla dinastia. Ma con loro non finisce mai. Invece esaurita l’adrenalina devono fare i conti con una situazione fisica quasi estrema se anche Looney si è arreso nel secondo tempo di gara 5 giocando sul dolore.

Sul piano tecnico, un assaggio di Durant nel primo tempo aveva dimostrato quanto sarebbero state diverse le Finals con lui in campo. Senza un punto di riferimento del genere, la chiave di gara 6 in attacco per i Warriors è avere un contributo non solo accettabile, ma anche corposo da almeno uno tra Green e Cousins. L’ala è decisiva in difesa e in regia ma finora nella serie i Raptors gli hanno sempre impedito di essere un fattore in attacco. Il centro è stato di nuovo decisivo con 14 punti e 6 rimbalzi come in gara 2, ma la ruggine che ha addosso emerge in momenti del gioco anche nevralgici, vedi il fallo in attacco nel finale di gara 6 che poteva costare la partita. Obiettivamente Kerr non ha altre risorse visto che Livingston nelle pieghe di questa sfida non ha armi per rendersi pericoloso e Cook è uomo di rotazione ma non di parziali. Che possano di nuovo bastare i soli Curry e Thompson, anche loro stremati e non al meglio fisicamente, è il grande dubbio di gara 6.

I Raptors hanno perso una grande occasione in gara 5 ma sanno anche di avere più uomini a disposizione in grado di fare canestro, oltre alla consapevolezza che nella peggiore delle ipotesi si tornerà alla Scotiabank Arena per l’epilogo davanti ai propri tifosi. Leonard ha momenti di assoluta onnipotenza anche in serate nebbiose in attacco come in gara 5 e Toronto anche in una serata da 44.7% dal campo e il 25% dall’arco ha mandato sei uomini in doppia cifra, con Lowry che sta crescendo di tono. La chiave dei canadesi è la capacità di trovare punti dentro l’area e di conseguenza rimbalzi offensivi che garantiscono extra possessi. In gara 5 è mancato Green e Siakam dopo un inizio spumeggiante ha visto scendere sensibilmente le proprie percentuali. In una gara punto a punto l’esperienza e l’abitudine a vincere dei Warriors emergono, ma finora alla Oracle Arena i Raptors hanno dominato evitando di trasformare gli ultimi minuti in una battaglia individuale. Con la serie che si allunga anche la fatica aumenta e quante energie residue siano rimaste nel serbatoio dei Warriors è un’altra chiave nevralgica di questa partita.