Il Tour de France non si arrende, confermate le date dal 27 giugno al 19 luglio (per ora)

Il Tour de France è per ora confermato nella sua data originaria dal 27 giugno al 19 luglio e l'organizzazione non sta pensando a piani alternativi

Si sono arresi prima gli Europei rinviati al 2021, poi le Olimpiadi spostate ufficialmente al prossimo anno. La F1 sta cercando di capire quando inizierà la stagione dopo il rinvio o l’annullamento delle gare di marzo, aprile e maggio, lo stesso stanno facendo le federazioni calcistiche con i campionati nazionali. Tutti in cerca di alternative tranne il Tour de France, che non si arrende all’emergenza e per ora conferma il calendario nonostante le enormi incognite.

Date confermate

Si parte il 27 giugno con la cronometro di Nizza, si finisce il 19 luglio con la passerella di Parigi. Non esistono al momento piani alternativi e non vengono nemmeno presi in considerazione, almeno secondo quanto riportano fonti francesi vicine all’organizzazione. Nella peggiore delle ipotesi il Tour potrebbe prendere spunto da quanto visto alla Parigi-Nizza, rimettendo mano al percorso per accorciarlo.

Scenario senza pubblico

Le incognite nell’organizzare una gara di ciclismo anche a distanza di tre mesi sono tante e per un Tour di tre settimane che attraversa un paese sono ancora di più. Ne parleremo in un articolo specifico. Si parla di un’edizione priva di pubblico alla partenza e all’arrivo, priva anche della carovana pubblicitaria e dei villaggi itineranti presenti a ogni tappa. Con queste contromisure il Tour potrebbe ottenere il permesso di attraversare la Francia, ma nessuno ha ancora preso in considerazione la salute dei corridori e cosa succederebbe nell’eventualità che anche un singolo atleta risultasse positivo in un ambiente che mette a contatto ravvicinato ogni giorno centinaia di persone, come si è visto all’Uae Tour che è stato sospeso durante il suo svolgimento generando il caos e molti corridori costretti a stare a tempo indeterminato in quarantena in albergo.

I protagonisti

A proposito di corridori, un’altra incognita è legata alla loro condizione. Oltre alle discrepanze legate ai singoli paesi, in alcuni dei quali i ciclisti continuano ad allenarsi su strada e in altri non lo fanno anche se legalmente sarebbe permesso come da noi, l’incertezza legata alla possibilità di avere una data certa per ricominciare la preparazione potrebbe avere un effetto sui risultati e sullo svolgimento del Tour. I valori potrebbero emergere ugualmente ma sarebbero possibili numerose sorprese in classifica, con i più giovani a livello teorico favoriti sui corridori più anziani riguardo ai tempi per ritrovare una condizione adeguata e a quelli di recupero.