Storia di una fine annunciata

Dopo i fatti di PAOK - AEK, la decisione di sospendere il campionato è diventata inevitabile. Ma forse è già troppo tardi....

Gli episodi al termine della gara PAOK – AEK hanno sancito quello che era nell’aria da molti mesi, se non da anni: che così il calcio in Grecia non può andare avanti. E’ di ieri infatti la decisione di sospendere a tempo indeterminato il campionato in corso da parte del presidente della federazione Vasiliadis su forte pressione del Primo ministro Tsipras che ha dichiarato:”non mi interessano le perdite economiche, così non si può andare avanti: tutti devono prendersi le proprie responsabilità”.

Non parliamo della pistola del presidente del PAOK Savvidis esibita in campo domenica, ma di tutto un sistema che negli anni è stato vittima di scandali, a tutti i livelli.

La classe arbitrale in primis, più volte nell’occhio del ciclone per presunti favori arbitrali verso l’Olympiakos (vincitore di ben 19 degli ultimi 21 titoli), che ha portato ad un commissariamento della federazione arbitrale ellenica e all’utilizzo di arbitri stranieri durante la scorsa stagione.

Manovra che non ha sortito i risultati sperati visto che quanto è successo domenica scorsa a Salonicco è stato causato da un arbitraggio gravemente insufficiente. Il direttore di gara Kominis ha cambiato per ben 2 volte, prima in campo, poi nel referto di gara, la sua decisione in merito al gol del PAOK. Un episodio che rimane comunque di difficile interpretazione, ma l’atteggiamento del direttore di gara rimane inaccettabile.

In secondo luogo la crisi economica che ha coinvolto il paese ha avuto le sue ripercussioni anche nel calcio, obbligando diversi club storici (AEK, Aris, Iraklis, OFI Creta su tutti) a ripartire dalle serie minori causa fallimento; mentre altri club come il Panathinaikos e il Panionios sono riusciti a sopravvivere ridimensionando i loro budget.

Infine il problema della violenza negli stadi, in un contesto così esasperato da diversi anni si fa fatica a portare a termine una partita di cartello senza incidenti o sospensioni, e la lista è lunga. Per ben 3 anni non si è giocato un Panathinaikos – Olympiakos al Nikolaidis per intemperanze dei tifosi locali; per finire con la lattina tirata in testa all’ex allenatore del PAOK  Ivic nei playoff dello scorso anno e il rotolo di carta finito in testa al tecnico dell’Olympiakos Garcia costato al PAOK lo 0-3 due settimane fa.

Una situazione che non va circoscritta soltanto alle frange più estreme del tifo, ma anche all’organizzazione degli impianti e ad un certo tipo di giornalismo che non fa che accrescere queste situazioni di tensione fra le tifoserie.

La speranza è che in un futuro prossimo si possa tornare a parlare di calcio giocato senza dover sconfinare in ambito legale, o peggio ancora medico.

Ah, Com’è lontano Euro 2004…